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sabato 26 novembre 2016

Viva Fidel ! Articolo di Luca Bagatin

E dopo Marco Pannella se n'è andato anche Fidel Castro.
Nello stesso anno, a distanza di sei mesi l'uno dall'altro.
Ad aprile di quest'anno scrissi un articolo nel quale accomunai questi due grandi eroi del XX e del XXI secolo (http://amoreeliberta.blogspot.it/2016/04/fidel-castro-e-marco-pannella-due-eroi.html). Un articolo che destò non poche polemiche, ma che rivendico e rivendicherò sempre in quanto in esso – se si avrà la pazienza di leggerlo e/o di rileggerlo – paragonavo la temerarietà dell'uno e dell'altro. La passione civile e militante delle tante battaglie vinte in favore degli ulitmi. Di quegli ultimi di cui i politicanti d'accatto se ne sono sempre fottuti e continuano a fottersene, pur riempiendosi la bocca di parole che in realtà non conoscono o non praticano, quali “democrazia” e “libertà”.
Marco e Fidel, questi due giovani vecchi, ci hanno insegnato tanto la democrazia quanto la libertà.
La loro vita ne è stato un grande esempio !
Nel ricordare qui Fidel Castro, vorrei in particolare fare riferimento ad un articolo che scrissi nel luglio del 2015, nel quale parlai di Cuba come della “democrazia dei Caraibi”, costruita grazie al sangue dei martiri e degli eroi.
Così scrissi in proposito:
Fidel Castro a differenza di Che Guevara, che fu un marxista della prima ora, era un comunista utopista. La stessa “Revolucion cubana” del 1959 non fu una rivoluzione socialista, bensì una rivoluzione di popolo e per il popolo. Il socialismo arrivò dopo, ma spesso in forme piuttosto libertarie, autogestionarie, piuttosto che comuniste/collettiviste tout-court.
Soprattutto nessuno dei rivoluzionari si sognò mai di esportare la rivoluzione, ma nessuno di loro rinunciò a dare sostegno ai movimenti di emancipazione sociale e nazionale in giro per il mondo: dall'Angola sino al Sudafrica che subì – sino al benefico ed auspicato trionfo di Nelson Mandela il regime dell'apartheid.
Sì, è vero, Cuba si alleò ai sovietici. Avrebbe potuto rimanere un Paese non allineato ed invece si alleò con i russi. Ma che avrebbero mai potuto fare Fidel ed il Che con un embargo economico e con un rischio d'invasione da parte degli yankee ? Perché mai rinunciare alla sovranità nazionale e rischiare, oltretutto, di morire completamente di fame ? Ricordo che la stessa Repubblica libertaria di Fiume di Gabriele d'Annunzio si fece riconoscere dai sovietici. Certo, i russi erano una dittatura e nemmeno delle migliori, ma dall'altra parte era davvero così rosea la situazione come ci hanno fatto credere per decenni di pubblicità commerciale edonista e rimbabimento politico ? Gente che bambarda altra gente inerme e che impone il proprio sistema economico “libero”, può dirsi una democrazia ? Un governo che fa pagare le cure mediche a chi non ha danaro è una democrazia ? Un sistema politico che prevede la concorrenza fra candidati che spendono milioni di dollari o di euro a caccia di voti...anziché spenderli in progetti sociali, culturali ecc...è una democrazia ?
Lo ripeto, non sono né sarò mai comunista, ma sicuramente non dirò mai che il sistema yankee o capitalista sia un sistema democratico e civile. Sono entrambi sistemi criminali e antiumanitari e ne ho già spiegato le ragioni in innumerevoli articoli, oltre che nel mio ultimo saggio.
A Cuba la sanità è gratuita ed i medici sono all'avanguardia. Ed operano in tutto il mondo, senza egoismi. Ma questo quasi nessun giornale “libero” lo scrive.
A Cuba è riconosciuta la libertà di culto, anche se ho sentito assurde leggende metropolitane che vorrebbero che a Cuba il Natale non si potesse festeggiare sino al 1998, allorquando il papa dei cattolici incontrò il Lider maximo.
