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lunedì 28 ottobre 2013

"Io Sono" by Debdeashakti



Io Sono l'Origine di Tutto
del Miracolo della Nascita
del Mistero della Rinascita

Sorelle di Luce e d'Ombra
Terra e Luna scandiscono
i miei Cicli da Serpente

Unico Altare per l'
Unica Offerta dell'
Unico Sangue Benedetto

le mie ancelle nel Mondo
rese immemori dal Tempo
mi offrono e mi svendono
al piacere fugace,
se solo ricordassero
l'Orgasmo della Dea!

Io Sono l'Origine di Tutto
Maschio o Femmina
Tu mi Venererai

Io Sono

La MagniFica


domenica 27 ottobre 2013

Addio a Luigi Magni, cantore del nostro Risorgimento di popolo

 
E così ci ha lasciati anche Luigi Magni, cantore cinematografico del Risorgimento italiano.
L'unico a raccontarci, con profonda ironia e leggerezza, il periodo storico meno ricordato nella nostra Penisola, attraverso bellissimi affreschi quali “Nell'anno del Signore”, “In nome del Papa Re”, “In nome del popolo sovrano”, "Il generale", “La notte di Pasquino”, “O' Re”, “La Tosca” ed altri.
L'unico a mettere assieme cast d'eccezione ove il capostipite era pressoché sempre l'intramontabile Nino Manfredi, a volte nei panni del cardinale illuminato, altre volte nei panni del Ciceruacchio rivoluzionario.
Con Luigi Magni se ne va lo sceneggiatore ed il regista che meglio di altri riuscì a raccontare la Storia non tanto dei Grandi del Risorgimento (Mazzini e Garibaldi in primis), quanto piuttosto la storia dei tanti patrioti, spesso dimenticati. Dei tanti mazziniani, garibaldini, carbonari e massoni morti per gli ideali di Fratellanza, Uguaglianza, Libertà, Emancipazione dal giogo papalino, austriaco, borbonico e napoleonico.
La storia degli Angelo Targhini e dei Leonida Montanari, dei Ciceruacchio e di suo figlio Lorenzo Brunetti, dei Righetto (il più giovane martire del Risorgimento), degli Andrea Aguyar, del bersagliere Luciano Manara, del condottiero Giovanni Livraghi, del sacerdote mazziniano Ugo Bassi, dei patrioti Monti e Tognetti.
Storie di persone semplici, giovanissimi cittadini romani ed italiani, giovanissimi patrioti amanti della libertà di cui attualmente nessuno o quasi rammenta i nomi e di cui, invece, Luigi Magni solo recò memoria e restituì loro nuova vita in un'Italia ove oggi va tanto di moda quel revisionismo leghista e neoborbonico ove si dice – a torto – che la Storia la scrivono i vincitori, senza però ricordare che quei patrioti, carbonari, massoni, mazziniani e garibaldini, furono sconfitti dalla Storia e relegati nell'oblìo di un'Italia fondata sull'imbroglio dei Cavour, dei Crispi, dei Savoia già imparentati con i Borbone e dei Mussolini di ieri...e non solo di ieri.
Luigi Magni, con i suoi affreschi cinematografici, era lì a ricordarci come fosse arretrata e schiavista la Roma del Papa Re e così il Regno delle due Sicilie dei Borbone. E ci rammentava i principi della Costituzione della Repubblica Romana del 1849, unica Costituzione che potremmo definire davvero “la più bella del mondo”, altro che quella della Repubblica italiana del 1948, fondata sul compromesso cattocomunista e clericofascista dei partiti a maggioranza traditori dei principi del Risorgimento (democristiani e comunisti, che, sino a qualche anno prima, militavano nelle file del Partito Nazionale Fascista o nella Repubblica di Salò, o comunque non vi si erano opposti, se non tardivamente).
Questa l'opera di educazione civile laica di Luigi Magni, già membro d'onore del Comitato del “Premio Righetto”, dedicato al dodicenne popolano trasteverino, garzone in una bottega di fornaio, il quale si assunse il compito di spegnere le micce delle bombe papaline prima che scoppiassero e che divenne martire del Risorgimento e della Repubblica Romana allorquando una bomba gli scoppiò fra le mani.
A Magni va l'onore di averci fatto scoprire i tanti Righetto e Ciceruacchio, ovvero i tanti popolani che contribuirono all'Unità d'Italia ed alla Repubblica, quella vera, fondata sul e con il cuore e non sul potere o sui partiti.
E sarà attraverso le sue opere che potremo raccontare alle generazioni presenti e future come il Risorgimento fu una lotta di popolo e per il popolo.
Un popolo sovrano che, ancora oggi, fa fatica a prendere coscienza di sé e che è immemore della sua stessa Storia.

