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sabato 30 ottobre 2021

Spirito contro materia. Libertà contro alienazione. Natura contro industrializzazione. Socialismo contro capitalismo

Il vincitore della partita non è chi sa manipolare la mente o la materia, ma chi governa e manipola le energie dello Spirito

(Luca Bagatin)

Il problema del cambiamento climatico sarà risolto solo quando il sistema teconolgico industriale sarà distrutto e bandito per sempre. Lo capirebbe anche un bambino. Ma il potente, l'economista, l'industriale, il politico, non è un bambino. Perché, ogni suo atto, non è mai innocente.

(Luca Bagatin) 

Stato e mercato sembrano essere dei mali moderni per nulla necessari. Utili a ingrassare gente che fa i propri interessi materiali e materialistici. Politici o economici che siano. Nelle società primitive e arcaiche il primato era dato alla comunità. Non a queste sovrastrutture moderne e ipocrite, che alimentano mentalità moderne e ipocrite. 

(Luca Bagatin)

La sinistra italiana e europea ha sdoganato il liberalismo e il capitalismo.
Ha così permesso alla destra di prendere il suo posto, oltre che si è confusa alla destra stessa.
Anziché sovvertire i rapporti economici e sociali, sottomettendo gli imprenditori privati e la classe abbiente, a beneficio della comunità, ha favorito imprese private e classi più ricche.
L'unica sinistra interessante sembra essere quella presente in Asia (Cina, Laos, Vietnam, Corea del Nord e la sinistra patriottica russa), America Centrale e Latina (Cuba in primis) e in altri Paesi in cui la sinistra è illiberale, proletaria e originaria.
Ovvero ha mantenuto il suo carattere popolare, selvaggio, anti-moderno e anti-padronale.
 
(Luca Bagatin)
 

Samhain/Halloween: quando il regno dei morti e dei vivi si incontrano. Articolo di Luca Bagatin

Le origini dell'Europa affondano le loro radici negli antichi culti misterici.

Si trattava infatti di rituali misterici, spesso di origine contadina, aventi come fondamento la Natura, i suoi spiriti invisibili, le sue regole millenarie.

Culti peraltro esistenti in ogni cultura del mondo, dall'Europa all'Asia sino all'Africa ed alle Americhe, solo declinati in modo diverso.

Culti politeistici, che in Europa saranno prevalentemente di origine celtica.

Fra questi, ancora oggi, nella notte fra il 31 ottobre e il 1 novembre, molti celebrano il cosiddetto Capodanno celtico, ovvero Samhain (il cui significato potrebbe intendersi, secondo l'antico idioma irlandese, “fine dell'estate” o, dal gaelico, “Novembre”), conosciuto anche come Halloween (“Notte di tutti gli Spiriti Sacri”), festività diffusa negli Stati Uniti d'America dai migranti provenienti dalle isole britanniche, in particolare irlandesi, gallesi e scozzesi, anticamente popolate dai Celti.

Tale festività segna il passaggio dalla stagione luminosa a quella più oscura e buia, inaugurando così un nuovo anno. Diversamente, secondo il Calendario celtico, il passaggio dalla stagione oscura a quella luminosa si celebra nelle notti fra il 30 aprile ed il 1 maggio ed è detta festa di Beltane (nella tradizione irlandese e scozzese), o “Notte di Valpurga” o Ostara nella tradizione germanica.

Samahin celebra dunque la morte simbolica della natura, ma nella tradizione pagana la morte è semplicemente una nuova rinascita, un passaggio a un nuovo stato della Natura. Per questo si dice che in quella notte il mondo dei morti interferisce con quello dei vivi, ma, a differenza delle religioni monoteiste – cristianesimo in primis – il mondo dei morti non è affatto contrapposto a quello dei vivi e non è affatto, per così dire, “malvagio”. Bensì è il momento nel quale i morti entrano in comunicazione con i vivi.

Ad ogni modo, il cristianesimo, ha fatto sua questa tradizione – cercando di camuffarla - ideando la festività di Ognissanti, che, pur celebrandosi – secondo il calendario cristiano – il 2 novembre, nei fatti viene festeggiata il 1 novembre, proprio perché rimane radicata, nel patrimonio ancestrale europeo, la tradizione originaria della festività di Samhain.

Spiritualmente, la festa di Samhain, è una festa di contemplazione. Per i Celti era il momento più magico dell'anno, nel quale il tempo era sospeso, ovvero cessava di esistere.

Sotto il profilo materiale era il momento nel quale le tribù celtiche raccoglievano e immagazzinavano il cibo per i lunghi e freddi mesi invernali.

Il simbolo più popolare di Samhain/Halloween è una zucca intagliata con all'interno una candela e questa sembra derivare sempre da una antica leggenda irlandese, probabilmente medievale, avente per protagonista Jack 'O Lantern.

