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sabato 2 luglio 2016

La Toscana, la Massoneria ed i Cinque Stelle. Articolo di Luca Bagatin

In Toscana vi sono numerose logge massoniche. E' Storia e patrimonio culturale del nostro Paese, purtroppo poco studiato, diffuso e conosciuto.
La Massoneria, infatti, nella Penisola italiana si diffuse dapprima nel Mezzogiorno e successivamene proprio a Firenze, ove fu fondata la prima loggia nel 1731 e di questa fece parte il primo martire della Massoneria, ovvero il poeta Tommaso Crudeli, che sarà vittima delle torture della Santa Inquisizione cattolica e ciò solo in quanto affiliato all Massoneria.
La Storia della Massoneria italiana, in particolare, ma non solo italiana, è una storia spesso di persecuzioni ad opera dell'ortodossia clericale, la quale vedeva i massoni quali “concorrenti spirituali”, in quanto si proclamavano liberi, di buoni costumi e spesso erano cristiani o comunque deisti, persone di spirito e teosofi. Parimenti i massoni saranno perseguitati in tutto il XVIII e XIX secolo da gran parte delle monarchie europee, in particolare dall'Impero Austriaco e dal suo satellite, ovvero quel Granducato di Toscana che vedeva svilupparsi, nelle logge massoniche, una mentalità volta alla libertà di pensiero, di stampa e di associazione. Per non parlare della chiusura delle logge massoniche operate dalla dittatura fascista e dell'invio nei lager ed al confino di molti Liberi Muratori.
E così è normalissimo che oggi la Toscana (ma anche regioni come il Piemonte, la Sicilia, Il Veneto, L'Emilia Romagna...) sia zeppa di massoni, eredi della lunga tradizione Libero Muratoria europea.
Leggiamo, in questa fonte presa dal sito del Movimento Cinque Stelle della Toscana http://www.movimento5stelletoscana.it/trasparenza-legge-parla-chiaro-consiglieri-e-assessori-dichiarino-se-sono-massoni/ , che il consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle della Toscana, Enrico Cantone, pone una richiesta al Presidente del Consiglio Regionale Eugenio Giani. Una richiesta alquanto in contrasto con la libertà di associazione e della tutela della privacy, ovvero di verificare se i consiglieri regionali ed i membri della Giunta hanno ottemperato all'obbligo di dichiarare la loro situazione associativa, includendo in quest'ultima anche l'appartenenza a logge “di qualsivoglia natura” (cosa voglia dire “di qualsivoglia natura” non ci è dato di sapere). Oltre a ciò, il consigliere Cantone afferma che sta valutando “l'istituzione di un osservatorio sulla massoneria” in Toscana.
Ora, iniziamo con il ricordare una cosa fondamentale, ovvero il fatto che la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo ha condannato per ben due volte lo Stato italiano per violazione della libertà di associazione e ciò nei casi delle leggi regionali della Regione Marche (nel 2001) e Friuli Venezia Giulia (nel 2007), che imponevano di dichiarare l'appartenenza a qualsivoglia associazione (con particolare riferimento alla Massoneria) per accedere alle cariche regionali.
In Toscana, dal 2012 esiste una legislazione simile, che obbliga le cariche pubbliche regionali a dover dichiarare l'appartenenza a qualsivoglia associazione. Ciò appare dunque in contrasto, peraltro, con la normativa sulla privacy ed il diritto alla riservatezza delle persone, garantito peraltro in sede europea.
Oltre a ciò non si comprende davvero la richiesta dei Cinque Stelle in merito e la necessità di un “osservatorio sulla massoneria”, in quanto la Massoneria è una associazione come tutte le altre, riconosciuta dallo Stato ed i cui nomi degli iscritti sono regolarmente comunicati agli organi istituzionali competenti. Più trasparenza di così !
La Massoneria, lo ricordiamo per l'ennesima volta, non è altro che una libera associazione di elevazione spirituale e morale. Per farne parte occorre, peraltro, avere la fedina penale pulita (è uno dei documenti richiesti per l'affiliazione !). Le sedi sono pubbliche, tanto quanto lo sono le pubblicazioni massoniche e le riviste del settore.
I pregiudizi massonofobici, in generale, dunque, dovrebbero terminare una volta per tutte sarebbe ora fossero normati attraverso una apposita legge, come avviene per l'odio razziale e l'omofobia, perché di questo stiamo parlando.
Ci auguriamo che la classe politica si occupi di ciò, ovvero dei diritti dei cittadini e delle loro libertà di pensiero ed associazione, anche perché i suoi stipendi sono pagati dalla collettività (e dunque anche da massoni e simpatizzanti, oltre che da persone di colore, omosessuali ecc... !).
Per quanto riguarda gli “osservatori”, più che un “osservatorio sulla Massoneria”, sarebbe opportuno istituire un osservatorio di cittadini in merito ai partiti, ai movimenti politici ed agli eletti nelle istituzioni. I cittadini che, come già detto, mantengono il sistema politico con le loro tasse, hanno il diritto di osservare direttamente – in apposite assemblee pubbliche - l'operato dei loro eletti e le relative riunioni politiche dei partiti e movimenti. E, in futuro, ci auguriamo anche che i cittadini, senza necessità di mediatori, abbiano la possibilità di autogovernarsi direttamente e di poter prendere direttamente le decisioni che riguardano il loro stesso presente e futuro.
La democrazia passa anche e proprio da qui.

Luca Bagatin

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