In Toscana vi sono numerose logge
massoniche. E' Storia e patrimonio culturale del nostro Paese,
purtroppo poco studiato, diffuso e conosciuto.
La Massoneria, infatti, nella Penisola
italiana si diffuse dapprima nel Mezzogiorno e successivamene proprio
a Firenze, ove fu fondata la prima loggia nel 1731 e di questa fece
parte il primo martire della Massoneria, ovvero il poeta Tommaso
Crudeli, che sarà vittima delle torture della Santa Inquisizione
cattolica e ciò solo in quanto affiliato all Massoneria.
La Storia della Massoneria italiana, in
particolare, ma non solo italiana, è una storia spesso di
persecuzioni ad opera dell'ortodossia clericale, la quale vedeva i
massoni quali “concorrenti spirituali”, in quanto si proclamavano
liberi, di buoni costumi e spesso erano cristiani o comunque deisti,
persone di spirito e teosofi. Parimenti i massoni saranno
perseguitati in tutto il XVIII e XIX secolo da gran parte delle
monarchie europee, in particolare dall'Impero Austriaco e dal suo
satellite, ovvero quel Granducato di Toscana che vedeva svilupparsi,
nelle logge massoniche, una mentalità volta alla libertà di
pensiero, di stampa e di associazione. Per non parlare della chiusura
delle logge massoniche operate dalla dittatura fascista e dell'invio
nei lager ed al confino di molti Liberi Muratori.
E così è normalissimo che oggi la
Toscana (ma anche regioni come il Piemonte, la Sicilia, Il Veneto,
L'Emilia Romagna...) sia zeppa di massoni, eredi della lunga
tradizione Libero Muratoria europea.
Leggiamo, in questa fonte presa dal
sito del Movimento Cinque Stelle della Toscana
http://www.movimento5stelletoscana.it/trasparenza-legge-parla-chiaro-consiglieri-e-assessori-dichiarino-se-sono-massoni/
, che il consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle della
Toscana, Enrico Cantone, pone una richiesta al Presidente del
Consiglio Regionale Eugenio Giani. Una richiesta alquanto in
contrasto con la libertà di associazione e della tutela della
privacy, ovvero di verificare se i consiglieri regionali ed i membri
della Giunta hanno ottemperato all'obbligo di dichiarare la loro
situazione associativa, includendo in quest'ultima anche
l'appartenenza a logge “di qualsivoglia natura” (cosa voglia dire
“di qualsivoglia natura” non ci è dato di sapere). Oltre a ciò,
il consigliere Cantone afferma che sta valutando “l'istituzione di
un osservatorio sulla massoneria” in Toscana.
Ora, iniziamo con il ricordare una cosa
fondamentale, ovvero il fatto che la Corte Europea dei Diritti
dell'Uomo ha condannato per ben due volte lo Stato italiano per
violazione della libertà di associazione e ciò nei casi delle leggi
regionali della Regione Marche (nel 2001) e Friuli Venezia Giulia
(nel 2007), che imponevano di dichiarare l'appartenenza a
qualsivoglia associazione (con particolare riferimento alla
Massoneria) per accedere alle cariche regionali.
In Toscana, dal 2012 esiste una
legislazione simile, che obbliga le cariche pubbliche regionali a
dover dichiarare l'appartenenza a qualsivoglia associazione. Ciò
appare dunque in contrasto, peraltro, con la normativa sulla privacy
ed il diritto alla riservatezza delle persone, garantito peraltro in
sede europea.
Oltre a ciò non si comprende davvero
la richiesta dei Cinque Stelle in merito e la necessità di un
“osservatorio sulla massoneria”, in quanto la Massoneria è una
associazione come tutte le altre, riconosciuta dallo Stato ed i cui
nomi degli iscritti sono regolarmente comunicati agli organi
istituzionali competenti. Più trasparenza di così !
La Massoneria, lo ricordiamo per
l'ennesima volta, non è altro che una libera associazione di
elevazione spirituale e morale. Per farne parte occorre, peraltro,
avere la fedina penale pulita (è uno dei documenti richiesti per
l'affiliazione !). Le sedi sono pubbliche, tanto quanto lo sono le
pubblicazioni massoniche e le riviste del settore.
I pregiudizi massonofobici, in
generale, dunque, dovrebbero terminare una volta per tutte sarebbe
ora fossero normati attraverso una apposita legge, come avviene per
l'odio razziale e l'omofobia, perché di questo stiamo parlando.
Ci auguriamo che la classe politica si
occupi di ciò, ovvero dei diritti dei cittadini e delle loro libertà
di pensiero ed associazione, anche perché i suoi stipendi sono
pagati dalla collettività (e dunque anche da massoni e
simpatizzanti, oltre che da persone di colore, omosessuali ecc... !).
Per quanto riguarda gli “osservatori”,
più che un “osservatorio sulla Massoneria”, sarebbe opportuno
istituire un osservatorio di cittadini in merito ai partiti, ai
movimenti politici ed agli eletti nelle istituzioni. I cittadini che,
come già detto, mantengono il sistema politico con le loro tasse,
hanno il diritto di osservare direttamente – in apposite assemblee
pubbliche - l'operato dei loro eletti e le relative riunioni
politiche dei partiti e movimenti. E, in futuro, ci auguriamo anche
che i cittadini, senza necessità di mediatori, abbiano la
possibilità di autogovernarsi direttamente e di poter prendere
direttamente le decisioni che riguardano il loro stesso presente e
futuro.
La democrazia passa anche e proprio da
qui.
Luca Bagatin
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