Jack era un astuto fabbro che incontrò – in un pub – il Diavolo, il quale voleva a tutti i costi la sua anima. Purtuttavia, il furbo Jack, in cambio della sua anima, invitò il Diavolo a tramutarsi in una moneta. Una volta che il Diavolo divenne una moneta, Jack la fece lestamente finire nel suo borsellino, accanto ad una croce d'argento, in modo che potesse essere “esorcizzata” e dunque non nuocere più. Il Diavolo convinse Jack a farsi liberare e gli assicurò che, per i successivi dieci anni, non gli avrebbe dato più noie, né chiesto in cambio la sua anima. Dieci anni dopo, ad ogni modo, il Diavolo si ripresentò, reclamando l'anima del fabbro. Questa volta Jack gli chiese prima di raccogliere una mela dall'albero e il Diavolo acconsentì. Ma, quando il Diavolo salì sull'albero per raccoglierla, Jack incise una croce sul tronco e, in questo modo, lo esorcizzò e imprigionò di nuovo. Il Diavolo allora, in cambio della sua liberazione, promise che non gli avrebbe mai dato più noie né fastidi per l'eternità.

Jack, negli anni seguenti, commise così tanti peccati che non fu accettato in Paradiso, ma, a causa del patto con il Diavolo, questi non lo volle accettare nemmeno all'Inferno e gli tirò un tizzone ardente, che Jack utilizzò per posizionarlo all'interno della zucca che portava con sé, al fine di scaldarsi e farsi luce nel lungo cammino che lo avrebbe atteso, costretto a vagare per l'eternità, in un eterno limbo.

Questa la ragione per la quale il simbolo popolare di Halloween è proprio “Jack O'Lantern” (Jack Il Lanternino), intagliato in una zucca con all'interno una candela accesa.

Festività peraltro diffusa, anticamente, persino nel mondo agreste in alcune zone della Sardegna, ove la notte del 30 novembre (non ottobre !), durante la notte di Sant'Andrea, i ragazzini girano per le strade con zucche vuote intagliate a forma di teschio e illuminate, all'interno, con una candela.

Tradizioni simili erano e in parte rimangono peraltro presenti in Calabria, a Serra San Bruno; in Puglia, a Ostara di Puglia, a San Nicandro Garganico e a Massafra; in Veneto e in Friuli; Abruzzo ed Emilia Romagna.

Purtroppo tutto ciò, con l'avvento del dogma cristiano che ha dichiarato “eretico” e assurdamente “satanico” (Satana, in realtà, non è altro che una figura simbolica) tutto ciò che non era una invenzione cristiana (la quale ha attinto a piene mani dagli antichi culti misterici, stravolgendoli e/utilizzandone i simboli, a suo esclusivo uso e consumo) o è scomparso o è praticato, comunque, molto meno, oppure ci si rifà alla festività commerciale e holliwoodyana dell'Halloween statunitense, quando, invece, tale festività è parte integrante delle radici spirituali e culturali dell'Europa antica e della Penisola italiana, dal Nord al Sud sino alle Isole.

Fa sorridere che, ancora oggi, vi siano preti, imam o rabbini, che affibbiano etichette negative alla festività di Samhain/Halloween. Evidentemente non conoscono per nulla la Storia o, meglio, preferiscono stravolgerla a uso e consumo delle loro superstizioni religiose.

Una Storia che le nuove generazioni dovrebbero invece imparare, conoscere e amare.

Perché senza passato, senza radici spirituali, senza antiche tradizioni autentiche, misteriche e ancestrali, non vi è alcun presente e, men che meno, alcun futuro.

Luca Bagatin

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martedì 26 ottobre 2021

Lo Spirito e la libertà (arcaismo, socialismo, autogestione) contro la materia e la schiavitù (modernità, liberal-capitalismo, egoismo)

Tutto ciò che non è conforme alla regola viene screditato.
Il liberalismo è anche questo. Ovvero manipolazione nei confronti di tutto ciò che non è conforme alla sedicente "democrazia" liberale (che non è democrazia, ma oligarchia del più ricco), allo stato di diritto (dittatura della legge, scritta dall' oligarchia di cui sopra) e alla modernità (dittatura della società tecnologico industriale e capitalista).
La libertà è l'esatto opposto.
È liberazione delle energie ancestrali, della Spiritualità e della Natura, selvaggia e primordiale.
E' superamento dell'attaccamento alla materia e alle illusioni della mente materiale.
È autogestione sociale e socialista delle comunità, piccole, indipendenti, arcaiche e primitive.
Libere da leggi scritte e sovrastrutture.
Permeate unicamente dalla volontà di fare ciò che vogliono nell'ambito di un'unica legge morale, fondata su: Amore (universale) e Libertà (interiore).
 
