Brittany ha deciso di morire.
Ha deciso di
farlo perché sapeva che sarebbe morta comunque, fra indicibili
sofferenze.
Ma Brittany
Maynard amava la vita. E la rispettava al punto dal voler morire con
dignità.
A Brittany era
stato diagnosticato un tumore incurabile al cervello e da tempo
sopportava il peso degli effetti collaterali dei farmaci che le erano
somministrati.
E' così che ha
preso la decisione di salutare tutti i suoi cari e di realizzare,
alcuni giorni prima della sua scelta, un video su Youtube –
visitato da oltre dieci milioni di persone – per raccontare la sua
storia e la sua decisione di morire, aiutata dall'associazione
“Compassion & Choices” che si occupa - nello Stato americano
dell'Oregon - di accompagnare le persone che chiedono volontariamente
di togliersi la vita.
E' così che, il
primo novembre, nella sua casa, dopo aver salutato tutti i suoi cari,
ha ingerito i farmaci letali che l'hanno condotta alla morte.
Queste le sue
ultime, toccanti parole su Facebook: “Addio
a tutti i miei cari amici e alla mia famiglia, che amo. Oggi è il
giorno che ho scelto per morire con dignità, davanti alla mia
malattia terminale, questo terribile cancro che ha portato via così
tanto da me, ma che avrebbe preso ancora di più. Il mondo è un bel
posto, il viaggio è stato il mio maestro più grande, i miei amici
più stretti e miei parenti sono le persone più generose e
altruiste. Ho anche un cerchio di supporto intorno al mio letto,
mentre scrivo... Addio mondo. Spargete buona energia. Siate generosi,
pagate in anticipo per restituire ad altri il bene che ricevete”.
E
queste le commoventi ed al contempo incoraggianti parole che Brittany
ha scritto sul suo blog: “Sono
le persone che si fermano ad apprezzare la vita e che rendono grazie,
quelle più felici. Se noi cambiamo le nostre menti, cambiamo il
nostro mondo. Pace e amore a voi tutti”.
La
scelta consapevole di Brittany riapre e riaprirà certamente il
dibattito sull'eutanasia e magari anche sul suicidio assistito. Ad
ogni modo ci chiediamo perché ancora vi siano dibattiti nell'ambito
di personalissime scelte individuali. Scelte dolorose, come dolorose
spesso sono le scelte che la vita ci pone di fronte. Scelte che non
andrebbero nemmeno, quindi, dibattute. Ma semplicemente rispettate ed
accettate.
Ancora
una volta pensiamo alle parole dell'attivista per i diritti civili
Roberta Tatafiore, scritte nel suo diario, prima di suicidarsi: "A
chi appartiene la vita ? Alla società ? A Dio ? A noi stessi ? Credo
che la vita appartenga ad ogni individuo libero di affidarla a chi
vuole in base a ciò che gli suggerisce la coscienza"
.
La
vita di Brittany Maynard apparteneva a lei ed a lei soltanto. Ed il
suo esempio dovrebbe essere compreso da quelle Istituzioni – a
livello internazionale - ancora insensibili di fronte alla sofferenza
umana ed a quelle toccanti e personali scelte individuali che, come
tali, meritano il più sacro ed umano rispetto. Oltre che il più
sacro ed umano amore possibile.
Luca
Bagatin
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