Civico20news est Charlie (tratto da: http://www.bdtorino.eu/sito/articolo.php?id=14666
Civico2onews ha partecipato e sostenuto la manifestazione spontanea e apolitica tenutasi giovedì 8 gennaio a Torino, in difesa della libertà alla risata e all'espressione. Invitiamo tutti a riflettere su quanto è accaduto, per non dare questo episodio in pasto agli sciacalli: questo il miglior modo per onorare le vittime
Alle
17:35 piazza Castello era ancora vuota. In pochi minuti però, le
persone hanno iniziato ad affluire numerose, sotto la statua
dell'alfiere dell'esercito sardo.
Giovani e meno giovani, tutti per salutare i dodici artisti di Charlie Hebdo che
hanno perso la vita nell'11 settembre parigino, tutti presenti per
dire “no” alla violenza e schierarsi dalla parte della libertà di
espressione, un principio nato nel secolo dei lumi e ormai fondamento
della nostra cultura.
A prendere parte all'iniziativa, anche volti noti come Chiamparino, Fassino e Younis Tawfik, noto scrittore iracheno.
Come cittadina e come giornalista voce di Civico20news, ho sentito l'esigenza di essere presente, per difendere la nostra cultura, condannando però chiunque schiacci quella altrui:
dai fondamentalisti, alle grandi potenze occidentali che con la loro
politica di guerra hanno acuito odi e differenze e questi sono i
risultati.
Una
lecita mobilitazione per il diritto alla risata, anche la più
scorretta, ma non limitiamoci a questo proposito, riflettiamo su quanto
accaduto, perché l'indignazione poi si allenta e passa, la comprensione
resta.
Puniamo i responsabili,
ma non solo coloro che materialmente hanno colpito la sede del giornale
satirico, ma anche chi questi episodi li ha scatenati e li scatena, li
ha sfruttati e li sfrutta per giustificare le proprie azioni: la
famelica USA e la supina e asservita UE.
Bisognerà
ragionare non solo sui mandanti e sui loro fini, ma pure su chi in
qualche modo beneficerà di questa tragedia, perché c'è sempre qualcuno
che lo fa e che prova a fiorire sulle ceneri altrui. La risposta a
questo episodio non può essere quella delle bestie rabbiose e neppure
quella della paura, come si è letto nella manifestazione madre parigina,
a place de la Rèpublique: “La punizione sarà più generosità, più tolleranza, più democrazia”.Gli interrogativi del caso restano ancora molti. Ad esempio come gli attentatori abbiamo potuto fuggire in auto in pieno giorno nel traffico fluente parigino, come si possa pensare di commettere un attentato e portarsi dietro (per poi dimenticarla in auto) la carta di identità e sbagliare pure numero civico; solleva dubbi anche la naturale tranquillità durante la fuga degli attentatori che, invece di fuggire celermente, si sono avvicinati all'auto camminando. Qualcosa non torna ed è chiaro, ma ancor più cristallino è che a pagare il prezzo di questa guerra non è chi l'ha scatenata e la porta avanti, ma siamo noi.
Allegra Romana Monti
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