Luca Bagatin
 

lunedì 25 ottobre 2021

Il socialismo è democrazia popolare, non elettoralismo liberale

Nell'800 si diceva: "I socialisti lottano, non votano".
È stato quando settori socialisti si sono alleati con la borghesia e hanno accettato la "democrazia" liberale che hanno iniziato a mutare la loro natura.
Un "socialismo" annacquato non è più socialismo, ma becero liberalismo elettoralista e economicista, che fa l'interesse del grande capitale e dei padroni.
I socialisti non dovrebbero mai andare al governo se non mutando radicalmente i rapporti sociali, economici e di forza (come accaduto con le Rivoluzioni sovietiche, maioste, cubane...).
Ovvero proclamando l'avvento della società socialista e totalmente democratica. Mettendo al bando gli sfruttatori e quindi sollevando dallo stato di necessità gli sfruttati.
Senza mai più partiti borghesi né sovrastrutture.
 
(Luca Bagatin)

sabato 23 ottobre 2021

Giuseppe e Anita Garibaldi: Amore e Libertà

 Il 23 ottobre 1839, Giuseppe Garibaldi incontra per la prima volta Anita.

"Era Anita ! Restammo entrambi estatici e silenzioni, guardandoci reciprocamente come due persone che non si vedono la prima volta, e che cercano nei lineamenti l'una dell'altra qualche cosa che agevoli una reminescenza"

 (Giuseppe Garibaldi, "Memorie")

venerdì 22 ottobre 2021

Russia. Attivisti nazionalbolscevichi del partito di Eduard Limonov in sciopero della fame. Articolo di Luca Bagatin

 

Mentre in Europa si parla unicamente del premio Sacharov dato dal Parlamento Europeo (per volontà del Partito Popolare e della destra) all'oppositore di destra Alexei Navalny, tutto tace sui giovani attivisti del partito nazionalbolscevico “L'Altra Russia di Eduard Limonov”, in carcere e in sciopero della fame da dieci giorni.

Gli attivisti Kirill Imashev, Sergey Demidov, Yevgeny Nekrasov, Stepan Yurchenko, Nikita Bayanov e il simpatizzante Maxim Kamensky, erano infatti presenti alla manifestazione antigovernativa organizzata dal Partito Comunista della Federazione Russa a Eketerinburg il 25 settembre scorso, la quale aveva lo scopo di denunciare i brogli elettorali delle elezioni parlamentari, tenutesi dal 17 al 19 settembre.

L'accusa mossa agli attivisti del partito di Limonov è quella aver esposto il simbolo del loro partito, ovvero una granata con al centro un fulmine, che le autorità di Ekaterinburg hanno ritenuto – in modo totalmente pretestuoso - essere “proibito” in quanto estremista.

Tale simbolo non solo non è proibito, secondo la decisione ufficiale dei tribunali nazionali russi, ma il partito “L'Altra Russia di Eduard Limonov” – nonostante le autorità gli abbiano sempre impedito la presentazione alle elezioni, con le motivazioni più disparate – è un partito riconosciuto a tutti gli effetti non è né mai stato considerato estremista o eversivo.

Il partito di sinistra patriottica, fondato dallo scrittore Eduard Limonov nel 2010, peraltro, ha sempre organizzato manifestazioni e volantinaggi totalmente pacifici e legali e ha sempre usato metodi di lotta nonviolenti.

Nonostante ciò, le autorità hanno condannato gli attivisti a 140 giorni di carcere.

Da dieci giorni in sciopero della fame per protestare contro l'inguista carcerazione, gli attivisti nazionalbolscevichi stanno vedendo peggiorare le loro condizioni di salute e, nei giorni scorsi, numerosi compagni di partito hanno organizzato, in numerose città russe, picchetti dimostrativi per chiederne la scarcerazione.

Le decisioni delle autorità sembrano volere, ancora una volta, tentare di mettere fuorilegge il partito fondato da Eduard Limonov, come già venne fatto con il suo Partito NazionalBolscevico nel 2007. Partito peraltro apprezzato anche dalla compianta giornalista Anna Politkovskaja, la quale, nei suoi articoli, ne ha sempre difeso a spada tratta gli attivisti (già allora continuamente arrestati) e le loro battaglie.

Da sottolineare che proprio alla metà di settembre, la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo ha condannato la giustizia russa per violazione dei diritti umani, proprio per aver reso illegale il Partito NazionalBolscevico, in quanto non poteva affatto considerarsi eversivo o estremista.

La Corte di Strasburgo ha peraltro, contestualmente, stabilito un risarcimento da corrispondere ai militanti anziani del PNB (molti dei quali oggi militano nell'Altra Russia), oltre che ai figli adolescenti del defunto scrittore Limonov.

