domenica 14 luglio 2013

Una riflessione sulle recenti forme di violenza ed il senso politico-culturale di "Amore e Libertà"


Saranno questioni diverse fra loro, ma personalmente non lo credo più di tanto.
Le minacce sul web contro Mara Carfagna, gli insulti razzisti del leghista Roberto Calderoli (sic !) all'indirizzo del Ministro dell'Integrazione Cécilie Kyenge e l'attentato contro il liceo antiomofobo "Socrate" alla Garbatella, a Roma, mi fanno pensare ad un propagarsi di ingiustificata, sciocca e becera violenza gratuita, ovvero l'esatto opposto di ciò che un Paese ed un Mondo in crisi dovrebbero attendersi.
Da tempo, ritengo che la vera crisi che stiamo vivendo non sia tanto economica, quanto piuttosto di cultura e di personalità.
Nel primo caso l'Italia ha perduto ogni tipo di memoria storica, non conosce il suo passato o, peggio ancora, se ne frega del medesimo.
Nel secondo caso l'italiano medio ha perduto e sta perdendo in stile e personalità e ciò lo spiegavo recentemente anche in un articolo ove parlavo dei modelli televisivi imbarbariti degli ultimi vent'anni, che poi sono i medesimi modelli che ritroviamo in politica e nella società senza idee né prospettive nel suo complesso.
Quando alla fine di maggio ideai il movimento-non movimento "Amore e Libertà" (www.amoreeliberta.blogspot.it), pensai anche e proprio a questa perdita di valori, di sentimenti e di prospettive degli italiani e non solo.
Occorre recuperare assolutamente memoria storica, approfondire chi siamo e da dove veniamo. Solo così possiamo comprendere gli altri ed aprirci al presunto "diverso", che comprenderemo non essere per nulla diverso da noi, ma componente di un Mondo pazzo quanto volete, ma ove c'è posto per tutti.
In secondo luogo occorre riprendere un po' di fiducia ed entusiasmo nelle proprie intrinseche capacità. E' facile invocare l'"uomo forte" in politica, ma la Storia - appunto – ha insegnato che gli "uomini forti" sono sempre stati degli emeriti imbecilli che hanno traghettato il Paese in imprese folli e fallimentari.
E' più difficile, sebbene sia più utile, pensare con la propria testa e pensare che, ciascuno di noi, potrebbe essere la classe dirigente del Paese. Se solo lo desiderasse, se solo lavorasse, studiasse, approfondisse affinché ciò possa essere effettivamente possibile.
Raggiungere un obiettivo costa fatica. I giovani di oggi non vogliono più fare fatica e preferiscono delegare. E lo fanno spesso anche le loro madri e i loro padri. E così, in una spirale senza fine, si è giunti alla crisi di memoria storica e di personalità ed abbiamo dunque permesso che a governarci ed amministrarci fossero incompetenti bramosi di Potere.
Anche questo, e non solo, ciò che vorrei dire attraverso "Amore e Libertà" che, significativamente, ha per icona-simbolo Anita Garibaldi, ovvero l'Eroina dei due Mondi, morta a soli 28 anni per l'unica vera Repubblica che l'Italia abbia mai conosciuto, ovvero la Repubblica Romana del 1849.
Quante eroine e quanti eroi esistono oggi nel nostro Paese ?
Oggi nessuno, ma sta a ciascuno di noi diventare Eroina ed Eroe d'Italia, d'Europa, del Mondo, pena il mantenimento e l'aggravamento della crisi.
Crisi che permette tutt'ora ai governi, all'euro-burocrazia ed al sistema bancario di fare il bello ed il cattivo tempo alle nostre spalle.
Ma chi glielo ha permesso se non noi cittadini inconsapevoli, svogliati e disinteressati ?
Queste le premesse di "Amore e Libertà" che, oltre a ciò, presenta una serie di punti programmatici concreti, che qui desidero riportare per intero:
- vogliamo piena trasparenza delle Istituzioni (anche attraverso l'Anagrafe pubblica degli eletti);
- vogliamo che ogni carica pubblica/istituzionale torni ad essere al servizio del cittadino, ovvero percepisca uno stipendio onesto, in linea con la professione svolta prima del precedente incarico e non eccedente;
- vogliamo che la meritocrazia, l'onestà intellettuale e l'amore universale diventino non solo o non tanto "termini di moda", ma siano praticati quotidianamente;
- vogliamo lottare contro ogni forma di discriminazione, ovvero lottare contro il razzismo, l'omofobia, la massonofobia e l'odio religioso;
- vogliamo l'attuazione di politiche in favore della disabilità, con accesso delle strutture pubbliche e private da parte dei disabili, anche per quanto concerne l'aspetto ludico e sessuale;
- vogliamo l'introduzione di una legislazione che consenta il matrimonio omosessuale e che garantisca a tutte le coppie i medesimi diritti delle coppie sposate. Adozioni comprese;
- vogliamo l'introduzione di una legislazione che consenta l'eutanasia legale ed il suicidio assistito, in apposite strutture e con personale medico specializzato, anche sotto il profilo psicologico, sull'esempio svizzero;
- vogliamo l'introduzione di una legislazione che legalizzi cannabis e derivati, con tutti i benefici che ne possono derivare anche sotto il profilo industriale e ambientale;
- vogliamo l'istituzione dei parchi dell'amore;
- vogliamo lottare contro la vivisezione, ovvero proponiamo il rispetto di ogni forma di vita e difesa dell'ambiente; 
- vogliamo la legalizzazione della prostituzione; - vogliamo l'introduzione, nelle scuole, dell'ora di educazione sessuale;
- vogliamo l'introduzione, nelle scuole, in luogo dell'”ora di religione”, l'”ora di Storia delle religioni”;
- vogliamo che siano aboliti gli enti inutili quali Province, consorzi, comunità montane. 
Punti posti sul tappeto che, ciascuno di voi/noi, può sviluppare, propagandare e/o approfondire a suo piacimento. 
Senza professioni di fede, come purtroppo accade nelle chiese, nelle conventicole e nei partiti.
Luca Bagatin 
www.lucabagatin.ilcannocchiale.it

