mercoledì 28 settembre 2016

Riflessioni di Alain De Benoist contro l'ideologia del lavoro e per la democrazia partecipativa

CONTRO L'IDEOLOGIA DEL LAVORO

Tutta un'educazione ci ha abituati a pensare che lavorare sia al contempo normale e morale. Ora si tratta di disfarsi di questa educazione per sostituire a poco a poco, nella misura del possibile, il lovoro con l'attività liberamente scelta. La società attuale continua a fare l'apologia del lavoro mentre la sua evoluzione rende il lavoro sempre meno necessario. A partire dal momento in cui un numero crescente di bisogni possono essere soddisfatti con una quantità di lavoro sempre più debole, debbono essere tratte indispensabili lezioni. 

(Alain De Benoist, intervista rilasciata alla rivista "L'Officina" del febbraio-marzo 2002. Domande di Alessandro Giuli).


PER LA DEMOCRAZIA PARTECIPATIVA 

La partecipazione è tanto maggiore quanto minore è la rappresentanza. Il punto di vista di Rousseau è qui inattaccabile: il cittadino che si fa rappresentare abdica nello stesso tempo alla sua parte di sovranità a vantaggio del suo rappresentante. Si presume che quest'ultimo "voglia al suo posto", ma in effetti egli decide secondo la propria opinione e i propri interessi. La democrazia organica o partecipativa è quella che, tenuto conto delle forme sociali e politiche oggi esistenti, permette il massimo di partecipazione che è possibile prevedere.

(Alain De Benoist, intervista rilasciata alla rivista "Pagine libere" del luglio 1994. Domande di Giuliano Borghi e Carlo Gambescia).

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