Di fronte alla scomparsa
del socialismo europeo, ormai passato nelle file liberal-capitaliste,
ecco affacciarsi da alcuni anni, in Francia ed in Europa, l'OSRE,
ovvero l'Organizzazione Socialista Rivoluzionaria Europea, sorta nel
2009 grazie al contributo dei redattori della rivista “Rébellion”,
fondata a Tolosa nel 2002 ed animata principalmente da Louis
Alexandre, Olivier Gnutti e Jean Galié.
L'OSRE è
un'Organizzazione che, per la prima volta, andando oltre le
contrappositioni borghesi Destra/Sinistra, riprende in mano gli
ideali della Prima Internazionale dei Lavoratori del 1864 ed è erede
del socialismo francese nelle sue diversità, ovvero quello di
Proudhon, Pierre Leroux, Sorel, Blanqui, della Comune di Parigi e del
Nazionalbolscevismo di Niekish. Un socialismo rivoluzionario che,
come recita la descrizione presente nel sito ufficiale (scaricabile
al link: http://rebellion-sre.fr/osre/)
sia rispettoso delle identità di ciascun popolo; rigetti il
burocraticismo statalista e sostenga, invece, la democrazia
partecipativa all'interno di uno Stato di tipo federalista.
In questo senso l'OSRE si
batte contro l'Europa tecnocratica di Bruxelles, che è semplicemente
una forma di “parodia della sovranità” ed è agli antipodi di
ogni tipo di principio di sussidiarietà e di democrazia sociale.
Scopo principale
dell'OSRE è costituire una piattaforma anticapitalista e di critica
alla società mercificata e mercantile che compra e vende ogni cosa –
persino l'”amore” (sic !) attraverso i più svariati siti
d'incontri online (sic !) - schiavizzando così i popoli ed i
lavoratori.
Popoli e lavoratori che
devono assolutamente riappropriarsi della loro sovranità nazionale,
politica, sociale, ovvero di tutti quegli aspetti che la
globalizzazione ha loro tolto negli ultimi decenni. In questo senso
l'OSRE si propone quale interprete di una società che permetta a
ciascuno di vivere dignitosamente, mettendo fine al profitto ed
all'interesse egoistico ed individualistico.
L'OSRE – come peraltro
indicato nel suo manifesto programmatico scaricabile al link
http://rebellion-sre.fr/osre/manifeste/,
propone la trasformazione delle forme di proprietà attraverso
l'autogestione delle imprese da parte dei lavoratori medesimi e la
trasformazione delle forme di produzione e di lavoro liberando i
lavoratori dalla schiavitù del salario e proteggendo l'ambiente,
inteso sia come luogo di lavoro che come ecosistema nel quale i
cittadini si trovano a vivere.
In questo senso i
rappresentanti dell'OSRE ritengono prioritarie forme di
nazionalizzazione e contestuale socializzazione di tutti i settori
industriali e finanziari del Paese, rivalorizzando così il sistema
dei servizi pubblici alla comunità a cominciare dalla sanità e dal
sistema scolastico.
L'OSRE, come dicevamo, si
propone di restituire il potere al popolo, che è appunto il
fondamento della democrazia in generale e della democrazia
partecipativa in particolare. Nel Manifesto programmatico si esplica
infatti chiaramente che l'obiettivo dell'OSRE è una democrazia
partecipativa di tipo federalista, fondata su comitati ed assemblee
popolari, dando particolare importanza ai Comuni ed ai consigli di
fabbrica, permettendo così ai lavoratori di creare delle libere
associazioni di produttori.
L'OSRE non ha un
programma politico definitivo, bensì l'Organizzazione e la sua
rivista “Rébellion” sono un luogo di discussione aperto a
militanti e simpatizzanti di ogni età e nazionalità ed è possibile
abbonarsi anche dall'Italia (cosa che ho personalmente fatto,
aderendo anche all'OSRE) ad un prezzo davvero simbolico, seguendo le
indicazioni al link:
http://rebellion-sre.fr/boutique/abonnement-a-rebellion-6-numeros-2/
Louis Alexandre e Jean
Galié hanno peraltro pubblicato un saggio - con prefazione di Alain
De Benoist - dall'emblematico titolo “Rébellion, l'Alternative
Socialiste Révolutionnaire Européenne” (Ribellione, l'Alternativa
Socialista Rivoluzionaria Europea) nel quale è spiegata la
prospettiva programmatico-ideale dell'OSRE e del Socialismo
Rivoluzionazio europeo. Il saggio è acquistabile in formato e-book
al link:
http://alexipharmaque.eu/ebook/rebellion-l-alternative-socialiste-revolutionnaire-europeenne-de-louis-alexandre-et-jean-galie.
