CUBA: LA DEMOCRAZIA DEI CARAIBI.
Articolo di Luca Bagatin del 17 luglio 2015
Articolo di Luca Bagatin del 17 luglio 2015
Questa storia di Fidel Castro dittatore
e di Cuba quale ultimo avamposto del comunismo stalinista cominciava
ad andarmi stretta.
La propaganda radical-liberal-edonista
mi aveva stancato da tempo e francamente iniziavo a trovarla
pretestuosa e presuntuosa.
Ora, io non sono comunista anche se non
mi ripugnerebbe affatto esserlo. Ciascuno ha le sue idee ed io le
rispetto quasi tutte. Solo che dei comunisti non ho mai accettato la
visione materialistico-economicista, che peraltro è la medesima dei
liberali.
Sono da sempre un ammiratore del
Generale Juan Domingo Peron, ex Presidente dell'Argentina che disse un
giorno che a lui non importava se Fidel Castro e Che Guevara fossero
comunisti. Per lui erano dei giustizialisti, nel senso che avevano
fatto del bene al popolo cubano.
Ecco, la penso esattamente come lui.
Senza Fidel Castro e Che Guevara Cuba
sarebbe ancora sotto il tallone del dittatore e criminale Fulgencio
Batista il cui unico scopo era intascarsi i danari degli yankee e
della mafia e sfruttare il suo stesso popolo.
Fidel Castro a differenza di Che
Guevara, che fu un marxista della prima ora, era un comunista
utopista. La stessa “Revolucion cubana” del 1959 non fu una
rivoluzione socialista, bensì una rivoluzione di popolo e per il
popolo. Il socialismo arrivò dopo, ma spesso in forme piuttosto
libertarie, autogestionarie, piuttosto che comuniste/collettiviste
tout-court.
Soprattutto nessuno dei rivoluzionari
si sognò mai di esportare la rivoluzione, ma nessuno di loro
rinunciò a dare sostegno ai movimenti di emancipazione sociale e
nazionale in giro per il mondo: dall'Angola sino al Sudafrica che
subì – sino al benefico ed auspicato trionfo di Nelson Mandela –
il regime dell'apartheid.
Sì, è vero, Cuba si alleò ai
sovietici. Avrebbe potuto rimanere un Paese non allineato ed invece
si alleò con i russi. Ma che avrebbero mai potuto fare Fidel ed il
Che con un embargo economico e con un rischio d'invasione da parte
degli yankee ? Perché mai rinunciare alla sovranità nazionale e
rischiare, oltretutto, di morire completamente di fame ? Ricordo che
la stessa Repubblica libertaria di Fiume di Gabriele d'Annunzio si
fece riconoscere dai sovietici. Certo, i russi erano una dittatura e
nemmeno delle migliori, ma dall'altra parte era davvero così rosea
la situazione come ci hanno fatto credere per decenni di pubblicità
commerciale edonista e rimbabimento politico ? Gente che bambarda
altra gente inerme e che impone il proprio sistema economico
“libero”, può dirsi una democrazia ? Un governo che fa pagare le
cure mediche a chi non ha danaro è una democrazia ? Un sistema
politico che prevede la concorrenza fra candidati che spendono
milioni di dollari o di euro a caccia di voti...anziché spenderli
in progetti sociali, culturali ecc...è una democrazia ?
Lo ripeto, non sono né sarò mai
comunista, ma sicuramente non dirò mai che il sistema yankee o
capitalista sia un sistema democratico e civile. Sono entrambi
sistemi criminali e antiumanitari e ne ho già spiegato le ragioni in
innumerevoli articoli, oltre che nel mio ultimo saggio.
A Cuba la sanità è gratuita ed i
medici sono all'avanguardia. Ed operano in tutto il mondo, senza
egoismi. Ma questo quasi nessun giornale “libero” lo scrive.
A Cuba è riconosciuta la libertà di
culto, anche se ho sentito assurde leggende metropolitane che
vorrebbero che a Cuba il Natale non si fpotesse festeggiare sino al
1998, allorquando il papa dei cattolici incontrò il Lider maximo.
A Cuba peraltro i massoni – cosa
strana...visto che persino nell'Italia degli Anni '90 sono stati
perseguitati – sono liberi di riunirsi nelle loro Logge. Che sono
peraltro molto numerose sull'isola caraibica, anche perché la gran
parte dei rivoluzionari appartenevano alla Massoneria.
A Cuba l'istruzione è libera e
gratuita e l'analfabetismo è praticamente debellato, come,
nonostante l'embargo economico, la gente non muore più di fame.
Oltretutto i diritti umani sono
rispettati...nonostante ciò che ci raccontano dalle nostre parti.
I diritti delle donne sono esattamente
gli stessi rispetto a quelli degli uomini e l'Assemblea Nazionale,
ovvero il Parlamento cubano, è composto da quasi il 50% di donne. Eh
sì, perché anche Cuba ha un Parlamento regolarmente eletto a
suffragio universale e Fidel Castro o, meglio, oggi suo fratello
Raul, non ha affatto un potere illimitato.
E sui diritti degli omosessuali, la
deputata Mariela Castro, figlia di Raul Castro, si sta battendo
affinché possa essere riconosciuto il matrimonio fra persone dello
stesso sesso.
C'è un partito unico, il Partito
Comunista Cubano (www.pcc.cu), che purtuttavia non si presenta alle elezioni, ma è
un simbolo: il simbolo della Rivoluzione. E poi, visto il
pluripartitismo elettoralistico dei Paesi cosiddetti
“liberal-democratici”...possiamo davvero dire che ciò sia una
pecca ? Fra l'altro a Cuba ogni candidato all'Assemblea Nazionale è
uguale all'altro, visto che non esiste – come nei nostri Paesi
“liberal-democratici” - alcun tipo di propaganda elettorale ove
vengono spesi milioni di euro per ottenere voti...spesso frutto di
“amicizie” interessate e clientele (sic !).
Oggi finalmente anche il Presidente
degli USA Obama ha capito che l'embargo nei confronti di Cuba era una
follìa. Per quanto chi scrive teme che Cuba – anche con il
possibile arrivo di Dominique Strauss-Kahn (uno che dovrebbe andare a
nascondersi visti i suoi trascorsi !) nell'isola quale consulente di
Raul Castro...il futuro dei Caraibi sembra tingersi di grigio !
Raul non è Fidel. Così come in
Venezuela Maduro non è Chavez. Ma al momento meglio loro che qualcun
altro.
Confidiamo ad ogni modo nei popoli
caraibici e latinoamericani. Che la Rivoluzione sia sempre nei loro
cuori e nelle loro menti e che non finisca tutto come la Grecia di
Tsipras: nella resa ai potenti ed agli sfruttatori criminali di
turno.
Luca Bagatin
www.amoreeliberta.blogspot.it
Luca Bagatin
www.amoreeliberta.blogspot.it
Nessun commento:
Posta un commento