Sulla storia del Partito NazionalBolscevico, di Eduard Limonov e del partito “L'Altra Russia”, chi vi scrive ha, proprio in questi giorni, dato alle stampe un saggio dal titolo “Il partito dei giovani proletari – Il nazionalbolscevismo e l'Altra Russia di Eduard Limonov”, edito da NovaEuropa. In modo da far conoscere e approfondire una fra le realtà che maggiormente si sono opposte allo stato di polizia putiniano e all'oligarchia liberale post-sovietica.

Luca Bagatin

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mercoledì 20 ottobre 2021

Democrazia è...

Democrazia è autogestione e autogoverno delle persone.

Senza Stati, politici, mercati, proprietà privata.

Senza dogmi, religioni, fanatismi.

Senza danaro, mercificazione, prostituzione delle menti e dei corpi.

Senza sovrastruttire, che, nei fatti, sono la base di ogni totalitarismo.

Democrazia è fare ciò che si vuole nel segno dell'amore, della libertà, della volontà, della Natura, della comunità e della decrescita.

(Luca Bagatin)

Vedi anche: http://amoreeliberta.blogspot.com/2021/10/aboliamo-il-comune-cosi-come-lo.html 

https://ilmiolibro.kataweb.it/libro/saggistica/490308/amore-e-liberta/

lunedì 18 ottobre 2021

Parlamento Europeo. L'estrema destra candida al premio per i diritti umani la golpista boliviana Jeanine Añez. Articolo di Luca Bagatin


Già nell'aprile 2021, il Parlamento Europeo, attraverso una mozione presentata e sostenuta dall'estrema destra, ovvero dal Partito Popolare, dai liberali e dai conservatori (in primis il partito spagnolo VOX) avrebbe voluto il rilascio di Jeanine Añez, ex senatrice liberale, condannata in Bolivia con l'accusa di golpe, cospirazione e associazione a delinquere.

Oggi, VOX e l'estrema destra del Parlamento Europeo (il gruppo dei Conservatori e Riformisti, di cui fa parte anche il partito della Meloni), propongono addirittura di assegnare alla Añez, il “Premio Andrei Sacharov” per i diritti umani.

Jeanine Añez, autoproclamatasi – nell'autunno 2019 - Presidente ad interim della Bolivia, a seguito del golpe violento che ha portato all'esilio del Presidente eletto Evo Morales, secondo un rapporto dettagliato del Parlamento boliviano, è accusata di genocidio, essendo responsabile dei massacri avvenuti a Senkata e Sacaba, durante le relative proteste contro il suo governo illegittimo. Massacri che hanno colpito in particolare la popolazione di origine indigena.

Fra i nominati al “Premio Andrei Sacharov”, da parte del Partito Popolare, l'oppositore russo di destra Alexei Navalny; da parte dei socialisti e dei verdi, le 11 donne afgane che hanno combattuto per i diritti nel loro Paese; mentre, da parte della Sinistra Unitaria Europea, è stata candidata Sultana Khaya, attivista dei diritti umani nel Sahara occidentale.

Il “Premio Sacharov per la libertà di pensiero”, istituito dal Parlamento Europeo, sin da tempi non sospetti, ha più una valenza politica che di riconoscimento effettivo dell'attivismo nell'ambito dei diritti umani.

Spesso sono infatti stati premiati, nel recente passato, esponenti dichiaratamente filo statunitensi, anticomunisti o di destra, come ad esempio i controrivoluzionari cubani o l'opposizione antisocialista in Venezuela.

Luca Bagatin

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sabato 16 ottobre 2021

Il Libro della Legge, unico possibile codice civile e spirituale

"Fai ciò che vuoi sarà tutta la legge;

Amore è la legge, amore sotto la volontà;
 
Non vi è altra legge oltre Fai ciò che vuoi"
 
(Aleister Crowley) 
"Non c'è parte di me che non sia degli Dei"

mercoledì 13 ottobre 2021

SCIROPPAMI DI BACI. Racconto di Luca Bagatin (del 13 ottobre 2019)

