mercoledì 22 novembre 2017

Cuore e Critica...radicale al liberalismo. Riflessioni di Luca Bagatin

In politica preferisco le donne che antepongono il sentimento alla ragione.
Che antepongono l'amore per i popoli alla fredda legge dell'economia e della finanza.
In questo senso amo figure come Anita Garibaldi, Evita Peron, Moana Pozzi e Cristina Kirchner.
Sicuramente non amo figure come Ayn Rand, Emma Bonino o Angela Merkel.

Dopo vent'anni di attività politica ho compreso che votare non serve a nulla (Mark Twain insegna).
Ovvero che l'unico modo per resistere, esistere e lottare è approfondire, leggere, studiare, in solitudine. Ed evitare di perdere tempo con fenomeni mediatici, con notizie che arrivano da tutte le parti, con tifoserie da stadio inutili, perché strumento del Potere per rafforzarsi.


Le cosiddette rivoluzioni liberali dell '800 nei Paesi latini, pensiamo ad esempio al liberalismo dei Libertadores quali José Martì e Simon Bolivar, non hanno nulla a che vedere con la degenerazione del liberalismo del '900, diventata dittatura della merce e del danaro.

Mi sono allontanato completamente dal liberalismo economico, sino a diventarne un nemico, quando ho iniziato a vedere gli effetti negativi delle cosiddette leggi di mercato in particolare sul lavoro e sulle bollette dei servizi pubblici (e che dovrebbero rimanere tali !).
Penso dunque che il liberalismo economico sia un sistema profondamente ingiusto e disgustoso.



Non conosco niente di più tenero di un gatto e, purtroppo, niente di meno tenero di un essere umano.

In Italia noto che c è chi sta con il Venezuela chavista in due modi: da sinistra, equiparando il chavismo alla sinistra classica europea (fighetta, borghese, buonista), oppure da destra ritenendo il chavismo uno dei tanti argini al sedicente Nuovo Ordine Mondiale.
Penso sbaglino entrambi.
Personalmente, essendo da sempre un indipendente, non di destra e non di sinistra, sto semplicemente con il chavismo perché trovo incarni lo spirito dell America Latina arcaica, spirituale, sociale e trovo che incarni allo stesso tempo lo spirito di quel socialismo e repubblicanesimo originario che l'Europa ha perduto e dimenticato da almeno un centinaio di anni, per aprirsi all'egoismo liberale e all'indistinzione mediatica.

Siamo come il sognatore che sogna e vive nel sogno. Ma chi è il sognatore ? (tratto da "Twin Peaks", terza stagione)

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