Era il 26 luglio 1953
quando alcuni esponenti del Partito Ortodosso - partito ispirato al
Libertador José Martì - guidati da un avvocato di ventisei anni
chiamato Fidel Alejandro Castro Ruz, iniziarono la Rivoluzione contro
il dittatore Fulgencio Batista, il quale aveva trasformato Cuba nel
"bordello degli Stati Uniti d'America".
Questo l'inizio di
un'epoca storica che porterà Cuba a riacquistare, nel 1959, la sua
sovranità perduta.
Di questo tratta l'ottimo
saggio "Cuba: Dio Patria Socialismo" di Andrea Virga, edito
da Nova Europa (http://www.novaeuropa.it).
Virga, una militanza passata a destra e dunque non sospettabile di
simpatie castriste e socialiste, analizza in questo saggio composto
da numerosi ed approfonditi articoli, la Storia della Rivoluzione
cubana sino alla Cuba dei giorni nostri. E lo fa senza alcun
pregiudizio, avedo vissuto diversi anni a Cuba, dimostrando, anzi, al
di là della vulgata di matrice liberal-destrorsa, quanto l'Isola
caraibica per eccellenza sia una piccola grande democrazia ispirata
non tanto al marxismo, quanto piuttosto al socialismo originario ed
al pensiero di José Martì, primo Libertador dell'Isola del XIX
secolo.
Chi fu, innanzitutto,
José Martì ? Virga gli dedica un intero capitolo. Nato nel 1853 da
due spagnoli della classe media, è arrestato a soli sedici anni per
aver scritto, assieme ad altri suoi compagni di scuola, una lettera
ad un altro suo compagno reo di essersi arruolato volontario con i
collaborazionisti del Re di Spagna. Le sue simpatie, sin dal 1868,
vanno infatti agli insorti che chiedono libertà e indipendenza dalla
Madrepatria. Nel 1871 sarà così deportato in Spagna e qui inizierà
ben presto la sua attività letteraria e giornalistica.
Impossibilitato a tornare a Cuba, soggiornerà in Messico e Guetemala
e sarà iniziato alla Massoneria. Tornato a Cuba nel 1879 sarà
subito messo agli arresti e sceglierà l'esilio a New York e qui sarà
nominato portavoce del Comitato Rivoluzionario Cubano. Continuerà
così a battersi per l'indipendenza della sua patria e di tutte le
Repubbliche latinoamericane, dal Venezuela all'Uruguay e pubblicherà
il saggio "Nuestra America", oltre che fonderà, nel 1892,
il Partito Rivoluzionario Cubano. Nel 1895 scoppierà la guerra
d'indipendenza dell'Isola, alla quale egli prenderà parte, ma sarà
ucciso in una imboscata. Ispirato da Simon Bolivar e dai Libertadores
della sua epora, oltre che estimatore dell'idealismo tedesco e opera
di Marx, Martì conierà il motto "Essere istruiti per essere
liberi" ed oggi la sua statua e la sua effige campeggia in tutta
Cuba ed è la massima figura ispiratrice dei rivoluzionari castristi.
Come spiega Andrea Virga,
è infatti errato ritenere che la Rivoluzione cubana abbia avuto una
impronta marxista-leninista in quanto già il Movimento 26 luglio,
guidato da Fidel Castro e che nel 1953 darà vita alla Rivoluzione,
era formato non già da comunisti, bensì da membri di quel Partito
Ortodosso "di centro" ispirato a Martì. Il carattere
socialista marxista sarà successivamente acquisito più per
necessità di carattere geopolitico internazionale che per autentica
convinzione, al punto che Cuba fu da sempre un'Isola ribelle finanche
nei confronti dell'Unione Sovietica, applicando un socialismo di
matrice più autogestionaria che statalista.
Gli stessi oppositori
dell'attuale governo cubano - come evidenziato nel saggio di Virga -
sono di matrice socialdemocratica e cristiano-democratica e, pur
chiedendo il multipartitismo e una economia sociale di mercato, sono
ben lungi dal contrastare le conquiste sociali ottenute dalla
Rivoluzione, in particolare nel settore dell'istruzione pubblica e
sanitaria, una delle eccellenze al mondo.
A Cuba non vi è infatti
un sistema multipartitico, ma l'unico partito politico esistente,
ovvero il Partito Comunista Cubano, al quale possono accedere solo
persone che si sono particolarmente distinte in ogni campo sociale e
pubblico, è ben lungi dall'influenzare la politica del Paese.
Dal 1992 le elezioni
politiche sono ammesse e sono a suffragio universale e chiunque può
prendervi parte. La selezione dei candidati avviene nel modo più
democratico possibile, ovvero dal basso e attraverso assemblee di
quartiere. Successivamente i candidati selezionati saranno sottoposti
all'approvazione popolare ed ogni cittadino può esprimere una o due
preferenze e risulteranno eletti solo i candidati che otterranno
l'approvazione di almeno il 50% dei votanti. E' vietata la propaganda
elettorale proprio per assicurare ad ogni candidato lo stesso
trattamento, evitando quelle campagne milionarie che nei Paesi
cosiddetti "liberali" hanno generato il fenomeno delle
tangenti e della corruzione (sic !).
Un sistema, in sostanza,
assolutamente democratico, in barba alle accuse di "dittatura"
mosse dalle sedicenti "democrazie liberali".
Aspetto approfondito da
Andrea Virga nel suo saggio sono i Comitati di Difesa della
Rivoluzione, fiore all'occhiello dell'Isola ed al quale sono
affiliati oltre 8.400.000 cubani su una popolazione di 9.000.000
sopra i 14 anni di età e sono totalmente autofinanziati.