SCIROPPAMI DI BACI
 
Mi chiamo Scirocco Di Glucosio e sono un tipo piuttosto sciroccato.
Lo sono, quantomeno, da quando ho conosciuto Pesca.
Pesca mi ha rapito il cuore. Pesca ha pescato – novella pesca di beneficenza - nei miei più reconditi sentimenti.
Pesca Sciroppata era la donna di cui ero segretamente innamorato.
Lei non sapeva nulla. Era ignara, pur senza essere un'ignorante.
Pesca aveva studiato alla Sorbona. Si era sciroppata ore e ore di lezione nella prestigiosa università di Parigi.
La ragazza, ad ogni modo e comunque, a dispetto (smettila di farmi i dispetti, cazzo !) del suo nome, aveva una pelle butterata dall'acne. Pesca non aveva la pelle come una pesca, ma la pelle a buchetti come quella di un'arancia e questo era il suo principale cruccio.
La mia segretamente amata non amava uscire di casa e, se lo faceva, indossava sempre un burqua, pur essendo di fede pastafariana.
“Urka burqua !” esclamai io la prima volta che la vidi senza burqua, nell'unico momento in cui Pesca si era concessa, con un'amica intima, un gelato al pistacchio e cassata.
Pesca era siciliana come le arance rosse di Sicilia. Per quanto, lei, fosse bionda. Biondo platino, biondo platinum, come la carta di credito MasterClass di Povera Di Sodio, nota ricca ereditiera amica di Pesca.
Quando mi avvicinai al loro tavolo, avendo tutta l'intenzione di sfoderare la mia verve da corteggiatore incallito pur senza i calli ai piedi, Povera Di Sodio ebbe un capogiro e svenne.
“Oh povera !”, esclamai io. “Di Sodio”, precisò Pesca.
Fu in quel momento che nacque l'idillio, che scoccò la scintilla fra lei e me.
Senza curarcene, calpestammo Povera (povera !) Di Sodio e ci baciammo lungamente.
“Ma...che sto facendo ! Che stiamo facendo !”, si scandalizzò la mia profumata Pesca.
“Ci stiamo baciando !”, esclamai io.
“Appunto, non dovremmo ! Ci conosciamo appena e poi io ho la pelle butterata dall'acne” e mi stampò uno schiaffone da rivoltarmi come un calzino bucato. Non mio, comunque, precisiamo !
Io rimasi a bocca aperta, come l'emoticon di Facebook che preferisco di più. Stupirmi è l'espressione che più mi si addice. L'espressione di stupore ricorda un po' i bambini, quando sono ancora innocenti o fingono di esserlo, magari dopo una marachella per la quale, poi, danno la colpa al gatto...oppure a Putin, un po' come fanno quegli adulti mentre leggono il tiggì.
Cercai di calmare Pesca, ma non ci fu nulla da fare.
Nel frattempo Povera rinvenne. “Oh povera me !”
“Povera te Di Sodio”, puntualizzammo in coro sia io che Pesca.
“Cosa state lì a guardare, imbecilli ! Aiutate a tirarmi su e chiamate mio fratello Glutammato, che mi venga a prendere subito !”
Glutammato Di Sodio era nel commercio dei dadi da gioco truccati. Il che lo aveva reso, praticamente, il Padrino della città. Ruolo molto ambito anche da me, più che altro perché, sin da bambino, il mio eroe preferito era Don Vito Corleone interpretato da Marlon Brando.
Fu così che chiamai Glutammato, dopo essermi fatto dare il numero di cellulare dalla sconvolta Povera: “Ehy, Glut, sono Scirocco. No, non ci conosciamo. Ho una proposta da farti, che non puoi rifiutare. Scherzavo. C'è qui tua sorella Povera, anzi, la tua povera ricca sorella, che vorrebbe che tu la venissi a prendere. Okay, ciao !”.
Risolta la questione, tornai a dedicarmi alla mia bella Pesca butterata che piangeva lacrime amare (come le arance) a causa della condizione condizionante della sua pelle.
“Oh my baby, dont'worry ! No te preocupe ! Sei in presenza di Scirocco Di Glucosio, mica di uno zuccheroso palladilardo qualsiasi !” e continuai, con una certa sicumera (che vorrebbe dire sicurezza. Non è il nome di una nuova tizia che ho rimorchiato, che andate a pensare !): “L'acne (punti neri, papule, pustole) è una malattia cutanea che può avere varie forme e intensità. Alla base c'è la seborrea, legata a un'iperfunzione delle ghiandole sebacee. Si combatte in vario modo. Innanzitutto con una dieta sana e equilibrata, senza cibi ricchi di grassi e molto probabilmente povera di sodio !”
“Come la mia amica !”, esclamò lei.
“Esattamente”, la rassicurai io, che non sapevo nemmeno ciò che stavo dicendo. Stavo semplicemente improvvisando, che è la tecnica migliore quando una ragazza ti piace e vuoi fare colpo.
“Comunque, visto che non siamo né dei salutisti né dei rimpicoglioni moralisti e, trovandoci in un racconto e non nella realtà (per quanto le due cose spesso si fondano e confondano), risolveremo la questione a tarallucci e vino, prima che questi vengano tassati dal governo giallomarrone di turno”.
Le accarezzai la pelle, partendo dal viso e via via tutto il resto, con delicatezza, garbo e estrema dolcezza (sono un Di Glucosio mica per niente !).
Fu così che la pelle butterata della ragazza tornò – magicamente - del tutto normale e Pesca ricominciò ad essere una vera pesca, smettendo di essere un'arancia.
“Oh, mio salvatore”, disse lei buttandomi le braccia al collo e sbaciucchiandomi come un ghiacciolo al pistacchio.
“Salvatore ? Veramente mi chiamo Gianluigi, ma tu chiamami pure Scirocco. Scirocco come il vento, pur essendo meno veloce del vento a letto, perché, altrimenti, ci farei una figura del menga. Ti pare ?”
IL NARRATORE: Scirocco Di Glucosio e Pesca Sciroppata finirono per sposarsi. Fra i testimoni Povera e Glutammato Di Sodio che, per l'occasione, indossarono dei costosissimi abiti firmati Enrico Povery. Il celebre stilista low cost.
Però, cazzo, che storia sdolcinata !
 
