Mi lascia davvero perplesso e basito
leggere che addirittura c'è chi scrive libri e fonda circoli per
proibire cose che già di fatto in questo retrogrado e corrotto Paese
sono proibite, ovvero il matrimonio omosessuale, il suicidio
assistito e l'eutanasia. E vuole addirittura proibire ogni forma di
aborto, costringendo la società, di fatto, al ritorno all'aborto
clandestino, con tutto ciò che ne conseguirebbe.
Personalmente ho sempre pensato che la
mentalità proibizionista sia il prodotto della mancanza d'amore,
ovvero di profonde ferite psichiche e dell'anima della persona
proibizionista. E' in effetti assurdo che una persona possa imporre
la sua personale visione della cose ad altre persone, attraverso la
promozione di leggi punizioniste/proibizioniste.
Tanto più se a proporlo sono magari
persone divorziate e che in passato hanno persino ammesso di essersi
innamorati di persone diverse dal proprio partner !
La fedeltà e l'impegno coniugale –
indipendentemente dal sesso dei contraenti – riteniamo sia un
valore umano molto profondo. E chi non lo rispetta, beh, affar suo,
ma sappia che qualche problemino in ambito sentimentale e umano ce
l'ha.
Vi sono coppie omosessuali che questo
problema non l'hanno mai avuto e sono sentimentalmente stabili da
anni. Perché negare loro l'adozione di un figlio che sono in grado
di accudire ed amare ?
I politicanti pensano mai al concetto
di “amore” allorquando propongono e talvolta impongono le loro
leggi al popolo inconsapevole e inerme ?
Verrebbe davvero da chiederselo.
Verrebbe da chiedersi perché due
persone non possono liberamente amarsi, convivere e vedere i loro
diritti legalmente riconosciuti. Verrebbe da chiedersi perché una
persona che soffre non può avvalersi dell'eutanasia o del suicidio
medicalmente assistito con tanto di consulenti psicologici di
supporto.
Verrebbe da chiedersi, in sostanza, se
l'Italia sia un Paese civile e democratico e la nostra risposta è da
sempre la medesima: non lo è.
E, se a ciò aggiungiamo il fatto che
vi sono attivisti invasati ed ideologizzati (figli di una cattiva
interpretazione del messaggio del Cristo, che non conoscono punto, in
quanto non in grado di amare il prossimo) che si accaniscono contro
aspetti che già nel nostro Paese non sono legali, allora c'è
davvero di che preoccuparsi.
Quando fondammo “Amore e Libertà”,
oltre un anno fa, pensammo anche a questo. A quanta strada il nostro
Paese debba fare prima di potersi dire progredito, civile, umano.
Siamo forse diversi sall'Iran o da molti altri Paesi proibizionisti e
teocratici ? L'unica strada, l'unica via d'uscita dalla società
proibizionista e teocratica è la diffusione di una cultura
umanitaria e sentimentale. Legata al diritto di ogni singolo
individuo di autogestirsi e di autodeterminarsi secondo le leggi
della natura e non già secondo quelle dell'autoritarismo, della
religione, dell'economia e del Potere.
La strada è ancora lunga, certamente,
ma non smetteremo di batterci in ogni luogo sia possibile farlo.
Luca Bagatin
Presidente e fondatore di “Amore e
Libertà”
Nessun commento:
Posta un commento