Oggi ho la possibilità
di intervistare amichevolmente proprio l'amico e compagno Louis
Alexandre e la giovane militante e compagna Marie Chancel, già da me
intervistata in passato relativamente alle elezioni Presidenziali
francesi (si veda al link:
http://amoreeliberta.blogspot.it/2017/05/intervista-di-luca-bagatin-alla_61.html).
Luca Bagatin: Bene
Loius, innanzitutto desidero chiederti come è nata - in un'epoca
cosiddetta "post-ideologica" - l'idea di fondare la
rivista "Rébellion", nel 2002 e, successivamente, l'OSRE
nel 2009 ?
Louis
Alexandre: Caro compagno, per prima
cosa vorrei ringraziarti per questa intervista che ci offre
l'opportunità di presentare il nostro approccio ai lettori italiani,
uno dei pubblici più colti e aperti a nuove idee in Europa.
Nel 2002 eravamo un piccolo gruppo di giovani che non potevano accontentarsi delle sfaccettature ideologiche dei loro anziani. Iniziammo quindi un lavoro di inventario e ricostruzione di un pensiero che rompesse autenticamente con il mondo capitalista moderno.
Il nostro approccio è sempre lo stesso dall'inizio. Vogliamo essere un polo creativo e positivo al servizio della rinascita del nostro popolo europeo. Operiamo in modo collettivo, volontario e impegnato per mantenere la nostra indipendenza.
Non abbiamo mai capitolato di fronte alle difficoltà e ci siamo integrati nel nostro approccio di nuova generazione: questa è la nostra forza. Mentre alcuni membri del gruppo originario hanno passato la mano a causa di varie vicissitudini di vita, il nucleo editoriale è rimasto fedele al suo ideale e continua a svilupparsi.
In tale occasione desidero salutare il compagno Olivier Gnutti, membro fondatore di "Rébellion" e dell'OSRE, che è il nostro designer grafico fin dall'inizio. Lui è di origine italiana come te e ha dato la sua identità visiva alla nostra rivista per quanto riguarda la nostra organizzazione.
Nel 2002 eravamo un piccolo gruppo di giovani che non potevano accontentarsi delle sfaccettature ideologiche dei loro anziani. Iniziammo quindi un lavoro di inventario e ricostruzione di un pensiero che rompesse autenticamente con il mondo capitalista moderno.
Il nostro approccio è sempre lo stesso dall'inizio. Vogliamo essere un polo creativo e positivo al servizio della rinascita del nostro popolo europeo. Operiamo in modo collettivo, volontario e impegnato per mantenere la nostra indipendenza.
Non abbiamo mai capitolato di fronte alle difficoltà e ci siamo integrati nel nostro approccio di nuova generazione: questa è la nostra forza. Mentre alcuni membri del gruppo originario hanno passato la mano a causa di varie vicissitudini di vita, il nucleo editoriale è rimasto fedele al suo ideale e continua a svilupparsi.
In tale occasione desidero salutare il compagno Olivier Gnutti, membro fondatore di "Rébellion" e dell'OSRE, che è il nostro designer grafico fin dall'inizio. Lui è di origine italiana come te e ha dato la sua identità visiva alla nostra rivista per quanto riguarda la nostra organizzazione.
Luca Bagatin:
"Rébellion", attraverso le Editions des livres noirs,
sta pubblicando diverse interessanti brochure, di cui peraltro ho
parlato io stesso in alcuni articoli
(http://amoreeliberta.blogspot.it/2017/06/socialismi-asiatici-loriente-puo-dirsi.html
-
http://amoreeliberta.blogspot.it/2017/10/europa-e-africa-unite-nella-lotta-conto.html).
Una sul socialismo asiatico, il cui autore è David L'Epée, e una
recente sul panafricanismo, scritta da Dany Colin. Qual è il filo
conduttore che lega queste brochure ? Intendete pubblicarne
prossimamente delle altre ?
Louis Alexandre: Le
Editions des livres noirs sono la prosecuzione della rivista
"Rébellion". Sono nate per approfondire
e far luce su temi importanti in un modo migliore rispetto ai media
ufficiali. I progetti che seguiranno avranno per tema l'Europa, le
turbolenze politiche nell'era digitale e la nostra visione di lotta
in merito.
Luca Bagatin:
Alain De Benoist, Jean-Claude Michéa, Alexandr Dugin, Eduard
Limonov. Questi alcuni dei nomi di intellettuali contemporanei ai
quali, per molti versi, l'OSRE si ispira, che sono peraltro punti di
riferimento di gran parte delle persone che si contrappongono alla
globalizzazione neo-liberale. Come spieghi il successo, in
particolare fra i giovani europei, delle posizioni di questi
pensatori oltre la destra e la sinistra ?