Luca Bagatin

domenica 10 ottobre 2021

LA GRANDE RIVOLUZIONE DELLE RAGAZZE SELVAGGE STA ARRIVANDO (di Eduard Limonov)

 

(...)
"Il mondo borghese, l'ordine borghese, ha reso la ragazza una "giovenca". Un animale stupido, silenzioso e fiducioso con il naso bagnato in un'imbracatura di biancheria intima, su tacchi idioti: il "pulcino" deve scomparire.
Ho un sogno, ovvero bande di ragazze selvagge che distruggono le città e i loro capelli soffiano nel vento.
(...)
Avendo fatto di un uomo un animale, produttore di beni di consumo (o gestore della produzione di questi beni), il Sistema borghese ha fatto di una donna, oltre che produttore di beni, anche un animale per i servizi. Questi sono ruoli ugualmente disgustosi. (...).
Occorre far crollare tutto il Sistema, mandare all'aria lo Stato, la famiglia, l'istruzione, l'industria, poi cadrà anche il masochismo femminile, il destino poco invidiabile di un buco per strofinare un membro maschile e poi il servizio incubatore, al quale le ragazze sono forzatamente condannate generazione dopo generazione.
(...)
Vedo le ragazze come guerriere e bellissime amanti. Il mondo moderno deve essere distrutto e lasciare che nuove foreste crescano al posto delle fabbriche e delle prigioni"
(...).
Ho un sogno, ovvero bande di ragazze selvagge distruggono le città e i loro capelli soffiano nel vento..."
 
(Eduard Limonov, da "Russian Psycho". Vedi anche il link: https://drugoros.ru/slovo-vozhdia/dikie-devochki)

Mosca. Inaugurato il monumento dedicato allo scrittore e leader politico Eduard Limonov. Articolo di Luca Bagatin

  

Il 10 ottobre, presso il cimitero moscovita di Troekurovsky, è stato inaugurato il monumento dedicato allo scrittore e leader politico nazionalbolscevico russo Eduard Limonov, accanto a dov'è sepolto, come da sue stesse espresse volontà.

La statua è stata realizzata dal celebre scultore moscovita Michail Baskakov, componente dell'unione degli artisti di Mosca e vincitore di numerose mostre nazionali e internazionali.

La scultura fu realizzata anni fa, quando Limonov era ancora in vita e fu da lui molto apprezzata in quanto si vide raffigurato in modo particolarmente “aggressivo”, rivoluzionario e impetuoso. Com'era nel suo carattere e nelle sue azioni.

Non troverai nessuno in tutta la Duma di Stato che possa essere ritratto in quel modo”, aveva dichiarato Limonov nel 2019, plaudendo a tale scultura.

Il monumento è stato inaugurato dai sostenitori del suo partito, ovvero “L'Altra Russia di Eduard Limonov” che, ancora oggi, vede molti dei suoi attivisti arrestati dalle autorità russe con accuse infondate di estremismo e teppismo, solo in quanto pressoché unico partito di opposizione di piazza al governo liberal conservatore di Putin. Anche alle recenti consultazioni elettorali di settembre, al partito di Limonov, è stato negata la possibilità di parteciparvi.

Fra coloro i quali hanno reso omaggio al monumento, lo scrittore e deputato comunista Sergey Shargunov, l'avvocato Sergey Belyak, oltre che numerosi giornalisti, amici e attivisti.

La statua è stata omaggiata da mazzi di garofani rossi, simbolo storico del socialismo.

