Fabio Mengozzi,
astigiano, classe 1980, è un musicista di fama internazionale che
già in passato ho avuto modo di intervistare e della cui musica ho
già avuto modo di parlare.
Fabio è un amico
conosciuto quasi per caso ormai diversi anni fa, la cui musica è un
inno alla gnosi ed alla spiritualità. Musica che si avvale di
relazioni matematiche fra le note, attraverso il procedimento caro a
Pitagora di trasformare i numeri in note musicali, appunto.
Fabio ha dato alla luce
proprio in questi giorni il suo primo disco, "Mistero e poesia",
pubblicato da Stradivarius
(http://www.stradivarius.it/scheda.php?ID=801157037094500),
che si compone di diciotto brani.
Di seguito l'intervista
che mi ha concesso in merito.
Luca Bagatin: Come
nasce l'idea di questo disco ?
Fabio Mengozzi:
Negli ultimi anni ho composto numerosi brani dedicati al
mio strumento, il pianoforte. Tuttavia ho destinato ai pubblici
concerti solo una parte di essi. Di conseguenza molti brani, nati
unicamente dalla mia esigenza interiore, erano rimasti nel cassetto e
così ho pensato di selezionare alcuni fra i brani più
rappresentativi e riunirli assieme in un'unica pubblicazione
discografica.
Luca Bagatin: Qual
è il "mistero" celato dietro al titolo del tuo disco ?
Fabio Mengozzi: Un
mistero lo è a tutti gli effetti quando non si è in grado di
rappresentarlo a parole. Tutti facciamo esperienza del mistero e del
Divino, perché sono celati in ogni atomo del creato. Ne è conferma
il fatto che l'uomo si pone interrogativi dalla epoche più remote. E
fa bene a farlo, anche quando rimane senza risposte.
La musica è un
linguaggio particolarmente ineffabile. Non so se sia in grado di
disvelare misteri, ma certamente rivolgendosi direttamente alla parte
più profonda dell'essere umano, ben si presta a sospingere
l'ascoltatore verso lidi incontaminati, inducendo a guardare dentro
noi stessi.
Luca Bagatin: La
copertina del disco è un'allegoria di simboli legati alla
spiritualità ed al mondo onirico. Un faro nel mare, una stella
cadente, una sfinge... Mi hai detto di averlo ideato tu. Che cosa
vuole rappresentare ?
Fabio Mengozzi: E'
opera dell'artista Lia Rinetti, che l'ha fedelmente realizzata in
modo mirabile, seguendo l'idea che mi era venuta nel primo mattino di
una fredda giornata invernale.
Posto che il soggetto
centrale di un disco è e sempre deve essere la musica, mi sono
domandato quale potesse essere il contenuto grafico con il quale
proporre il disco agli ascoltatori. In fondo, la copertina è il
biglietto da visita di un disco. Ho così immaginato di accorpare in
un'unica rappresentazione alcuni dei simboli cui si riferiscono i
brani del disco. Il tutto è ambientato di notte, senza presenza
umana. Una cometa (ndr. il CD
contiene un brano intitolato “Cometa nella notte”), che
tradizionalmente è considerata un evento astronomico legato al fato,
sfavilla in un cielo stellato sul quale si staglia la penetrante luce
d'un faro, riferimento al brano “Faro notturno”. Al centro della
scena, immobile e possente una Sfinge evoca il senso più alto di
sacralità, assoluto e mistero. Si ritrovano anche gli Elementi. A
terra un compasso, simbolo di spiritualità, incuneato nella sabbia.
Luca Bagatin: La
tua musica è suonata ormai da tempo in tutto il mondo. Come immagini
sarà accolto "Mistero e poesia" dal pubblico ?
Fabio Mengozzi: La
mia speranza è che le persone, in qualche modo, possano trarre
beneficio dall'ascolto della mia musica. Si tratta di una musica
“stratificata”, ovvero convivono in essa differenti piani. Spero
che in molti vogliano approfondire e addentrarsi oltre il livello più
superficiale dell'ascolto.
Luca
Bagatin
Nessun commento:
Posta un commento