Il governo socialista di
Nicolas Maduro, rieletto con il 67,6% dei voti il maggio scorso,
resiste a ogni attacco. Resiste al golpe bianco dell'autoproclamatosi
presidente Juan Guaidò e al sostegno che questi ha dagli USA e che
ha incassato anche da diversi Paesi dell'Unione Europea.
Maduro è disposto a
indire nuove elezioni parlamentari, ma non a indire nuove elezioni
presidenziali e ciò forte del sostegno di gran parte della piazza
(il 1 febbraio diverse piazze erano gremite di sostenitori del
governo e della Rivoluzione bolivariana, che ha compiuto 20 anni, fra
cui le piazze di Maturin, Guanare, Valencia, Cùa) e della comunità
internazionale: dalla Cina alla Russia sino al Vaticano, Grecia,
Turchia, Messico, Bolivia, Uruguay, Nicaragua. Il governo italiano,
peraltro, a differenza di gran parte dei Paesi UE, mantiene una
posizione di grande equilibrio e responsabilità e si oppone ad ogni
ingerenza straniera in Venezuela.
Il Presidente USA Trump,
da parte sua, si rifiuta di incontrare Maduro e continua a
considerare il Venezuela e l'America Latina come il “cortile di
casa” del suo Paese e la Francia, piegata da mesi di proteste dei
Gilet Gialli, i quali anche sabato scorso sono stati barbaramente
caricati dalla polizia, fa la voce grossa e pretende che Maduro
indica nuove elezioni presidenziali entro otto giorni. Da che pulpito
Macron, in caduta libera nei sondaggi e eletto nel 2017 da una esigua
minoranza, oltre che sempre più contestato per le sue politiche di
austerità, avanza queste pretese ?!? Siamo davvero alla medesima
ipocrisia dei tempi di Rajoy in Spagna, il quale da un lato criticava
la democrazia socialista venezuelana e dall'altro caricava i
manifestanti pacifici catalani.
Che triste china sta
prendendo la nostra Europa. Sembra quasi di tornare ai tempi del
vecchio colonialismo !
Maduro, ad ogni modo, ha
il sostegno sia del suo esercito che di gran parte dei leader
autenticamente democratici e socialisti d'Eurasia: dal laburista
Corbyn al socialista francese Mélenchon, dal comunista italiano
Marco Rizzo al sindacalista Giorgio Cremaschi, dal comunista Zjuganov
sino al nazionalbolscevico Limonov e allo studioso Noam Chomsky che,
con altri 70 studiosi, ha redatto una lettera aperta.
La situazione deve essere
risolta al più presto e nel mondo più pacifico, civile e
democratico possibile.
Il popolo venezuelano non
merita un bagno di sangue. Merita un bagno d'amore nel nome del
socialismo bolivariano, cristiano, democratico, libertario !
Luca Bagatin
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