Louis Alexandre: Penso che nella
loro diversità di sensibilità, gli autori citati rappresentino un
modo per costruire un'alternativa al sistema. L'interesse di una
giovane generazione per i loro scritti è un ottimo segno per me. È
lo "spirito del tempo" di una gioventù ribelle. Spero solo
che metterà in pratica, qui e ora, il loro insegnamento in azioni
concrete.
Luca Bagatin: La
posizione dell'OSRE è fortemente critica nei confronti dell'Unione
Europa tecnocratica e capitalista e nei confronti dell'attuale
governo Macron (così come lo era nei confronti del governo
Hollande-Valls), al punto che ha condotto una campagna astensionista
alle recenti elezioni Presidenziali francesi. Quali le prospettive
imminenti e future dell'OSRE ?
Louis Alexandre: La nostra
rivista e la nostra organizzazione devono lanciare una massiccia
campagna nelle prossime settimane. Il suo tema sarà "Siamo
ribelli Francia !". Questa campagna mira a creare un ampio
fronte di resistenza popolare e trasversale per proporre un'uscita
dal fatalismo e dalla rassegnazione. L'idea è di raggruppare su
nuove basi coloro che rifiutano le regole del sistema.
Luca Bagatin: L'OSRE
nasce in Francia, ma è un movimento di dimensione europea. Io
stesso, come sai, ne sono iscritto dall'Italia. Secondo te è
destinato a crescere ed espandersi ?
Louis Alexandre: L'OSRE
è un'organizzazione con una vocazione europea. E' aperta a tutti i
compagni europei, ma anche al cuore europeo degli altri continenti,
penso ad esempio ai lettori canadesi, americani, brasiliani o
australiani. La nostra rivista è già ampiamente distribuita nel
mondo francofono.
Luca Bagatin: Ed
ora qualche domanda alla compagna e, se posso permettermi,
affascinante Marie Chancel. Da quanto tempo sei una militante
dell'OSRE ?
Luca
Bagatin: Perché
hai deciso di aderire all'OSRE ?
Marie Chancel: Ho
deciso di aderire all'Orse perché la situazione che stiamo vivendo è
tale che non possiamo semplicemente stare seduti a guardare. Con
l'adesione all'OSRE, ho voluto partecipare alla lotta contro un
sistema che cerca di distruggerci e trasformarci in semplici
consumatori senza passato nè futuro. Voglio quindi combattere contro
la disumanizzazione delle nostre vite e per il mio ideale: la difesa
dell'identità dei popoli di fronte al capitalismo che vuole
distruggerli, rigettando l'alienazione tecnologica. È aderendo
all'OSRE che posso agire e seguire un'etica personale e collettiva.
Luca
Bagatin: Che
cosa rappresenta, per te, il socialismo rivoluzionario ?
Marie Chancel: Il
socialismo rivoluzionario per me è la lotta di emancipazione dei
lavoratori contro il dominio del sistema capitalista. Il socialismo
rivoluzionario è rispettoso dell'identità dei popoli, tenendo conto
delle loro specificità culturali e rifiuta l'omogeneizzazione
culturale di cui gli Stati Uniti d'America sono il vettore
principale. Il socialismo rivoluzionario lotta anche contro
l'alienazione tecnologica e il sistema del dio-danaro e contro la
distruzione della Natura in nome del profitto. Esso incarna
perfettamente la società "libera, eguale e decente" difesa
da George Orwell.
Luca
Bagatin: Anche
a te vorrei porre la stessa domanda che ho fatto a Louis e relativa
alla popolarità, in particolare fra molti giovani europei, dei
maggiori intellettuali che rifiutano la globalizzazione neoliberale,
ovvero Alain De Benoist, Jean-Claude Michéa, Alexandr Dugin e
Eduard Limonov, che sono peraltro anche i punti di riferimento
politico-culturale dell'OSRE. Quale la ragione, a tuo parere, di tale
popolarità ?
Marie
Chancel: Tali
pensatori hanno saputo vedere l'origine della situazione critica in
cui versano i popoli e proporre un'analisi intelligente e adattata.
Sono stati in grado di superare le cotrapposizioni sinistra/destra e
comprendere la convergenza delle lotte contro la globalizzazione
neoliberale. Non propongono un programma politico fisso, ma rifiutano
qualsiasi forma di confessione settaria. Penso che questi siano gli
elementi che spiegano il loro successo presso i giovani europei,
costretti a combattere contro un sistema che li nega e vuole
distruggerli.
Luca Bagatin
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