A Cuba peraltro i massoni cosa strana...visto che persino nell'Italia degli Anni '90 sono stati perseguitati – sono liberi di riunirsi nelle loro Logge. Che sono peraltro molto numerose sull'isola caraibica, anche perché la gran parte dei rivoluzionari appartenevano alla Massoneria.
A Cuba l'istruzione è libera e gratuita e l'analfabetismo è praticamente debellato, come, nonostante l'embargo economico, la gente non muore più di fame.
Oltretutto i diritti umani sono rispettati...nonostante ciò che ci raccontano dalle nostre parti.
I diritti delle donne sono esattamente gli stessi rispetto a quelli degli uomini e l'Assemblea Nazionale, ovvero il Parlamento cubano, è composto da quasi il 50% di donne. Eh sì, perché anche Cuba ha un Parlamento regolarmente eletto a suffragio universale e Fidel Castro o, meglio, oggi suo fratello Raul, non ha affatto un potere illimitato.
E sui diritti degli omosessuali, la deputata Mariela Castro, figlia di Raul Castro, si sta battendo affinché possa essere riconosciuto il matrimonio fra persone dello stesso sesso.
C'è un partito unico, il Partito Comunista Cubano (www.pcc.cu), che purtuttavia non si presenta alle elezioni, ma è un simbolo: il simbolo della Rivoluzione. E poi, visto il pluripartitismo elettoralistico dei Paesi cosiddetti “liberal-democratici”...possiamo davvero dire che ciò sia una pecca ? Fra l'altro a Cuba ogni candidato all'Assemblea Nazionale è uguale all'altro, visto che non esiste come nei nostri Paesi “liberal-democratici” - alcun tipo di propaganda elettorale ove vengono spesi milioni di euro per ottenere voti...spesso frutto di “amicizie” interessate e clientele (sic !).
Oggi finalmente anche il Presidente degli USA Obama ha capito che l'embargo nei confronti di Cuba era una follìa. Per quanto chi scrive teme che Cuba – anche con il possibile arrivo di Dominique Strauss-Kahn (uno che dovrebbe andare a nascondersi visti i suoi trascorsi !) nell'isola quale consulente di Raul Castro...il futuro dei Caraibi sembra tingersi di grigio !
Raul non è Fidel. Così come in Venezuela Maduro non è Chavez. Ma al momento meglio loro che qualcun altro.
Confidiamo ad ogni modo nei popoli caraibici e latinoamericani. Che la Rivoluzione sia sempre nei loro cuori e nelle loro menti e che non finisca tutto come la Grecia di Tsipras: nella resa ai potenti ed agli sfruttatori criminali di turno.
Questo è ciò che scrissi lo scorso anno e questo è quanto auspico nei giorni della morte di Fidel Castro, l'ultimo leader del mondo moderno e contemporaneo.
Di leader come lui ne nascono pochissimi. La gran parte sono stati leader latini. Ci sono stati Simon Bolivar, José Martì, Giuseppe Garibaldi, Giuseppe Mazzini, Juan Domingo Peron, Sandino... e recentemente ne abbiamo conosciuto solo un altro, ovvero Hugo Chavez e nel recente passato Mu'Ammar Gheddafi, barbaramente ucciso e vilipeso quando invece i suoi ideali si fondavano sulla democrazia diretta delle masse popolari. Una forma di governo ancora ritenuta purtroppo utopistica !
Ma è di utopia che necessitiamo ! E' di democrazia vera che necessitiamo ! E' di formazione intellettuale e morale che necessitano le persone, oltre che di pane per gli affamati e di emancipazione per gli sfruttati di tutto il mondo !
L'ideale socialista autogestionario, libertario e patriottico – oltre la destra e la sinistra - non è morto con la fine di questi eroi. Rimane nel cuore di coloro i quali sono pronti a coglierlo e ad ascoltarlo.
Viva Fidel ! Viva la Patria ! Viva il Socialismo ! Viva la Victoria !

Luca Bagatin






Storico intervento di Juan Domingo Peron in cui parla di Che Guevara e Fidel Castro 



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