venerdì 26 giugno 2015

El presidente de la paz: Hugo Chavez. Articolo di Luca Bagatin (tratto da www.lucabagatin.ilcannocchiale.it)

Hugo Chavez Frias, il Presidente che viene dalla periferia, nato a Sabaneta, piccola cittadina dello Stato venezuelano di Barinas.
E proprio nella periferia di Roma, ironia della sorte, è stato presentato un bellissimo saggio a lui dedicato, scritto dalla giornalista Marinella Correggia che il 25 giugno scorso, presso la Biblioteca Vaccheria Nardi di Via Grotta di Gregna, ha infatti intrattenuto appassionati e lettori con il suo “El presidente de la paz” (Sankara Edizioni).
El presidente de la paz è lui, Hugo Chavez, purtroppo scomparso nel 2013 per un tumore, e che ha guidato il Venezuela dal 1999 sino alla sua morte.
A Chavez ho dedicato numerosi articoli, alcuni dei quali saranno anche presenti nel mio prossimo saggio “Amore e Libertà – Manifesto per la Civiltà dell'Amore” e per me è il Giuseppe Garibaldi del XXIesimo secolo.
La particolarità del saggio di Marinella Correggia è che si vanno a toccare tematiche meno conosciute e più di scottante attualità geopolitica. Il ruolo del Presidente Chavez, del Venezuela e dei Paesi dell'Alba (Alleanza bolivariana per le Americhe, comprendenti Venezuela, Cuba, Nicaragua e Bolivia) per la prevenzione delle guerre e dei conflitti internazionali.
Guerre che, come ben sappiamo, sono foriere di un'immigrazione forzata, di un vero e proprio sradicamento di persone dalle proprie terre d'origine, con il conseguente sfruttamento nei Paesi occidentali, falsamente definiti “democratici” (visto anche che spesso hanno causato quelle guerre !).
Pensiamo alla guerra in Iraq durata dagli Anni '90 sino a pochi anni fa e a quella dell'Afghanistan, ennesime guerre per le risorse petrolifere e spacciate per “interventi umanitari”, per “guerre preventive” o peggio ancora di “esportazione della democrazia”. Guerre fatte sulla pelle dei popoli e di bambini inermi. Veri e propri crimini contro l'umanità commessi da Capi di Stato presunti democratici (solo perché eletti !) quali i Bush e Tony Blair, denunciati più volte dallo stesso Chavez, il quale più volte ne ha chiesto l'incriminazione in sede internazionale, ma ancora oggi rimasto inascoltato.
Pensiamo alla guerra in Libia del 2011, all'invasione franco-anglo-statunitense – un vero e proprio Asse della Guerra - di uno Stato sovrano, spacciata anch'essa per “protezione dei civili e dei diritti umani”. Civili che, intanto, sono stati bombardati dall'Occidente (sic !). La medesima cosa, peraltro, è accaduta in Siria e ne pagano le conseguenze interi popoli, costretti peraltro a migrare in quell'Occidente che li ha sfruttati e sfrattati per secoli e continua a farlo, chiudendo le porte come fa la Francia, i cui governi hanno le mani sporche di sangue sin dai tempi della Guerra d'Algeria degli anni '50 e '60. Purtuttavia sono considerati “civili e democratici” e finanche “repubblicani” (sic !). Mai terroristi. Stranamente. E così gli USA di Barack Obama, che ha ricevuto un Premio Nobel per la Pace in modo totalmente ingiustificato e ingiusto. Perché chi uccide e bombarda, tutto è tranne che un uomo di pace.
In tutto ciò l'azione dei Paesi latinoamericani dell'Alba. Hugo Chavez in prima linea per trovare una soluzione che evitasse l'intervento della Nato in Libia come in Siria, tentando anche di coinvolgere i Paesi fratelli e non allineati dell'Africa, ma senza purtuttavia successo. Le forze dell'Asse della Guerra Nato-petromonarchie saranno infatti troppo forti. E riusciranno a coinvolgere tutta l'Europa, persino l'Italia (che pur con Gheddafi aveva raggiunto un ottimo accordo) con l'avallo del Presidente Giorgio Napolitano, il quale – come ricordato nel saggio di Marinella Correggia – assumerà un ruolo interventista e quindi anticostituzionale, a cento anni dalla colonizzazione italiana della Libia (sic !).
Solo i Paesi dell'Alba e gli altri Paesi latinoamericani che guardano al Foro di San Paolo, fra cui il Brasile e l'Argentina, si oppongono alla guerra imperialista in Libia e Siria, spacciate anche dai social-network come delle guerre di librazione nazionale (sic !).