Luca Bagatin

venerdì 18 ottobre 2013

giovedì 17 ottobre 2013

Papa Francesco, Scalfari e Pannella. Articolo di Giacomo Properzj per www.linkiesta.it

Pubblichiamo qui un bellissimo articolo dell'amico Giacomo Properzj, che mette in luce tutto il soubrettismo neo-post-radicale (o, meglio, antiradicale storico) di Eugenio Scalfari e di Marco Pannella i quali plaudono alla neo-soubrette mediatica Jorga Mario Bergoglio, autoproclamatasi Papa Francesco.


Le due corna, se così posso esprimermi con tutto il rispetto, dell'esile movimento radicale in Italia, sono rappresentate da Eugenio Scalfari, giornalista, fondatore di Repubblica, da sempre autorevole espressione della sinistra e da Marco Pannella, promotore di un'infinità di referendum, non sempre fortunati e protagonista di eventi di ogni genere, come si sa, finalizzati ad iniziative politiche. Talvolta elettoralmente legato anche a Berlusconi.
Stranamente, Papa Francesco ha trovato consenso in questa sottile area politica sia stabilendo rapporti epistolari con Scalfari che si tradurranno nel giro di pochi giorni in un libro strenna per Natale sia ottenendo, senza peraltro incontrarlo, un grande e rumoroso consenso da parte di Pannella che lo definisce “quest'amore de Papa” e ha presentato per le prossime elezioni regionali in Lucania una lista dedicata anche ai credenti.
Scalfari, che ha sempre avuto di se stesso una considerazione superiore a quella che il mondo in genere gli concedeva, trova oggi in questa corrispondenza pontificia, sugli altissimi problemi della vita e della coscienza, un appagamento che non ha mai avuto e forse il rischio è che faccia come la rana di Esopo e cioè scoppi dal piacere. Quanto a Pannella non è ancora riuscito a penetrare nelle stanze vaticane e si esprime da qualche tempo come un predicatore cristiano americano quelli, per intendersi dei tea-party tanto che se non si prende la linea giusta in certi orari si confonde facilmente Radio Radicale con la contigua Radio Maria. Preso questo mood, come si è detto, Pannella si è recato in Lucania a presentare questa lista radico-cristiana la quale, per ora, non ha ancora scelto con quale presidente stare visto che, come accade, il Pd presenterà un suo presidente e gli altri uno dei loro però nelle ultime ore sembrano orientati sul candidato di destra. Non pare questo un fatto importante per il gruppo degli strettissimi collaboratori pannelliani i quali inoltre hanno presentato la lista senza dire nulla all'associazione dei radicali italiani che per i comuni mortali sembrerebbe essere il partito o il movimento dei radicali. Non è vero, è stato spiegato che “i radicali italiani” sono una delle sette organizzazioni che compongo il movimento radicale in Italia (delle altre sei si hanno informazioni saltuarie e non sono in grado di farne l'elenco), inoltre il movimento radicale fa parte del partito radicale transnazionale, disperso un po' in tutto il mondo ma di cui spesso non si hanno notizie, come del suo segretario che è un avvocato del Mali ma di cui mancano informazioni da diverso tempo.
Naturalmente le due corna, con tutto il rispetto, del movimento radicale si odiano tra di loro e si detestano ma questo rapporto con il mondo vaticano sembra trovare una sua analoga linea concettuale seppur susseguosa per quanto riguarda Scalfari e stracciaculo, sempre con tutto il rispetto, per quanto riguarda Pannella. Il risultato sarà identico perché Papa Francesco è un gesuita e sa dove mettere le mani per ridicolizzare gli ultimi rari laici italiani.