mercoledì 10 luglio 2013

"Amore e Libertà" appoggia i dodici referendum Radicali


Dodici referendum.
Saranno tanti, saranno pochi. 
Serviranno oppure no, chissà. 
Sempre meglio di niente e, soprattutto, sempre meglio che dare il voto a partiti inconcludenti. 
I Radicali, quando si sono mobilitati con le loro iniziative di piazza, hanno sempre saputo catalizzare e focalizzare l'attenzione politica su questioni vitali per il cittadino e la comunità. 
La fanno ancora una volta con dodici quesiti molto utili ed interessanti e che qui riportiamo, come tratto dal sito www.radicali.it

Abolizione Finanziamento pubblico partiti 
Per abolire il finanziamento pubblico dei partiti e la truffa dei rimborsi elettorali. 
8xmille 
Per lasciare allo Stato le quote di chi non esprime una scelta. 
Custodia cautelare 
Per limitare il carcere preventivo, cioé prima della sentenza di condanna, ai soli reati gravi. 
Divorzio breve 
Per eliminare l’inutile obbligo di tre anni di separazione prima di poter chiedere il divorzio. 
Droghe: niente carcere per fatti di lieve entità 
Per eliminare quelle norme che riempiono inutilmente le carceri e paralizzano la giustizia. 
Ergastolo 
Per abolire il carcere a vita ed ottenere una pena detentiva che abbia la finalità di rieducare il condannato. 
Lavoro e immigrazione* 
Per abrogare quelle norme discriminatorie che ostacolano il lavoro e il soggiorno regolare degli stranieri. 
Magistrati fuori ruolo 
Per far rientrare nei Tribunali le centinaia di magistrati attualmente dislocati ai vertici della pubblica amministrazione per smaltire l’enorme debito giudiziario. 
Responsabilità civile dei magistrati* 
Perché i cittadini possano ottenere dal magistrato, e in tempi rapidi, il giusto risarcimento dei danni a seguito di irregolarità e ingiustizie da loro subite. 
Separazione delle carriere dei magistrati 
Per ottenere la garanzia di essere giudicati da un giudice terzo obiettivo ed imparziale che abbia una carriera diversa da quella del Pubblico ministero che accusa.
(* due quesiti)
Tematiche vitali, dicevo, alle quali vanno aggiunte anche la battaglia per l'eutanasia legale ed il suicidio assistito.
Tematiche che sto portando avanti cultural-politicamente “fuori dal Palazzo” anche con “Amore e Libertà” (www.amoreeliberta.blogspot.it), il movimento-non movimento politico-antipartitico che ho ideato alla fine del mese di maggio.
E' per questo che “Amore e Libertà”, con amore e libertà, ha deciso di appoggiare la raccolta di firme dei Radicali per queste dodici battaglie di civiltà che sono in grado – da sole – di spazzare via gran parte dell'insulsaggine e del malaffare della classe politica odierna.
Togliamo i danari ai partiti. Responsabilizziamo i magistrati e garantiamo ai cittadini una giustizia davvero giusta. Garantiamo dignità e lavoro ai nostri immigrati. Facciamo sì che i detenuti siano trattati con rigore sì, ma anche con dignità. Permettiamo a chi lo desidera di divorziare nel più breve tempo possibile, evitando sciocche ipocrisie di coppia avallate dallo Stato.
Servono 500 mila firme entro settembre.
Forza e coraggio, cari lettori. Firmate presso i vostri Comuni di residenza o presso i tavoli di raccolta firme. Non diamola vinta a chi ci vuole ancora immersi nell'oscurantismo e nella barbarie di legislazioni ipocrite e che avvantaggiano solo talune oligarchie di Potere.
 
Luca Bagatin
www.lucabagatin.ilcannocchiale.it