Solitamente serve a riempire i giornali
e i siti web e a creare allarmismo. Fomentando, spesso, nuove
divisioni.
E' il caso del settimanale cattolico
"Tempi" che addita la bellissima “Imagine” di John Lennon a inno di
violenza. In un
articolo apparso il 17 novembre scorso, infatti, l'articolista di
“Tempi” si avventura in un'assurda analisi addirittura teologica
del testo della canzone del compianto cantante inglese, rilevando,
fra le altre cose che... “è un vero e proprio inno alla
violenza, per molteplici motivi che per essere compresi devono
suddividersi in due parti, quelli ex fide e quelli ex ratione, cioè
quelli che costituiscono una critica alla luce della fede e quelli
che costituiscono una critica alla luce della ragione. Alla luce della fede, infatti, negare il paradiso o l’inferno
è qualcosa di radicalmente antireligioso in genere, ed anticristiano
in particolare, specialmente se si propugna una visione per cui ciò
che conta è solo il cielo sopra di noi, ovvero nella più rosea
delle ipotesi una visione panteistica ed emanazionista, ma nella più
scura una materialistica ed ateistica della vita e del mondo”.
Desideriamo inoltre riportare altri passi dell'assurda analisi:
(…) “Lennon in sostanza rifugge l’essere dell’uomo, e
quindi nega la sua verità e, come insegna la storia, ogni volta che
viene negata la verità si compie una violenza, nel caso di specie
una violenza culturale, ma per questo non meno esecrabile”. (...)
E l'articolista così prosegue: “l’idea
che non ci debbano essere nazioni, è una idea violenta – non a
caso alla base dell’internazionalismo socialistico rivoluzionario
tra XIX e XX secolo – in quanto nega l’essere relazionale e
politico dell’uomo come tale già scoperto dalla razionalità del
pensiero greco che in Aristotele ha avuto modo di esprimere il suo
massimo vertice” (…). Ed
ancora:
“l’idea
che non ci debba essere la proprietà è anch’essa una idea
violenta – non a caso alla base di molti movimenti politici e
ideologici che in nome di questo principio hanno portato più morte e
devastazione di quelle a cui pensavano di rimediare – poiché nega
una delle espressioni dirette del diritto naturale, cioè quel
diritto che per natura, per la natura dell’essere umano, attiene
alla retta ragione, cioè alla razionalità umana”.
Fermiamoci
qui.
L'articolista
di "Tempi", evidentemente, ignora la visione spirituale di John Lennon,
paladino degli sperimentatori spirituali degli Anni '60 e '70 e che
attinge dai Veda indù e dal Buddismo. Una visione che, giustamente,
non comprende né paradiso né inferno o, meglio, i medesimi sono
parte del Tutto. Una visione non dogmatica per eccellenza che invita
le persone a immaginare un universo ove vi sia un'unico cielo
(Divino) sopra di noi. Ed ove non vi siano religioni né dogmi. Ma
puro spirito. Come negli insegnamenti di tutti i Grandi Iniziati fra
cui il Cristo medesimo.
Ove
vi sia
violenza in tutto ciò, davvero non sappiamo. E non vediamo nemmeno ove
Lennon abbia una "visione anticristiana", visto che il Cristo medesimo –
lungi
dall'essere il fondatore di una qualsivogli religione - mai parlò di
paradiso e di inferno nei termini indicati dal dogma religioso
cattolico. Dogma introdotto infatti molti secoli dopo la morte del
Cristo stesso, nell'ambito del famoso Concilio di Nicea, presieduto
dall'Imperatore romano Costantino.
Proseguendo
nell'analisi proposta dal settimanale "Tempi" della canzone di John
Lennon, non comprendiamo davvero perché mai l'idea utopistica e
libertaria contenuta in “Imagine” che non esistano nazioni,
dovrebbe essere un'idea violenta. Anzi. E' un invito alla fratellanza
fra i popoli, senza distinzioni di nazione, razza, credo religioso,
sesso e, aggiungeremmo, orientamento sessuale.
Idem per
quanto concerne l'altra idea libertaria contenuta in “Imagine”
relativa alla frase “immagina un mondo senza la proprietà”. E'
questa un'idea violenta o, piuttosto, una prospettiva di equanimità,
di fratellanza, di eguaglianza ove nessuno lucra economicamente sul
suo simile ? Un'idea che, peraltro, più volte è stata suggerita
anche dal Papa dei cattolici Francesco, in accordo con gli
insegnamenti originari del Cristo ?
Poco importa
se l'idea sia stata adottata anche dai più vari movimenti politici.
John Lennon non era un politico o un capo religioso (che poi spesso è
la stessa cosa), ma un artista, un poeta, un libero pensatore
libertario e gnostico.
O forse è
proprio questo che dà fastidio alla stampa ortodossa cattolica (non
dissimile da quella islamica in questo senso), custode di un dio
patriarcale, padre padrone, che nega l'uguaglianza dei suoi figli e
li obbliga a seguire astrusi dogmi di..."fede" ?
Non è
questa, piuttosto, l'origine della violenza ? L'origine delle guerre
di religione dalle crociate sino a quella Santa Inquisizione che
torturò e uccise migliaia di vittime innocenti in nome di un Dio che
la Chiesa cattolica stessa dimostrava di bestemmiare o di non
conoscere, negando così gli insegnamenti medesimi del Cristo,
portatore di Luce, Fratellanza e Amore ?
Fra le
assurdità che abbiamo letto, questa merita di essere ricordata.
In un momento
storico ove occorrerebbe essere uniti in nome di un Amore e di una
Fratellanza che non abbiamo mai praticato, vale la pena ancora dare
ascolto ai poeti. Da John Lennon a Pasolini. Dal Cristo al Buddha. Da
Jack Kerouac a Gandhi.
Luca Bagatin
www.lucabagatin.ilcannocchiale.it
Luca Bagatin
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