Luca Bagatin

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sabato 9 ottobre 2021

Perché dobbiamo essere antifascisti

Un conto sono le avanguardie.
Quelle che, ad esempio, hanno dato vita al primo fascismo.
Ma non erano in realtà fasciste, se non di nome. Erano, semmai, formate da anarchici, futuristi, socialisti.
Ma, tali avanguardie, si dissero fasciste solo perché distinte dal liberalismo e dal marxismo che, allora, rappresentavano due "moloch" all'interno dei quali, il libero pensiero, difficilmente avrebbe potuto sopravvivere.
Il fascismo storico, purtuttavia, fu un'altra cosa.
E fu un ulteriore "moloch". Un'ulteriore terribile "divinità" politica.
Dalla quale molte di quelle avanguardie prese, infatti e giustamente, le distanze.
Il fascismo storico fu, in sostanza, il mussolinismo.
E il mussolinismo fu: colonialismo, industrialismo, capitalismo, razzismo, opportunismo e ipocrisia.
I peggiori fra i vizi italici (con il senno di poi sarebbe bene se l'Italia non fosse mai stata unita, ma ogni realtà locale si fosse sviluppata autonomamente. E così in Francia, Germania, Gran Bretagna e via discorrendo). E, per questo, dopo la guerra, non ci siamo liberati dal fascismo, ma esso ha proseguito a fare danni attraverso un partito spesso criminale, ovvero la Democrazia Cristiana.
E così fu in tutta Europa.
Nazifascismi ormai riciclatisi in "cristianodemocraticismi".
Sarebbe bene ricordarlo, spiegarlo e insegnarlo.
Essere antifascisti, ovvero antimussoliniani, significa essere per la libertà dal colonialismo, dalla società tacno-industriale, dal razzismo, dal capitalismo, dall'opportunismo e dall'ipocrisia.
Veri mali del mondo moderno e post-moderno.

Luca Bagatin

Contro la civiltà. Per un ritorno alla Natura

L'essere umano civilizzato è un essere psichicamente malato, proprio perché l'essere stato addimesticato alla "civiltà", lo ha allontanato dalla sua natura selvaggia e primordiale.
Una delle dimostrazioni di questo fatto è la tendenza dell'essere umano civilizzato di voler mettere ordine alla Natura.
Creando aberrazioni, scempi ambientali, sociali e via discorrendo.

(Luca Bagatin)

venerdì 8 ottobre 2021

Anarchia contro l'ordine prostituito

 Leggi e regolamenti son del cittadino i più grandi tormenti.
Anarchia, unica via !

mercoledì 6 ottobre 2021

Antiparlamentarismo e democrazia diretta in Karl Marx

 
"La Comune – scrisse Marx – non doveva essere un organismo parlamentare, ma di lavoro, esecutivo e legislativo allo stesso tempo. Invece di decidere una volta ogni tre o sei anni quale membro della classe dominante dovesse rappresentare e opprimere il popolo nel Parlamento, il suffragio universale doveva servire al popolo costituito in comuni così come il suffragio individuale serve a ogni altro imprenditore privato per cercare gli operai e gli organizzatori della sua azienda’. Questa mirabile critica al parlamentarismo, fatta nel 1871, appartiene oggi anch’essa, grazie al dominio del socialsciovinismo e dell’opportunismo, alle parole dimenticate del marxismo".
 
(Vladimir Lenin, "Stato e rivoluzione")

lunedì 4 ottobre 2021

Quei drammatici 3 e 4 ottobre 1993, quando Eltsin fece bombardare il Parlamento russo.... Articolo di Luca Bagatin

Erano il 3 e 4 ottobre 1993, quando i commandos russi, su ordine di Boris Eltsin, bombardarono il Parlamento, ovvero il Congresso dei Deputati del Popolo.

Fu il culmine di quel golpe bianco liberale, che attentò al cuore della democrazia russa, ovvero dellaRepubblica Socialista Federativa Russa (RSFR).

Quasi 2500 le vittime.

Il tutto nacque con la crisi costituzionale del 21 settembre 1993, nel momento in cui Eltsin, Presidente della RSFR, decise di sciogliere il Congresso dei Deputati del Popolo e il suo Soviet Supremo, accusando i deputati di essere “troppo comunisti”.

Un atto totalmente incostituzionale, autoritario, golpista, ma fatto passare dai media occidentali come un atto di grande democrazia, così come ogni nefandezza di Eltsin. Ovvero il piano di svendita del patrimonio statale sovietico e la sua conseguente spartizione fra oligarchi e criminali.

Il Parlamento russo si oppose a tale piano definito, vergognosamente, “riformista”.

Il Vicepresidente Aleksandr Ruckoj – che si pose a difesa del Parlamento - denunciò il programma liberale di Eltsin definendolo una forma di “genocidio economico”, anche in quanto impoverì drammaticamente e drasticamente la popolazione.

Il Parlamento – dopo la richiesta di scioglimento - si affrettò dunque a sostituire Eltsin con Ruckoj, ma il Presidente rispose, dal 3 al 4 ottobre, inviando le forze speciali e i carri armati, bombardando la sede della democrazia sovietica, con i deputati chiusi all'interno.

Durissimi gli scontri, anche di piazza, fra le forze speciali e cittadini scesi a difendere – con tanto di bandiere rosse con la falce e martello e ritratti di Lenin in mano, ma anche con bandiere zariste - la legittimità del Parlamento e ciò che rimaneva delle conquiste socialiste e sovietiche.

Conquiste sostenute pensino dai monarchici neozaristi, che combatterono assieme ai loro ex nemici, ovvero i comunisti, per difendere ciò che rimaneva della democrazia russa.