Una guerra che, ancora una volta, mira all'accaparramento delle risorse petrolifere ed economiche. Fanno gola infatti soprattutto le riserve libiche collocate nelle banche occidentali. Una guerra che, oggi, ci ha consegnato l'attuale situazione di migrazione di massa e ci ha consegnato l'Isis, per decenni finanziato dagli amici degli Stati Uniti d'America, come di recente raccontato dall'ex generale Wesley Clark, in funzione anti-sciita. Ma nessuno ne parla. Nessuno ha memoria del suo passato, anche perché i governi ed i media hanno fatto in modo di distorcerlo ad uso e consumo di chi sulle guerre lucra e continua a lucrare: governi, sistema bancario, multinazionali...oltre che le cooperative mafiose di casa nostra. Come abbiamo ben visto con la recente inchiesta su mafia Capitale.
E continueranno a farlo se seguiteremo a delegare ad altri, se seguiteremo a rinunciare alla nostra sovranità ed alla cooperazione internazionale. Che poi è la nostra libertà e quella di tutti i popoli della terra.
Marinella Correggia, nel raccontare di questo - che è peraltro il fulcro del suo saggio su Chavez - racconta la suggestione di un economista gandhiano durante la Guerra di Corea, J.C. Kumarappa, il quale fece un appello a tutti i Paesi non allineati della Terra - spesso appartenenti al cosiddetto Terzo Mondo - affinché si coalizzassero in termini di cooperazione economica in chiave anti-bellica e dunque anti-statunitense, oltre che anti-sovietica. E ciò proprio al fine di costruire una prospettiva di pace, al di fuori dei due blocchi, capitalista e comunista. Il suo pensiero, purtroppo, non influenzò per nulla la nostra vecchia Europa, la quale è sempre finita fra i Paesi belligeranti e si è resa colpevole, come abbiamo già detto, di milioni di morti fra i civili.
Il saggio di Marinella Correggia è dunque un pretesto per parlare di chi ha lavorato contro le guerre nel mondo, a quarant'anni, peraltro, della fine della Guerra in Vietnam. E per parlare inevitabilmente di anticolonialismo e di antimperialismo, ovvero di sovranità nazionale, oltre che delle prospettive ecosocialiste del Venezuela chavista.
Un Venezuela che, assieme alla Cuba dei fratelli Castro, alla Bolivia di Morales ed al Nicaragua del sandinista Ortega, si è subito adoperato per una prospettiva umanitaria e proprio per questo, nel 2002, è stato destabilizzato da un colpo di Stato finanziato dagli USA e nel 2014, il governo del chavista Maduro ha subìto l'attacco da parte dell'opposizione di destra – sostenuta dai ricchi oligarchi – attraverso violente manifestazioni di piazza.
Il secondo capitolo de “El presidente de la paz” pone in parallelo la vicenda di Hugo Chavez con quella di Thomas Sankara, Presidente per soli quattro anni del Burkina Faso, assassinato nel 1987 a soli 38 anni nel corso di un colpo di Stato.
Anche Sankara, come Chavez, fu un sognatore con i piedi per terra, un lucido utopista, un rivoluzionario non a caso definito il “Che Guevara africano”, che avviò una serie di progetti di lotta ai privilegi ed agli sprechi e di sviluppo nazionale che permisero al Burkina Faso di essere indipendente economicamente e socialmente, senza per forza dover dipendere da organismi esterni, usurai ed oligarchici quali il Fondo Monetario Internazionale.
Dei progetti che permisero ai cittadini di avere due pasti al giorno, l'acqua, l'assistenza sanitaria gratuita, un programma di istruzione gratuita, di rimboschimento, di redistribuzione delle terre e di politiche in favore delle donne, contro l'infibulazione genitale femminile e la poligamia.
Progetti che richiamano il “Plan de la Patria 2013 – 2019” avviato da Hugo Chavez che, oltre a richiamare principi di collaborazione geopolitica fra i Paesi del Sud del Mondo in chiave antimilitarista, propone un progetto di autogestione delle imprese da parte dei lavoratori, le cosiddette comunas ed un progetto ecosocialista che vada oltre l'estrattivismo petrolifero e che punti allo sviluppo delle energie e delle risorse rinnovabili.
Ecco che, dunque, Marinella Correggia con il suo piccolo saggio - i cui proventi peraltro andranno all'opera dei Fratelli maristi, i quali gestiscono un ospedale ad Aleppo - in Siria - e varie attività sociali, assistenziali ed educative – ci ha aperto un mondo, misconosciuto ai più.
Il mondo dei poveri e dei diseredati. Degli abitanti delle periferie del mondo, dei socialisti del XXIesimo secolo, dei bolivariani, dei sandinisti, degli amici di Sankara. Di coloro i quali, sfruttati da secoli di colonialismo e di neo-colonialismo, hanno ricercato una loro via di liberazione che è ogni giorno messa a rischio dai Signori della guerra, dai signori del danaro. Dai tiranni senza cuore, ovvero senza amore, che si proclamano, a torto, difensori di una libertà e di una democrazia che non conoscono.

