"L’Italia sta marcendo in un benessere che è
egoismo, stupidità, incultura, pettegolezzo, moralismo, coazione,
conformismo: prestarsi in qualche modo a contribuire a questa
marcescenza è, ora, il fascismo. Essere laici, liberali, non
significa nulla, quando manca quella forza morale che riesca a
vincere la tentazione di essere partecipi a un mondo che
apparentemente funziona, con le sue leggi allettanti e crudeli. Non
occorre essere forti per affrontare il fascismo nelle sue forme
pazzesche e ridicole: occorre essere fortissimi per affrontare il
fascismo come normalità, come codificazione, direi allegra, mondana,
socialmente eletta, del fondo brutalmente egoista di una società".
Pier Paolo Pasolini, “Vie nuove”
Nulla è più
anarchico del potere. Il potere fa praticamente ciò che vuole. E ciò
che il potere vuole è completamente arbitrario o dettato da sua
necessità di carattere economica, che sfugge alle logiche razionali.
o detesto, soprattutto il potere di oggi. Ognuno oggi ha il potere
che subisce, è un potere che manipola i corpi in una maniera
orribile e che non ha niente da invidiare alla manipolazione fatta da
Himmler o Hitler. Manipola trasformandone la coscienza, cioè nel
modo peggiore istituendo dei nuovi valori che sono valori alienanti e
falsi. I valori del consumo, che compiono quello che Marx chiama: “un
genocidio delle culture viventi”. Sono caduti dei valori e sono
stati sostituiti con altri valori, sono caduti dei modelli di
comportamento e sono stati sostituiti con altri modelli di
comportamento. Questa sostituzione, non è stata voluta dalla gente,
dal basso, ma sono stati imposti dagli illustri del sistema
nazionale. Volevano che gli italiani consumassero in un certo modo e
un certo tipo di merce e per consumarlo dovevano realizzare un altro
modello umano. Il regime, è un regime democratico, però quella
acculturazione, quella omologazione che il fascismo non è riuscito
assolutamente a ottenere, il potere di oggi, il potere della società
di consumi è riuscito a ottenere perfettamente, distruggendo le
varie realtà particolari. Questa cosa è avvenuta talmente
rapidamente che noi non ce ne siamo resi conto. È stata una specie
di incubo in cui abbiamo visto l’Italia intorno a noi distruggersi,
sparire e adesso risvegliandoci forse da quest’incubo e guardandoci
intorno, ci accorgiamo che non c’è più niente da fare. L’uomo è
sempre stato conformista. La caratteristica principale dell’uomo è
quella di conformarsi a qualsiasi tipo di potere o di qualità di
vita trovi nascendo. Forse più principalmente l’uomo è narciso,
ribelle e ama molto la propria identità ma è la società che lo
rende conformista e lui ha chinato la testa una volta per tutte agli
obblighi della società. Io mi rendo ben conto che se le cose
continuano così l’uomo si meccanizzerà talmente tanto, diventerà
così antipatico e odioso, che, queste libertà qui, se ne andranno
completamente perdute!
Pier Paolo Pasolini
(1975)
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