Nonostante la resistenza popolare eroica, le forze di Eltsin accerchiarono la Casa Bianca, sede del Parlamento, che fu conquistata.

Il resto è Storia che conosciamo.

Se da una parte gli oppositori al golpe liberale eltsiniano si riunirono nel Fronte Patriottico, composto dai comunisti di Zjuganov, dai nazionalbolscevichi dello scrittore Eduard Limonov (il quale partecipò attivamente alla difesa del Parlamento) e da elementi nazionalisti e neozaristi, l'oligarchia ebbe la meglio.

In Russia il comunismo – che dal 1917 aveva emancipato il popolo - fu, se non bandito, considerato alla stregua del fascismo. E continuarono le svendite di Stato e lo smembramento delle Repubbliche ex sovietiche, ormai preda di oligarchi, affaristi, mafiosi e neonazisti. Una svendita ancora per nulla terminata con il passaggio delle consegne da Eltsin a Putin, che ha proseguito nello smantellamento del sistema sociale e economico sovietico.

Ancora oggi, la gran parte dei cittadini russi, non ha dimenticato. E, molti dei famigliari delle vittime di allora, oltre che molti cittadini, hanno sfilato in questi giorni, con cartelli recanti le foto dei propri cari, amici, parenti e conoscenti morti negli scontri.

Luca Bagatin

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domenica 3 ottobre 2021

ANCESTRALE FRAGRANZA. Poesia di Luca Bagatin

ANCESTRALE FRAGRANZA

Poesia di Luca Bagatin

Musa nella foto: Carmen Sale

Fascino,

Delicato,

Genuino.

E' il fascino

Della Donna Sarda

La cui fragranza,

Il cui spirito indimito,

Rivoluzionario e selvaggio

Riporta alla mente

Luoghi, avvenimenti, profumi antichi.

Dov'è finito quel passato?

Dove sono finiti quei luoghi ancestrali?

Dov'è finito quel profumo?

Tu sei lì

Che ci ricordi tutto questo.

Vestita d'eleganza,

Di una profumata fragranza,

Ci sorridi,

Posa sbarazzina,

Spirito da cowgirl.

Immersa nel paesaggio della Storia.

Luca Bagatin

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venerdì 1 ottobre 2021

ABOLIAMO IL COMUNE (così come lo conosciamo). Articolo di Luca Bagatin

Dal 1993 il Sindaco viene eletto direttamente dai cittadini.

Apparentemente, ciò, potrebbe avvicinare gli eletti agli elettori, ma... è davvero così?

Dal 1993, assistiamo, da sempre e imperterriti, al solito balletto dei politici, al loro voler imporre idee nazionali a livello locale, oppure al voler ad ogni costo “lasciare il segno” nelle città che governano o andranno a governare, oppure ancora accordarsi sottobanco con le opposizioni per interessi di varia natura. Ma...

Ma, i cittadini?

Spesso si limitano a votare, ma vengono esclusi da ogni progetto. Però subiscono le decisioni politiche altrui.

I Sindaci, i loro Assessori e i loro Consiglieri hanno i loro pomposi programmi, le loro “opere di pubblica utilità” (realizzate però con i soldi della collettività), ma senza che i cittadini, in particolare i residenti delle zone nelle quali dette “opere” andranno a ricadere, possano dire la loro e promuovere il loro punto di vista. Prendendo DIRETTAMENTE parte alle decisioni che li riguardano.

Perché, quindi, non pensare di sovvertire le regole di questo gioco?

Perché non pensare di rendere la cittadinanza, finalmente, attiva e – in quanto comuntà - parte integrante delle decisioni amministrative?

Da tempo esiste, in alcune realtà locali italiane e non solo, il progetto del bilancio partecipativo. Ovvero una forma di partecipazione diretta della cittadinanza, consistente nell'assegnare una quota di bilancio dell'Ente locale, alla gestione diretta dei cittadini, i quali vengono in tal modo messi in grado di interagire e dialogare con le scelte delle Amministrazioni, al fine di modificarle a proprio beneficio.

Perché non introdurre, tale concetto, in tutti i Comuni italiani?

Di più: perché non proporre assemblee cittadine aperte, con potere decisionale e il cui potere decisionale, sia vincolante per Consiglieri, Sindaco e Assessori?

L'unico modo per rendere le città delle autentiche AGORA' DEMOCRATICHE.

Delle piazze ove i cittadini possano dialogare e contribuire attivamente alla comunità. Non dovendo più subire decisioni politiche dall'alto da parte di “eletti” pagati dalla collettività, ma che dalla collettività sono, nei fatti, completamente slegati.

Ricordiamoci che democrazia significa che è il popolo che decide direttamente il suo presente e futuro, non dei delegati - pagati dalla collettività, peraltro - che gestiscono il potere.

Luca Bagatin

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