Gli ideali ed i principi del Presidente Mujica sono, infatti, i medesimi del nostro movimento "Amore e Libertà" che, avendo fra i suoi ispiratori Anita e Giuseppe Garibaldi, ha, naturalmente e storicamente, un rapporto speciale con l'Uruguay e con il suo popolo.
Da
qualche tempo un piccolo Paese latinoamericano incastrato tra
l’Argentina e il Brasile è al centro dell’attenzione mediatica
internazionale. L’Uruguay misura circa tre volte la Svizzera, conta poco
più di tre milioni di abitanti, dei quali un milione e mezzo a
Montevideo, la capitale. Le ragioni della sua notorietà sono
riconducibili alla figura anticonformista del Presidente della
Repubblica, José Mujica, responsabile di progetti innovativi a favore
delle famiglie prive di reddito; oppure per le leggi di approvazione
dell’aborto e del matrimonio gay; o, ancora, per la recente
regolarizzazione dell’uso e del commercio della marijuana.
Durante
il suo discorso alle Nazioni Unite a Rio de Janeiro nel 2012, José
Mujica cattura l’attenzione mondiale parlando di felicità come scopo
ultimo dell’Essere Umano. «Per essere felici dobbiamo fare ciò che a noi
piace», dice il Presidente Mujica, «e per fare ciò che a noi piace
bisogna avere tempo». Concetti tanto semplici quanto dimenticati nella
nostra società di consumo iniziano a fare il giro del mondo e passano di
bocca in bocca; Mujica diventa innovatore del linguaggio politico,
rinuncia al 90% del suo stipendio e lo cede al progetto a favore delle
famiglie senzatetto. Dimostra quindi col suo stile di vita ai limiti
della povertà che ciò che racconta è realizzabile.
(...)
Il
Presidente José Mujica è un uomo sobrio, non ha alcuna scorta e veste
sempre con abiti semplici, talvolta si è presentato alle riunioni presso
la sede della Repubblica in sandali e con il thermos per il mate sotto
il braccio. «Non avrebbe senso iniziare ad accumulare denaro adesso, a
79 anni», commenta spesso. Ecco perché ha deciso di aiutare i più
bisognosi e, nei limiti che il suo stesso partito, il Frente Amplio, gli
ha concesso, mette in pratica la sua etica di vita dando un esempio a
tutti coloro che sappiano coglierlo.
Dopo
diverse settimane di attesa, grazie all’intercessione della signora
Adriana Gutierrez, addetta alla comunicazione presso il Ministero della
Cultura e dell’Educazione, riusciamo a incontrare il Presidente, il
quale si è ritagliato una pausa tra una riunione e l’altra. Consapevoli
che si tratti di un evento irripetibile per un autore e un editore
pressoché sconosciuti, ci accontentiamo dei pochi minuti che ci sono
concessi*. Bere un caffè in compagnia di un Presidente della Repubblica
non capita certo tutti i giorni!
Dopo
aver esposto l’idea di realizzare un testo ispirato alla sua filosofia
di vita, con lo scopo di diffonderlo tra i giovani pensatori delle
scuole italiane, e avergli regalato un libro di Seneca che ha molto
apprezzato, stringiamo la mano a un uomo che merita tutta la nostra
ammirazione. Come lui, centinaia di uruguaiani sono reduci da anni di
reclusione, come ci ha raccontato la signora Titi, ma non tutti hanno
avuto la fortuna di potersi prendere una tale rivincita nei confronti
della vita stessa, che, per usare le sue parole precise, «è fatta di
riprese; nella vita – dice José Mujica – ciò che conta è la capacità di
ricominciare dopo essere caduti».
E
riguardo alla felicità? Abbiamo imparato grazie alle parole di
quest’uomo semplice che per essere felici basta molto poco: quanto più
ci circondiamo di beni materiali, tanto più ne saremo schiavi e sarà più
pesante il carico di cianfrusaglie che dovremo portarci addosso.
Un’esperienza, questa di Montevideo, che ci ha insegnato molto e ci ha
ricordato la fortuna che abbiamo avuto a nascere in Italia, un Paese
che, al di là di tutte le critiche che possiamo sollevare, ci ha
permesso di scegliere liberamente quale destino costruirci.Frank Iodice
Da Wikipedia a proposito del concetto di sobrietà:
« ...Concetto ben diverso da austerità, termine che avete prostituito in Europa, tagliando tutto e lasciando la gente senza lavoro. Io consumo il necessario ma non accetto lo spreco. Perché quando compro qualcosa non la compro con i soldi, ma con il tempo della mia vita che è servito per guadagnarli. E il tempo della vita è un bene nei confronti del quale bisogna essere avari. Bisogna conservarlo per le cose che ci piacciono e ci motivano. Questo tempo per se stessi io lo chiamo libertà. E se vuoi essere libero devi essere sobrio nei consumi. L'alternativa è farti schiavizzare dal lavoro per permetterti consumi cospicui che però ti tolgono il tempo per vivere... Lo spreco è [invece] funzionale all'accumulazione capitalista [che implica] che si compri di continuo [magari indebitandosi] sino alla morte »
(José Mujica)
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