Luca Bagatin

mercoledì 24 giugno 2015

L'attuale Papa dei cattolici e la Massoneria. Articolo di Luca Bagatin (tratto da www.lucabagatin.ilcannocchiale.it)

Il Papa dei cattolici Jorge Mario Beroglio, che ci riempie di orgoglio quando parla dei poveri del mondo (ma pretende che il Giubileo si tenga a Roma, con tutti i problemi che ha questa città e non nelle estreme e povere periferie del mondo, ove sarebbe molto più utile, in modo che la povertà possa essere sradicata per sempre o quantomeno arginata, attraverso le offerte dei numerosi pellegrini...sic !), durante la sua visita a Torino ha affermato: "E' stata una città di Massoneria, mangiapreti e satanisti nel passato. Ma nello stesso periodo anche terra di Santi e Sante".
Ora, forse il Sig. Bergoglio ignora che proprio un Santo è caro alla Massoneria ed ai massoni, ovvero San Giovanni Battista, il quale proprio in questi giorni è stato onorato e festeggiato attraverso la celebrazione del Solstizio d'Estate.

Ed ignora anche che della Massoneria hanno fatto e fanno parte persone che mangiapreti o satanisti proprio non sono. Pensiamo, fra gli altri, a Padre Rosario F. Esposito, che agli studi sulla Libera Muratoria dedicò la vita, sino a giungere a farsi iniziare nella Fratellanza.
A tal proposito, penso sarà mia cura - prossimamente - inviare al Sig. Beroglio una copia del mio saggio "Universo Massonico" (Bastogi editrice) e chissà anche che non riceva una sua telefonata nella quale mi sarà possibile spiegargli le forti connessioni fra il cristianesimo delle origini (quello di Cristo, non dell'Imperatore Costantino !) e la Massoneria.

Potrebbe risultarne un interessante arricchimento ed uno spunto per una rinnovameno della Chiesa cattolica che sembra spesso lontanissima dagli insegnementi del Cristo che fu -  come ricorda il prof. Gordon Strachan - peraltro, un Maestro Muratore. Il primo, forse, fra i Liberi Muratori che la Storia - e la Storia della Massoneria in particolare - abbia mai conosciuto.


Luca Bagatin

lunedì 22 giugno 2015

"Amore e Libertà" per la famiglia tradizionale: quelle fondata sull'amore fra due persone. Che siano eterosessuali o omosessuali non ci interessa.

Anche Amore e Libertà è sostenitore della famiglia tradizionale.
Per noi una famiglia è composta da due persone che si amano, più eventuali figli: biologici o adottati ed eventuali animali domestici.
Non essendo sessuofobi o affetti da morbosità di varia natura, non ci interessa affatto il sesso dei suoi componenti ed il loro orientamento sessuale.
Ciò che conta è l'amore. Spesso questo sconosciuto.

Amore e Libertà, dalla sua fondazione, ha aperto un dibattito in merito, per lottare affinché le famiglie etero ed omosessuali non si disgreghino.
Tutto il resto sono EMERITE STRONZATE IDEOLOGICHE !!!

domenica 21 giugno 2015

Attualità di Giuseppe Mazzini a 210 anni dalla nascita. Un convegno dell'Associazione Mazziniana Italiana. Articolo di Luca Bagatin (tratto da www.lucabagatin.ilcannocchiale.it)

