Articolo tratto da: https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-nicaragua_evo_morales_denuncia_le_strategie_criminali_degli_stati_uniti_per_rovesciare_ortega/5694_24786/
Il leader indigeno boliviano ha inoltre evidenziato che nel luglio del 1979 con il trionfo del Fronte di Liberazione Nazionale Sandinista (FSLN) contro il dittatore Anastasio Somoza Debayle, ha avuto inizio un «un periodo di cambiamenti epocali in Nicaragua»
Il presidente boliviano Evo Morales saluta il 39° anniversario della Rivoluzione Sandinista e denuncia le «strategie criminali» dell’impero contro il Nicaragua. Strategie criminali che si dipanano su più fronti, dall’economico al mediatico, per accerchiare il governo Ortega e costringerlo ad abbandonare il potere nonostante la recente elezione dove il Fronte Sandinista ha ottenuto quasi il 70% delle preferenze dei nicaraguensi.Attraverso un tweet Evo Morales omaggia la Rivoluzione Sandinista e denuncia il ruolo delle famigerate agenzie USA impegnate nella destabilizzazione del governo Ortega: «Nell’anniversario del trionfo della Rivoluzione Sandinista, bisogna denunciare che l’impero sta dispiegando strategie criminali contro il governo del fratello Daniel Ortega. USAID e NED sostengono apertamente la violenza. Respingiamo l’ingerenza».
Il leader indigeno boliviano, già cocalero e dirigente del sindacato dei cocaleros, ha inoltre evidenziato che nel luglio del 1979 con il trionfo del Fronte di Liberazione Nazionale Sandinista (FSLN) contro il dittatore Anastasio Somoza Debayle, ha avuto inizio un «un periodo di cambiamenti epocali in Nicaragua».
Ortega, nel frattempo, denuncia che dietro questi atti violenti, che hanno causato la morte di oltre 200 persone, tra cui bambini, donne e funzionari, c'è una «cospirazione» guidata da gruppi sostenuti dagli Stati Uniti e da narcotrafficanti.
In questo senso, il presidente nicaraguense, attraverso un messaggio trasmesso dalla moglie (il vicepresidente del paese), Rosario Murillo, ha invitato il popolo a seguire la via del cristianesimo, del socialismo e della solidarietà per ottenere «sicurezza, pace, lavoro e vita».
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