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mercoledì 13 marzo 2019

La nuova Via della Seta: una grande opportunità per l'Italia. Articolo di Luca Bagatin tratto da "Alganews"

Sarà forse un accordo storico quello che vede l'Italia firmare un'intesa con la Repubblica Popolare Cinese, in merito al progetto sulla Via della Seta. Un accordo che, finalmente, porrà il nostro Paese in discontinuità rispetto alle politiche imposte dai diktat statunitensi ed europeisti.
Un accordo che riconosce il ruolo di prima potenza mondiale alla Cina. La Cina Popolare è infatti un Paese che, da feudale e successivamente coloniale, è riuscito a risollevare dalla povertà – grazie al socialismo con caratteristiche cinesi - 700 milioni di abitanti e ad avviare investimenti in tutto il mondo, senza sfruttare nessuno, senza destabilizzare altri popoli, senza chiedere sudditanze politico-economico-militari. Anzi, spesso risollevando le sorti di gran parte dei Paesi del Terzo Mondo, avviando importanti partnership nell'ambito di un'ottica multipolare.
Il Presidente del Consiglio italiano Giuseppe Conte, relativamente a tale intesa, ha dichiarato: "Si tratta di un progetto importante di connettività infrastrutturale. Ritengo possa essere una grande opportunità per il nostro Paese". Tale accordo prevede infatti una collaborazione in ambiti quali strade, ferrovie, ponti, porti, energia e telecomunicazioni.
Non si sono fatte attendere le critiche di USA e Unione Europea che - non potendo accettare che l'Italia finalmente abbia preso una decisione nel suo sovrano interesse, avvicinandosi alla prima potenza economica del mondo - tentano di metterle i bastoni fra le ruote.
Sarebbe questa una buona occasione per fare la voce grossa con l'Unione Europea e allentare i rapporti con l'unipolarismo statunitense, visto anche che Trump minaccia il ruolo dell'Italia nella NATO, nefasta alleanza che ci ha resi sudditi militari di un Paese straniero e guerrafondaio. Purtroppo, ad ogni modo, il vicepremier Di Maio sembra rassicurare gli USA e, abbandonando le vesti del paladino della sovranità nazionale, indossa nuovamente quelle atlantiste. E così fa il suo omologo Salvini, il quale, invece, ben lontano da ogni compromesso, parla di “colonizzazione” cinese, evidentemente ignorando che la Cina - a differenza degli USA – non ha mai colonizzato nessuno, né politicamente né economicamente.
L'accordo della nuova Via della Seta, fra il Premier Conte ed il Presidente della Repubblica Popolare Cinese Xi Jimping, dovrebbe ufficialmente essere siglato a fine marzo.
Chissà se l'Italia, finalmente, sceglierà di fare il suo interesse, prendendo peraltro atto del fatto che gli USA - nello scacchiere economico-politico internazionale - contano sempre meno e sono destinati a contare ancora meno e che la strada del multipolarismo pacifico, con rapporti economici e di cooperazione con tutti, avviata da decenni dalla Cina, è l'unica via pragmatica per lo sviluppo dei popoli e dei Paesi.

Luca Bagatin

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