Che cos'è il sentimento repubblicano del Dovere ?
Che cosa può insegnarci ancora oggi, nel 2015, Guseppe Mazzini ?
Giuseppe Mazzini questo sconosciuto o, meglio, conosciuto solo superficialmente come uno dei propugnatori e fautori dell'Unità d'Italia, che, ad ogni modo, fu anche filosofo, grande pensatore illuminato, teosofo, democratico in un periodo storico nel quale la democrazia era pressoché assente.
Mazzini che, rivolgendosi agli operai italiani, insegnava che i Doveri, prima ancora della pretesa dei diritti, erano la chiave di volta per una società di liberi, eguali, per una civiltà ove a prevalere fosse il sentimento spirituale dell'amore fraterno, del libero scambio umano e non del mero e freddo scambio economico, con tutto ciò che ne consegue in termini di egoismo ed accumulazione della ricchezza.
Mazzini, colui il quale criticò pesantemente tanto il marxismo quanto il liberalismo, proponendo una terza strada, contrassegnata dall'associazionismo e dalla cooperazione.
Di tutto questo e di molto altro, si è parlato sabato 20 e domenica 21 giugno scorsi, presso la Sala Margana di Piazza Margana a Roma, grazie ad un interessante convegno organizzato dall'Associazione Mazziniana Italiana, presieduta dal dott. Mario Di Napoli ed alla presenza del prof. Sebastiano Maffettone, filosofo di formazione liberale.
Il Presidente Di Napoli ha esordito sottolineando il contesto nel quale ci troviamo a vivere e ad operare. Un contesto dalle molteplici crisi (economiche, sociali, etiche...).
Il prof. Maffettone ha focalizzato invece l'attenzione su ciò che egli ritiene essere la radice della crisi, ovvero la crisi dell'etica pubblica, della presenza di persone che sono ormai complessivamente sfiduciate, di persone che hanno perduto il senso del rapporto fra merito e impegno e quindi che hanno smesso di credere nella possibilità di investire sul cosiddetto “capitale umano”. E ciò ha dunque portato la nostra società a ricercare facili “scorciatoie” e quindi ad un sistema di corruzione diffusa.
Contro la corruzione servono degli ideali”, questa la ricetta del prof. Maffettone, per quanto egli prosegua affermando che “è difficile costruirsi degli ideali in un mondo già corrotto”, ma, ad ogni modo, egli ritiene che è proprio in presenza di molteplici crisi – la fine della Seconda Guerra Mondiale ed il successivo boom economico insegnano - che l'individuo propende verso il miglioramento di sé.
In questo senso Mario Di Napoli ha parlato di “mazzinianesimo come ideologia della crisi” in quanto formatosi in un periodo di forti sconvolgimenti storico-politici e dunque nella necessità di un ritorno ai Doveri dell'Uomo mazziniani, in quanto ciascuno ha il dovere di conquistare - con le proprie forze - la propria libertà attraverso, dunque, una vera e propria filosofia dell'azione.
Milena Mosci ha aperto poi la discussione facendo presente che il progresso dell'individuo è un processo molto lento ed in termini di etica pubblica, di etica del dovere, occorre non già fare bene qualche cosa semplicemente per averne un riconoscimento e/o comunque un tornaconto personale, ma in quanto utile proprio allo stare bene con sé stessi e con la propria intima coscienza.
Alla discussione ho voluto partecipare anch'io, come militante mazziniano e garibaldino da sempre, facendo presente che quella che viviamo sembra essere piuttosto una crisi umana, di valori umani che sono sempre più assenti. Una crisi di sentimenti, sui quali proprio Mazzini – peraltro teosofo e spiritualista come Garibaldi - faceva leva, contrapponendoli al piacere effimero ed alle facili conquiste. In questo senso ho parlato del pensatoio che ho fondato due anni fa, “Amore e Libertà”, di cui uscirà a breve un saggio, che ha per simbolo Anita Garibaldi, una donna, una rivoluzionaria brasiliana morta in Italia a soli ventotto anni per amore della libertà e dei popoli oppressi. Un pensatoio, “Amore e Libertà”, che ha fra i suoi ispiratori, oltre ai Garibaldi ed a molti altri, anche e proprio Giuseppe Mazzini. Ho proseguito facendo poi presente che, molto probabilmente, oggi, Mazzini e Garibaldi non si riconoscerebbero in questa Unione Europea e la combatterebbero, liberandola dalla tirannia del danaro e dall'egoismo dei governi, dei banchieri, della BCE, delle multinazionali e del Fondo Monetario Internazionale, attraverso un recupero di quei principi cardine della Prima Internazionale dei Lavoratori del 1864 che loro contribuirono a fondare, fondati sulla cooperazione, sulla fratellanza e sull'autogestione della cosa pubblica e delle imprese. Superando, di fatto, la concezione marxista e liberale che tendono purtroppo a mercificare e ad economicizzare ogni processo: umano, civile, storico, politico.
Luca Bagatin e Mario Di Napoli
Il convegno è poi proseguito con gli interventi di Giovanni Vetritto della rivista Critica Liberale, il quale ha tentato di trovare una chiave di confronto e di sintesi fra il pensiero liberale classico e quello repubblicano mazziniano; di Pietro Finelli, esponente di spicco dell'Associazione Mazziniana Italiana e di molti altri iscritti e simpatizzanti fra i quali quello di Federico Picca Orlandi, esponente dello scautismo laico - non fattosi fagocitare da quello cattolico - il quale ha posto la necessità di una sinergia fra associazioni scout laiche o comunque fra associazioni che si occupano di valori umani, e l'Associazione Mazziniana Italiana, proprio allo scopo di diffondere cultura, educazione e formazione che vada poi ad incidere nell'etica pubblica.