Tali Comitati, il cui
simbolo richiama i "mambises" delle guerra d'indipendenza,
hanno il compito sia di garantire la sicurezza cittadina, oltre che
il decoro e la pulizia urbana, sia di fornire informazioni in campo
medico-sanitario e di garantire la prevenzione attraverso raccolta e
donazione di sangue, praticando vaccinazioni ed attività di
assistenza ad anziani e bambini.
I Comitati di Difesa
della Rivoluzione hanno anche l'importante compito di svolgere una
attività di controspionaggio e di sorveglianza dello Stato cubano,
minacciato da continui tentativi di destabilizzazione in particolare
da parte degli Stati Uniti d'America.
Stati Uniti d'America
che, mentre con Obama avevano aperto i rapporti con l'Isola caraibica
facendo ben sperare in proposito alla fine dell'embargo, oggi - con
Trump - si stanno nuovamente raffreddando.
Cuba, ad ogni modo,
nonostante l'embargo che dura dal 1962, resiste. Ha restitito sino
agli Anni '90 grazie al contributo sovietico, ma ha continuato a
resistere - pur fra mille difficoltà - anche dopo.
Virga spiega ottimamente
anche e proprio il periodo più travagliato che Cuba dovette
affrontare dopo il crollo dell'URSS, ovvero il cosiddetto Periodo
Speciale, caratterizzato da carenza di risorse, conseguenti problemi
nei trasporti, iperinflazione, deficit di bilancio inquietante
aggravato ancor più dall'embargo statunitense. Periodo affontato con
coraggio dai cubani e dal pragmatismo del Lider Maximo Fidel Castro,
il quale avviò una serie di riforme che aprirono l'Isola al mercato
attraverso la creazione di cooperative autogestite, in particolare
nel settore agricolo ed industriale; l'apertura al turismo - ottima
fonte di reddito dell'Isola -; la concessione di licenze per attività
commerciali private e l'introduzione, sia pure in forma ridotta,
delle imposte in forma progressiva.
Importanti riforme furono
introdotte anche in campo politico, attraverso l'abolizione
dell'ateismo di Stato e l'apertura alla Chiesa cattolica, che
culminerà con gli incontri pubblici fra Fidel Castro ed i Papi dei
cattolici Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco I; l'apertura
ai diritti degli omosessuali, al punto che oggi la figlia
dell'attuale Presidente Raul Castro, Mariela, deputata all'Assemblea
del Popolo (ovvero il Parlamento cubano), vorrebbe approvare una
legge che introduca il matrimonio omosessuale; l'introduzione di
leggi proposte dal popolo medesimo, come quella che ha permesso la
libera vendita di pc, elettrodomestici e telefonini, nonché la
compravendita di automobili e proprietà immobiliari.
Sotto il profilo
geopolitico, poi, Cuba ha trovato, alla fine degli Anni '90, un
ottimo interlocutore nel Venezuela bolivariano di Hugo Chavez, con il
quale ha avviato una cooperazione che ha permesso all'Isola di avere
petrolio venezuelano a prezzi agevolati in cambio di assistenza
sanitaria gratuita ai poveri del Venezuela. Con lo stesso Venezuela,
oltre che con Nicaragua, Bolivia ed Ecuador, ha dato vita all'ALBA,
ovvero all'Alleanza Bolivariana per i Popoli della Nostra America,
alleanza di ispirazione bolivariana e martiana di mutuo aiuto
economico e sociale.
Importanti rapporti con
l'Isola sono poi intrattenuti sia dalla Russia che dalla Cina, oltre
che dall'Europa, in particolare la Spagna per ragioni storiche e
culturali.
Il saggio "Cuba: Dio
Patria Socialismo" si sofferma particolarmente sui rapporti fra
il governo e la Chiesa cattolica, dedicando a ciò ampi stralci,
dimostrando come la Teologia della Liberazione abbia fortemente
influenzato sia i principi sociali della Rivoluzione che
l'ammorbidimento dei rapporti fra l'ateo Fidel e le gerarchie
ecclesiastiche.
Del resto molti prelati
cattolici hanno dato la loro vita per la Rivoluzione, così come
anche molti massoni. Da ricordare, cosa che purtroppo però non fa il
saggio di Virga, che Cuba ospita una fra le più importanti
Obbedienze massoniche al mondo di matrice latina, ovvero la Gran
Logia de Cuba, alla quale hanno fatto parte gran parte dei "barbudos"
rivoluzionari, fra i quali, pare, anche lo stesso Ernesto Che
Guevara. Del resto la Massoneria dei Paesi latini e latinoamericani,
molto diversa da quella dei Paesi anglosassoni, ha annoverato fra le
sue fila numerosi rivoluzionari e riformatori sociali, si pensi ai
già citati Simon Bolivar e José Martì, sino ai più recenti
Augusto Sandino ed Hugo Chavez.
Il saggio di Andrea Virga
è un bellissimo affresco dell'Isola caraibica più affascinante
della Storia, in grado, forse, di poter aprire le menti di molti e di
far cadere molti pregiudizi, oltre che di far comprendere le radici
socialiste originarie e nazionaliste dell'Isola e finanche spirituali
nel senso più ampio del termine.
Cuba è la patria di
tutti quegli spiriti liberi che credono in una alternativa umanitaria
all'egoismo capitalista, oltre le stantìe ideologie novecentesche.
E' la Storia di un mito reale in continua evoluzione, dal basso,
attraverso il continuo confronto con la popolazione.
E' la Storia di una
democrazia diversa da quelle cosiddette "liberali", che
spesso tendono a privilegiare solo le classi medio-alte.
E' la Storia di Fidel,
del Che, di Martì. Degli eroi di un passato, che hanno intravisto un
futuro diverso, più sostenibile, solidario e umano.
Luca Bagatin
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