La crisi economica c'è, ma, forse, non
è reale. O, meglio, è stata creata ad arte.
Questa la tesi di fondo di Andrea
Bizzocchi, autore di numerosi saggi sul tema e dell'ultimo “Pecore
da tosare: la sopravvivenza tra banche, crisi e truffe”, edito
dalle Edizioni Punto d'Incontro.
Un pamphlet economico-sociale, chiaro e
agile ove scoprire che cos'è in realtà il danaro, i suoi
meccanismi; il debito pubblico ed il ciclo perverso da cui è stato
generato; il ruolo delle banche centrali quali la Banca Centrale
Europea e la Federal Reserve e le loro truffe ai danni dei
cittadini-risparmiatori-consumatori.
Un saggio che spiega il meccanismo del
signoraggio primario e secondatrio, ovvero il guadagno che realizza
chi emette moneta, sorto dalla differenza fra il costo per produrre
la moneta ed il suo valore nominale che, nei fatti, è infinitamente
superiore. Valore nominale che va tutto a vantaggio delle Banche
Centrali che lo emettono, chiedendo a coloro i quali il danaro viene
prestato - ovvero Stati e cittadini - interessi altissimi generati
dal nulla.
Un saggio - “Pecore da tosare” -
che dimostra, appunto, la grande truffa perpetrata dalle Banche ai
danni dei cittadini e tutto ciò con il beneplacito dei Governi di
tutto il mondo e delle loro classi politiche, se consideriamo che il
valore nominale di ogni singola moneta o cartamoneta non corrisponde
affatto alle riserve auree possedute da ciascuno Stato e ciò sin dal
1933, overo da quando il Presidente USA Roosvelt decise di vietare la
conversione del dollaro in oro.
Spiace solo che l'autore del saggio –
inspiegabilmente peraltro - non citi il libertario del Partito
Repubblicano USA Ron Paul, ovvero l'unico politico al mondo ad
opporsi al sistema della Federal Reserve ed a promuovere il ritorno
alla convertibilità in oro e, proprio per questo, oscurato dai media
tradizionali.
“Pecore da tosare” dimostra, ad
ogni modo ed in sostanza, come tale sistema - costituito ad arte da
banche e politici - abbia generato la spirale di un debito pubblico
impagabile e, nei fatti, costringa i cittadini-risparmiatori ad
essere tartassati ed a lavorare incessantemente per ripagare i
debiti, sia contratti dagli Stati (con le banche), sia da loro
stessi, attraverso l'accensione dei mutui. Un sistema che, non a
caso, ha generato l'attuale crisi mondiale che è al di là
dall'essere termiata.
Il saggio di Andrea Bizzocchi è, come
dicevamo, molto interessante ed attendibile, in quanto si basa su
dati ed esempi concreti. Purtuttavia la sezione finale, quella
intitolata “I Signori dell'Universo”, lascia alquanto perplessi,
anche perché suffragata unicamente da congetture dell'autore e degli
autori che egli cita (quali un certo Marco Pizzuti, autore di un
saggio complottista), non suffragate da alcuna prova concreta e,
pertanto, alquanto fuorvianti.
Pensiamo solo al fatto del tirare in
ballo – totalmente a sproposito e dimostrando non conoscenza di
quanto afferma – il fantomatico Ordine degli Illuminati quale
origine di tutti i mali del mondo e della nascita di un presunto
Nuovo Ordine Mondiale. Teniamo qui a precisare che l'Ordine degli
Illuminati, sorto nel XVIII secolo, era semplicemente una società
segreta bavarese il cui unico scopo era quello di raggiungere una
società ideale, combattendo le monarchie e gli imperi, fondata su
principi proto-comunisti, in quanto i suoi membri teorizzarono
l'abolizione della proprietà privata ben prima di Marx ed Engels. Un
Ordine, quindi, tutt'altro che vicino alle “alte sfere della
finanza” e composto da rivoluzionari ed idealisti.
Spiace infatti che Bizzocchi si sia
lasciato trascinare in discorsi dal sapore complottista che,
francamente, esulano dalle ottime analisi economico-sociali di fondo
del suo saggio.
Ad ogni modo le conclusioni e le
suggestioni offerte dal suo saggio sono interessanti.
L'idea che l'emissione di moneta debba
essere libera da ogni interesse e fungere da base gestionale di
un'economia che soddisfi bisogni reali è assolutamente realistica e,
forse, l'unica in grado di farci uscire dalla crisi che, prima di
tutto, è umana ed esistenziale, ovvero fondata su basi egoistiche,
consumistiche e materialistiche.
La critica di Bizzocchi, poi, al
sistema dei media e dei mezzi mediatici e di mediazione quali i
cellulari ed i social network, poi, è assolutamente condivisibile e
dimostra quanto le relazioni umane, prima ancora che economiche, si
siano deteriorate ed abbiano generato una società di persone sole e
aride, senza creatività né prospettive.
Un passo che ci è piaciuto molto del
saggio di Bizzocchi è, in questo senso, proprio questo: “E'
forse un caso che la solitudine, questa grande sconosciuta di ogni
epoca del passato, coinvolge chi più chi meno tutti noi moderni ?
Riscoprire invece gli sguardi, riscoprire il contatto diretto con gli
altri e con la Natura, riscoprire il potere taumaturgico degli
abbracci, riscoprire valori basilari dell'esistenza umana quali
l'onestà, il rispetto della parola data, il dono, l'aiuto reciproco
e altro ancora. Osservare i bambini e imparare da loro invece che
pretendere di “educarli” (il che significa educarli al mondo
tossico che abbiamo costruito”).
Valori umani e spirituali, dunque,
quelli proposti dall'autore di “Pecore da tosare”, in alternativa
ad una politica o, meglio, ad un'antipolitica dilagante. Quella delle
Banche, dei partiti, degli Stati e dei Governi.
Un'alternativa, direi, racchiusa in
questa frase, che conclude proprio il saggio di Bizzocchi: “La
felicità non è mai nella conquista del potere, ma nella capacità
di saper vivere senza”.
Luca Bagatin
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