Luca Bagatin

martedì 16 giugno 2015

Un'alternativa latina, ellenica e terzomondista all'Unione Europea globalista. Articolo di Luca Bagatin (tratto da www.lucabagatin.ilcannocchiale.it)

Lo abbiamo visto anche in quest'ultima occasione: l'Unione Europea semplicemente non c'è. O, meglio, c'è solo quando deve battere cassa e pretende che Stati sovrani come la Grecia o la nostra Italia, rispettino i patti di stabilità. Ma di quale stabilità stiamo parlando, visto che il debito degli Stati è comunque matematicamente impagabile ? Ma di quale stabilità stiamo parlando ? Forse di quella dei banchieri, delle grandi imprese e delle multinazionali che attraverso le misure di austerità e della flessibilità del lavoro possono continuare ad arricchirsi alle spalle del prossimo.
Così come è facile oggi per la Francia scaricare il peso dell'immigrazione sull'Italia. Proprio la Francia che decise per prima di bombardare l'ultimo baluardo contro il fondamentalismo islamico e contro gli sbarchi indisciminati, ovvero il Colonnello Gheddafi.
E' facile per le potenze globaliste d'Europa scaricare il peso sui Paesi Euromediterranei, già preda di una pesante crisi economico-finanziaria dalla quale possono uscire solo attraverso un comune sforzo di solidarietà, di abolizione del debito e di misure che vadano incontro alle esigenze dei poveri e dei diseredati.
Ecco, forse più che un'Unione Europea ci vorrebbe un'Unione dei Paesi Euromediterranei e del Sud del Mondo, in un rinnovato dialogo con il mondo ellenico, latino, latinoamericano, terzomondista, per sconfiggere fame, terrorismo, povertà, esclusione, che certo non sono risolvibili con l'accettazione supina alle regole del mercato capitalista, allo sradicamento dei popoli ed alla loro “democratica” deportazione, all'instaurazione di fantomatici grandi mercati transatlantici che di fatto impongono, ancora una volta, gli interessi di Washingon al mondo intero.
Un'Unione latina, latinoamericana, ellenica, terzomondista, alternativa tanto al blocco Nordamericano che a quello Russo-putiniano che, nei fatti, rappresentano i due nuovi blocchi di una nuova Guerra Fredda nella quale a rimetterci sono e saranno i popoli, i poveri, gli oppressi di sempre.
Utiopia o forse l'unica autentica realtà possibile ?

Luca Bagatin 

venerdì 12 giugno 2015

"Cuore di Strega". Poesia by Luca Bagatin (tratta da www.lucabagatin.ilcannocchiale.it)


Cuore di Strega
(a Giusyrene)


Cuore che pulsa

Cuore fatato

Cuore che vola

Fuori dal mondo malato.

Cuore di Strega
e che mi ha stregato.
Cuor che l'Amore
ha purificato.
Cuor che la notte
dolce essa sia.
Cuore che scriver m'ha fatto
questa poesia.

Cuore che batte,

sento i rintocchi.

Brilla la luce dei verdi

tuoi occhi.
E ora Strega che dirti di più.
Un bacio ti dono,
sono il tuo Belzebù.


(Luca Bagatin)

domenica 7 giugno 2015

"Libertà dal bisogno per approdare al sogno !": aforismi e riflessioni by Luca Bagatin (tratti da www.lucabagatin.ilcannocchiale.it)

Ciò che non hanno compreso molti politici ed economisti neoliberali è che la prima libertà è la "libertà dal bisogno".