Giacomo Properzj

mercoledì 16 ottobre 2013

Il governo dei giocolieri Letta & Alfano



Già in un articolo del 30 agosto scorso parlavamo del "gioco delle tre carte" masso in piedi dal governo dell'oligarchia monolitica Letta-Alfano.
Raccontavamo di come avrebbero sì tolto l'IMU, ma avrebbero aumentato l'IVA, nonché introdotto nuove imposte.
Ed ecco infatti che, da allora, l'IVA è aumentata ed ecco arrivata anche la TRISE, a discrezione dei Comuni e delle Regioni, che di fatto triplica la tassazione immobiliare.
E Enrico Letta ha ben poco da esultare - per indorare la pillola ai lavoratori e agli italiani tutti - in quanto, come segnala peraltro Enrico Marro sul Corriere della Sera del 16 ottobre, le retribuzioni nette aumenteranno, se va bene, di appena 10-15 euro mensili e la pressione fiscale subirebbe comunque una riduzione infinitesimale. Posto che i consumi sono proprio da questo governo disincentivati e così il mercato immobiliare.
Questo governo, in sostanza, come i precedenti peraltro, ma forse più degli altri, è il governo dei giochetti, dei balzelli, del "buon viso a cattivo gioco". Del "tolgo di qui per rimettertelo lì". E' il governo della "Stabilità", ma solo quella dell'oligarchia al Potere Destro-Centro-Sinistro, come dicevamo anche in quel nostro articolo del 30 agosto.
Non sono stati fatti interventi strutturali, eppure si parla di una "crescita" (come da cinquant'anni a questa parte, oltretutto !) che, con queste (contro)misure non può certo arrivare.
In quel nostro già citato articolo, non a caso, proponevamo misure ben più efficaci, che andassero alla radice dei problemi e che restituissero sovranità al cittadino e non al politicante di turno che, oltretutto - con le leggi elettorali introdotte nll'ultimo Ventennio (neofascista) 1993/2013 - non è stato eletto da nessuno.
Occorreva ed occorre: abolire ogni imposta sulla prima casa, abbassare l'IVA attraverso l'abolizione delle Province e delle comunità montane ed attraverso l'accorpamento dei Comuni inferiori a 15.000 abitanti. Ecco già un primo forte risparmio per le casse dell'erario. Poi si potrebbe pensare ad introdurre un'unica tassa, ma a carico delle forze politiche (con l'abolizione totale del finanziamento pubblico ai partiti, con decorrenza immediata) e dei politici stessi, oltre che dei manager pubblici, attraverso la riduzione del 60% degli stipendi. Una “tassa”, per così dire, finalmente di equità e di giustizia sociale a favore del Terzo Stato, in opposizione alle oligarchie al Potere.
Il duo Letta-Alfano, con l'appoggio esterno-interno di Berlusconi e Napolitano e l'opposizione fasulla dei grillini, ovviamente, proseguirà per la sua strada. Fra un tweet ed un post su facebook, ove fingono di lasciarsi per poi, subito dopo, riprendersi e gridare all'unisono...ALL'INDULTO (vero insulto per il cittadino onesto) !
Questa è l'Italia del 2013, all'ombra degli a-socialnetwork.
Luca Bagatin

lunedì 14 ottobre 2013

Manifesto d'Intenti di Amore e Libertà

“Amore e Libertà” non è un partito, ma un'associazione, un progetto culturale e politico alternativo ai partiti.
Un pensatoio politico, storico, sentimentale, erotico, spirituale. Un'alternativa alla politica dell'ultimo Ventennio ed alla partitocrazia antirepubblicana dell'ultimo secolo.
La forma-partito si è esaurita non tanto e non solo con l'esaurirsi delle ideologie del Novecento, bensì queste stesse ideologie si sono ingrigite, incupite, spesso sono state mero paravento per nascondere la più vera e nera gestione del Potere da parte di piccole oligarchie o di piccole personalità impolitiche.
Crediamo nelle idee, non nelle ideologie. Crediamo nelle persone che pensano con il cuore, anticamera dell'Amore.
E' per questo che “Amore e Libertà” ha per simbolo-icona Anita Garibaldi, una rivoluzionaria moglie del primo Socialista e Repubblicano senza tessera di partito della Storia. Quel Giuseppe Garibaldi che, assieme alla sua Anita, sarà testimone di valori quali – appunto - Amore e Libertà, da un capo all'altro dell'Oceano.
Amore come la storia che Anita e Giuseppe hanno vissuto, pur contrastata da mille battaglie contro l'oppressore bramoso di Potere: clericale, monarchico o imperiale che fosse.
Anita Garibaldi, morta a soli 28 anni dopo aver combattuto per la Repubblica Romana del 1849.
Repubblica Romana che, a differenza della Repubblica Partitocratica del 1948, è tutt'oggi esempio di laicità, civiltà, onesta e buona amministrazione pubblica.
Questo è e vuole essere “Amore e Libertà”.
Il recupero della dimensione storica, ma al contempo Sacra. Il recupero ed il trionfo di quel Femminino Sacro vilipeso da tanti, da troppi o volutamente incompreso dalle Religioni Monoteiste Istituzionalizzate bramose di mero Potere e di controllo delle menti e dei corpi.
“Amore e Libertà” è un'associazione che vuole coniugare sentimento e passionalità. Spiritualità laica e civile. Lucida follia e creatività. Arte e letteratura visionaria.
Non chiediamo professioni di fede, né danari e nemmeno vogliamo vendere o regalare tessere.
Né, tantomeno, vogliamo partecipare ad elezioni politiche o amministrative. Specialmente con “queste” leggi elettorali liberticide ed antidemocratiche, che contrastiamo.
Abbiamo solo un nome, un simbolo e questo semplice manifesto d'intenti.
Vogliamo, dunque e più semplicemente, veicolare le tematiche di sempre a noi care.
Ovvero vogliamo:

- piena trasparenza delle Istituzioni (anche attraverso l'Anagrafe pubblica degli eletti)

- che ogni carica pubblica/istituzionale torni ad essere al servizio del cittadino, ovvero percepisca uno stipendio onesto, in linea con la professione svolta prima del precedente incarico e non eccedente.

- che la meritocrazia, l'onestà intellettuale e l'amore universale diventino non solo o non tanto "termini di moda", ma siano praticati quotidianamente


- lotta ad ogni forma di discriminazione, ovvero lotta al razzismo, all'omofobia, alla massonofobia e all'odio religioso
- attuazione di politiche in favore della disabilità, con accesso delle strutture pubbliche e private da parte dei disabili, anche per quanto concerne l'aspetto ludico e sessuale

- introduzione di una legislazione che consenta il matrimonio omosessuale e che garantisca a tutte le coppie i medesimi diritti delle coppie sposate. Adozioni comprese.


- introduzione di una legislazione che consenta l'eutanasia legale ed il suicidio assistito, in apposite strutture e con personale medico specializzato, anche sotto il profilo psicologico, sull'esempio svizzero.

- introduzione di una legislazione che legalizzi cannabis e derivati, con tutti i benefici che ne possono derivare anche sotto il profilo industriale e ambientale.

- istituzione dei parchi dell'amore

- lotta alla vivisezione, rispetto di ogni forma di vita e difesa dell'ambiente

- legalizzazione della prostituzione

-    - introduzione, nelle scuole, dell'ora di educazione sessuale

-    - introduzione, nelle scuole, in luogo dell'”ora di religione”, l'”ora di Storia delle religioni”

- abolizione degli enti inutili quali Province, consorzi, comunità montane

“Amore e Libertà” ha, fra le sue figure ispiratrici, oltre ad Anita ed a Garibaldi stesso, Giuseppe Mazzini, il conte di Cagliostro, Krishna, Buddha, Ermete Trimegisto, Cristo, Maria Maddalena, Platone, Pitagora, Giordano Bruno, Dante, Madame Blavatsky, Krishnamurti, Gurdjeff, Ernesto Nathan, Gandhi, Albert Einstein, Peter Boom, Moana Pozzi e Ilona Staller.
Figure solo apparentemente slegate fra loro. Figure rivoluzionarie e trasgressive che hanno fatto della loro vita una costante ricerca evolutiva di Amore e di Libertà.
 
Luca Bagatin
Ideatore/Presidente di Amore e Libertà 

domenica 13 ottobre 2013

PILLOLE DI STORIA: ANITA GARIBALDI E IL GLORIOSO RISORGIMENTO ITALIANO. Di Paolo Di Mizio per www.luciogiordano.wordpress.com

