Francamente di calcio ci
disinteressiamo, purtuttavia questa storia del Mondiale è sulla
bocca di tutti da settimane.
In Italia si fermerebbe anche
l'economia pur di parlare di calcio. E' il trionfo dell'assurdo, ma
tant'è.
Da qualche giorno sentivamo parecchie
persone tifare per l'Olanda. Ora, non ne comprendiamo il motivo. Noi,
diversamente, preferimmo l'Argentina e per ragioni storico-politiche,
che la maggior parte dei profani ignorano, purtroppo.
L'Argentina fu la patria di José de
San Martin (1778 - 1850), il liberatore della sua terra
dall'oppressione spagnola, tanto quanto lo fu Simon Bolivar
(1783 - 1830) nell'America Latina (si pensi ad esempio alla liberazione del
Venezuela, del Perù, della Bolivia, della Colombia e non solo) e
tanto quanto lo fu il nostro Giuseppe Garibaldi (1807 - 1882) sia in America
Latina che in Italia.
L'Argentina è ed è stata una terra
oppressa e sfruttata, come lo furono pressoché tutte le terre
dell'America del Sud, ricche di risorse e depredate da quella che
definiamo l'incultura barbarico-teutonico-anglofona.
E non a caso ci siamo dispiaciuti della
sconfitta calcistica del Brasile contro la Germania. La ricca, la
tronfia Germania guidata dalla burocrate Angela Merkel, negazione del
mito della Donna Selvaggia in quanto donna di mero Potere e di
un'austerità senza sentimento, senza amore, senza umanità.
Il nostro è un discorso
socio-politico, filosofico se vogliamo e che ben poco ha a che vedere
con il calcio, che continuamo a non ritenere affar nostro in quanto
sostenuto da logiche mediatico-pubblicitarie, che di sportivo hanno
ben poco.
Purtuttavia, attraverso il pretesto di
queste partite di fine Mondiale, vogliamo porre l'attenzione sulla
cultura latina che è parte della nostra cultura e che nulla ha da
imparare dalla cultura barbarico-teutonico-anglofona, che ha preso il
sopravvento e depredato gran parte dell'Umanità sin dalla caduta
dell'Impero Romano ai giorni nostri.
Vogliamo porre l'attenzione
sull'America Latina, che necessita di una nuova liberazione sull'onda
non già dei vari dittatori sanguinari che ha conosciuto e che
talvolta - se non spesso - sono stati finanziati dalla CIA, bensì sulla
base dell'esempio e dell'insegnamento di San Martin, di Bolivar, di
Garibaldi.
E vogliamo porre l'attenzione sulla
nostra Europa che non è l'Europa dei Popoli e delle Repubbliche
sorelle che sogniavano Giuseppe Garibaldi e Giuseppe Mazzini; non è
l'Europa degli Stati Uniti d'Europa che sognavano Ernesto Rossi,
Eugenio Colorni ed Altiero Spinelli. E' l'Europa della Merkel e di
Van Rompuy. E' l'Europa degli Schulz e dei Matteo Renzi. E' un'Europa
senz'anima e senza fratellanza, che se ne frega dei suoi stessi
cittadini i quali sono considerati solo merci di scambio, meri
individui utili solo a pagare le imposte ed a reggere un sistema
bancario senza via d'uscita, visto che alimentato dal sistema del
signoraggio, ovvero dello stampare moneta a più non posso – senza
alcun collegamento con l'economia reale, ovvero senza tenere conto dei
beni e servizi effettivamente prodotti - e del conseguente debito
pubblico impagabile.
Un sistema destinato unicamente a
sfruttare l'individuo.
La via d'uscita è e sarebbe molto
semplice e la nostra Storia è lì ad indicarcela. Purtuttavia
occorre studiare, tornare alle origini. Capire il rapporto fra Potere,
economia
e media e stravolgerlo. Occorre comprendere che la vera democrazia è
finita con l'abbandono dell'Agorà greca, con il trionfo delle
monarchie e con la nascita di regimi dittatoriali (di destra e
sinistra) e/o di pseudo-repubbliche partitocratiche. La vera democrazia è
finita con il trionfo dei media e della pubblicità commerciale in luogo
della libera scelta dei cittadini.
Occorre sanare le divisioni e
recuperere gli ideali ed i principi della Prima Internazionale dei
Lavoratori del 1864 e costituire la Prima Internazionale dell'Amore e
degli Individui.
Siamo ancora molto lontani, ma, nel
nostro piccolo, cerchiamo di gettare il nostro piccolo seme di
riflessione.
Luca Bagatin
www.lucabagatin.ilcannocchiale.it
Nessun commento:
Posta un commento