lunedì 18 dicembre 2017

Riflessioni sul neocolonialismo, sulla mercificazione dell'Occidente, sulla sessualità, sulla politica, sulla necessità.


"Nell’Ottocento le forze progressiste giustificavano il colonialismo nel nome della civilizzazione delle razze inferiori, oggi invece i cosiddetti anti-razzisti sono i primi a sostenere le guerre in Medio Oriente e in Africa"
(Kemi Seba)

"Il male non sta nel sesso: considerare il sesso come un male è la follia del moralismo cattolico, che ha trovato, nella guida sessuale, uno dei modi di repressione e di ricatto. Sa invece qual è uno dei pericoli della sessualità giovanile? Quella di farla coincidere con il fascismo. Sì, il fascismo punta sul virilismo, sulla baldanza sessuale del giovane, per attirarlo a sé: vellica, per esempio, il suo narcisismo dandogli un narcisismo collettivo che si chiama Patria ecc. E sa qual è un altro pericolo? Quello della repressione dei propri istinti sessuali (che vanno dominati e regolati, ma non negati e odiati) : repressione che avviene sempre per ragioni moralistico-religiose, si capisce, per cui la personalità subisce un trauma e la patologia che ne consegue pesa per l'equilibrio sociale: perché i repressi quasi sempre diventano dei moralisti ipocriti e spietati e servono così il conformismo nazionale"
(Pier Paolo Pasolini)

"Lo spettacolo è il momento in cui la merce ha raggiunto l'occupazione totale della vita sociale"
(Guy Debord)

"I partiti politici specializzati nella denuncia anti-immigratoria non sono nient'altro che partiti demagogici piccolo-borghesi, che cercano di capitalizzare sulle paure e sulle miserie del mondo attuale praticando la politica del capro espiatorio. L'esperienza storica ci ha mostrato verso cosa conducono tali flautisti! Bisogna adesso distinguere l'immigrazione e gli immigrati. L'immigrazione è un fenomeno negativo, in quanto è essa stessa il frutto della miseria e della necessità, e i seri problemi che pone sono ben conosciuti. È quindi necessario cercare, se non di sopprimerla, almeno di rimuovere il carattere troppo rapido e troppo massiccio che la caratterizza attualmente. È chiaramente evidente che non risolveremo i problemi del Terzo Mondo invitando i suoi popoli a venire ad installarsi in massa nei paesi occidentali! Nello stesso tempo, bisogna avere uno sguardo più globale dei problemi. Credere che sia l'immigrazione a minacciare principalmente l'identità collettiva del Paese d'accoglienza è un errore. Ciò che minaccia le identità collettiva, è inanzitutto il tipo di esistenza che prevale oggi nei paesi occidentali e che rischia di estendersi progressivamente al mondo intero. Non è colpa degli immigrati se gli Europei non sono più capaci di dare al mondo l'esempio di un modo di vita che sia loro! L'immigrazione, da questo punto di vista, è una conseguenza prima di essere un causa: costituisce un problema perché, di fronte a degli immigrati che hanno spesso saputo conservare le loro tradizioni, gli Occidentali hanno già scelto di rinunciare alle loro.
L'americanizzazione del mondo, l'omogeneità dei modi di produzione e di consumazione, i regno della merce, l'estensione del mercato planetario, l'erosione sistematica delle culture sotto l'effetto della mondializzazione mettono in pericolo l'identità dei popoli molto di più dell'immigrazione"
(Alain De Benoist)

"I Governanti sono generalmente cattivi, perchè d’origine pessima e per lo più ladra. Essi, con poche eccezioni, hanno le radici del loro albero genealogico nel letamaio della violenza e del delitto"
(Giuseppe Garibaldi)

"Laddove vi è una necessità nasce un diritto"
(Evita Peron)

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