Paolo Di Mizio
DI PAOLO DI MIZIO

Il più grande patriota italiano di sesso femminile del Risorgimento fu….brasiliana. In Brasile la vicenda umana e politica di Anita Garibaldi viene studiata ancora oggi sui banchi di scuola. Anita morì a 28 anni, in fuga dopo aver combattuto, armi in pugno, accanto al marito Giuseppe Garibaldi, la battaglia di Roma per difendere la Repubblica Romana instaurata dopo il momentaneo abbattimento dello Stato Pontificio e la cacciata del Papa.
Lo Stato Pontificio, lo ricordiamo, era stato profondamente deleterio nella Storia del nostro Paese, una vera piovra che, mettendo i vari Staterelli l’uno contro l’altro, spesso con l’aiuto delle potenze straniere (ora la Francia, ora la Spagna, ora l’Impero Austro-Ungarico), aveva sempre lavorato per impedire la formazione di un grande Stato nazionale italiano.
Il Risorgimento italiano, in barba a quanti oggi lo denigrano, costituisce per la Storia del nostro Paese una pagina gloriosa, eroica, intrisa di idealismo, altruismo, generosità e sacrificio fino alla perdita della vita.
Per l’Italia, la quale purtroppo non ha mai conosciuto una rivoluzione che, al pari della Rivoluzione francese, fungesse da lavacro e rinascita nazionale, l’unico avvenimento di stampo rivoluzionario fu proprio il Risorgimento.
Fu una sollevazione non delle masse popolari ma delle élites intellettuali e colte. Questo non è un elemento diminutivo del Risorgimento, ma al contrario è il suo ammirevole marchio di forza e il suo carattere unico e distintivo nella formazione degli Stati nazionali in Europa.

venerdì 11 ottobre 2013

Aforismi e riflessioni politicamente scorrette (ma è davvero così ?) by Luca Bagatin (tratti da www.lucabagatin.ilcannocchiale.it)

 

Al governo dei mona preferisco il governo della mona !

Emendatelo a quel Paese ! (a proposito di Beppe Grillo, favorevole al reato di immigrazione clandestina)


L'Italia è un gran bordello ? Magari lo fosse, almeno sarebbe un Paese tollerante.


I diritti civili, oggi, sono difesi solo da un gruppo di eroine, nude e inermi, ovvero da Femen. Pochi maschi, oggi, avrebbero il coraggio di difendere qualche cosa e di mettersi in gioco. E' questa la vera fine dell'uomo moderno.


Impara un'arte ed evita di giocartela a carte.


Vorrei che la vera amicizia, a questo mondo, esistesse davvero. Così come vorrei che esistesse il vero amore.


Non avrei fatto o scritto ciò che ho fatto e scritto sin da quando avevo quattrodici anni, se non fosse così.


Se sono diventato cinico è perché a certe cose non credo più.
Anche se continuo a scriverle.


giovedì 10 ottobre 2013

Radicali sul viale del tramonto e FEMEN in pole position: fotografie lampo by Baglu

Proprio ieri sera (fra un disgusto di "Radio Belva" e l'altro, la peggiore trasmissione pseudo-giornalistica degli ultimi anni) parlavo con un amico di Marco Pannella.
Ne parlavo con grande nostalgia, pensando alle battaglie libertarie degli Anni '60-'70 e '80. A come un partito trasgressivo ed irriverente si sia trasformato in partito ministerialista e governativo, ovvero inutile all'evoluzione umana, prima ancora che politca.
Oggi ricevo una mail dei Radicali che parlano di questa loro nuova "lista democratica, cristiana, socialista e liberale", che avrebbe come simbolo ancora una volta la Rosa nel Pugno.
E, una volta di più, rimpiango il vecchio partito radicale, quello di Pannunzio con la Minerva dal Berretto Frigio e quello con la Rosa nel Pugno listata a lutto.
Un'altra epoca.
Del resto erano ancora viventi, allora, Adele Faccio, Adelaide Aglietta e Roberta Tatafiore.



...e un messaggio ai naviganti:

Anche questa volta ci schieriamo dalla parte di FEMEN.
Eroine moderne in un mondo di codardi e pagliacci da Circo Barnum (come Mariano Rajoy e tutti i capi di stato e di governo del mondo)

giovedì 3 ottobre 2013

La fine di un'epoca. Il trionfo del nullismo.


Un bellissimo disegno di Milo Manara:
Il Casanova di Fellini che, fra una miriade di prodotti consumistici e pubblicitari, cerca la donna di oggi, sprofondata fra i prodotti, resa oggetto dalla pubblicità e dalla massmediaticità senz'anima.
La fine di un'epoca gloriosa. L'inizio del nullismo.

mercoledì 2 ottobre 2013

ALL'OMBRA DEGLI A-SOCIALNETWORK: Ringalluzzito il governo (Letta), depressi tutti gli altri

 
Immagine tratta da Dagospia

Salvo e ringalluzzito il governo della famigghia.
Depresse - con l'aumento IVA - famiglie, single, coppie di fatto e imprese.
Grazie a Letta & Alfano, con la benedizione di un Berlusca in attesa di verdetto finale.


Al governo del gioco delle tre carte contrapponiamo