La mafia è il sistema politico-economico vigente. La mafia è l'egoismo, lo sfruttamento, il capitalismo, la corruzione dell'animo umano. La mafia sei anche tu, a volte lo siamo tutti, anche se non ne siamo consapevoli.
Per cambiare, occorre prima di tutto cambiare noi stessi. Per poi ricostruire.

Penso che la fedeltà in ogni ambito sia un valore fondamentale: nei confronti di sé stessi prima di tutto.
La corruzione genera sfruttamento e lo sfruttamento genera ingiustizia.
Per questo ritengo che ai corrotti debba essere dato l'ergastolo.
Il significato del termine "Civiltà dell'Amore" è una civiltà senza concorrenza economico-sociale, ove le differenze e le identità sono rispettate, ove la politica e l'economia sono sostituite da valori spirituali, umani e sociali. Ove l'Amore non ha nulla a che vedere con il piacere effimero e limitato al mero aspetto materiale.
Penso che in una società priva di frustrazione sessuale e ove a prevalere siano i sentimenti, il sex-work sia totalmente superfluo e destinato a scomparire. 
 
Credo al libero scambio delle intelligenze, dei corpi, delle menti, all'amore in un'unica parola. Non credo al libero commercio e ritengo sia l'origine dello sfruttamento delle menti e dei corpi.

sabato 6 giugno 2015

#NiunaMenos !

Chiara Paez, una ragazzina argentina di 14 anni, è l'ennesima vittima di femminicidio.
Uccisa dal fidanzatino di 16 anni perché incinta. Sepolta viva.

In Argentina, patria di Evita Peron, eroina del riscatto dei popoli e delle donne in particolare, viene uccisa una donna ogni 30 ore: da fidanzati, da mariti, da sconosciuti.
La presidentessa della Repubblica artentina Cristina Fernandez de Kirchner accusa i media e la cultura maschilista e machista per come la donna viene trattata: come oggetto, anziché come soggetto.
E, in rete, è sorta spontaneamente la campagna "NiunaMenos" (nemmeno una di meno), con centinaia di migliaia di argentini scesi mercoledì in piazza per chiedere la fine della violenza contro le donne.
Appena un anno fa scrissi un saggio sulle donne "Ritratti di Donna" (Ipertesto Edizioni). E' stato il mio omaggio alla metà del cielo più interessante del Pianeta, fonte di ispirazione millenaria per ogni uomo che desideri essere un nobile Cavaliere senza macchia, per ogni artista, per ogni scrittore, poeta, inventore.
Non è un saggio sul o contro il femminicidio, ma vuole analizzare diversi ritratti femminili ed i miti ancestrali relativi all'universo femminile, ovvero le chiavi per una autentica emancipazione della donna.
Donna Selvaggia, che merita sempre di essere ascoltata e amata. Come scrissi in un mio recente aforisma: "Una cosa che eviterò di fare è smettere di ascoltare il cuore delle persone. Soprattutto quello delle donne. E soprattutto quello delle donne (o della donna) che amo".
Sarebbe bello che tutto l'universo maschile fosse in grado di interiorizzare questo semplice messaggio. La civiltà umana ne trarrebbe sicuro giovamento.


Luca Bagatin
www.lucabagatin.ilcannocchiale.it



mercoledì 3 giugno 2015

"Natura Selvaggia": riflessioni e aforismi by Luca Bagatin

Luca Bagatin
Un corpo nudo non ha mai nulla di offensivo. Un politico che becca voti e danari per fare leggi contrarie alla volontà popolare, invece, è profondamente offensivo e scandaloso.
La "forza del popolo" non risiede nel delegare le decisioni a gente che becca voti solo perché ha danari per permetterseli e/o è sponsorizzata dal partito tale o talaltro.
La "forza del popolo" risiede nella capacità di autogestirsi e autogovernarsi.
Grillo, Berlusconi e Renzi sono tutti e tre della stessa pasta: avanzi di un avanspettacolo senza più spettatori.

Sono per l'Amore sempre e ovunque. Senza rompimenti di palle o leggi che ne impediscano l'espletamento.
Sono per le libertà individuali prima del rispetto delle (eventuali) leggi.
Per questo sono libertario e conservatore. Dei sentimenti e dei valori umani.



Perché amo la Donna Selvaggia ? Perché vorrei sposarmi con una Donna Selvaggia e farei fatica a stare lontano da Lei ? Perché è Lei che, attraversando i secoli, si immerge nel labirinto della Vita. Immersa nella Natura della sua Anima e della sua Psiche più profonda.