Al punto che Guaidó
stesso, alla fine di maggio, tentò di trattare con il governo
legittimo guidato dal socialista Nicolas Maduro, attraverso l'invio
di rispettivi funzionari in Norvegia.
Oggi si scopre
addirittura dell'altro. Si scopre che l'operazione degli “aiuti
umanitari” del febbraio scorso, sostenuta dal gruppo di Guaidó,
non aveva davvero nulla di umanitario.
La vicenda è stata
portata alla luce il 14 giugno scorso dal giornale statunitense
online PanAm Post. Si apprende così di una lettera al governo
colombiano con la quale Guaidó sottrae il coordinamento degli “aiuti
umanitari” agli esponenti dell'opposizione, al fine di affidarlo ai
militanti del suo partito – Voluntad Popular - Kevin Rojas e
Rossana Barrera.
Il giornale rivela che
questi furono incaricati di gestire i fondi destinati all'accoglienza
dei militari venezuelani disertori, ai quali era stato promessa ogni
sorta di aiuti e onori. I due avrebbero gonfiato il numero dei
militari dai reali 700 sino addirittura ai 1450, al fine di
utilizzare tale danaro in hotel lussuosi, discoteche, aerei a
noleggio per un totale di 800 mila dollari, alcol, cibo ecc...
Secondo le fonti di PanAm
Post, Juan Guaidó e il suo braccio destro Leopoldo López, per
quanto informati di ciò, non avrebbero preso alcun provvedimento.
Quanto agli “aiuti
umanitari” effettivi, sembra – sempre secondo le fonti di PanAm
Post – che “almeno il 60% di tutti gli alimenti donati dagli
alleati di Guaidó sia andato a male”.
Inutile dire che i
militari disertori sono invece stati cacciati dagli hotel di lusso.
Da segnalare anche che
non esiste ancora alcun rendiconto sull'utilizzo del danaro raccolto
dal concerto organizzato il 22 febbraio a Cúcuta dall'imprenditore
della Virgin Richard Branson. Concerto peraltro tanto criticato dal
cantautore Roger Waters, strenuo sostenitore – sin dal primo
momento - del governo legittimo di Maduro e del popolo venezuelano.
Il governo Maduro, dallo
scorso marzo, peraltro, denuncia l'appropriazione indebita da parte
di Guaidó di danaro e risorse appartenenti al popolo venezuelano,
sulla base di informazioni recuperate dal telefonino del capo dello
staff dell'”autoproclamato presidente”, Roberto Marrero, già
arrestato il 21 marzo. Allora era emersa una relazione fra Guaidó e
una certa “Rosana de Cúcuta”, sui cui conti venivano depositati
centinaia di migliaia di dollari.
Su tutta la faccenda il
procuratore della Repubblica Bolivariana del Venezuela ha aperto una
inchiesta penale.
E' curioso, ad ogni modo,
che di tutto ciò i grandi media italiani e europee non parlino. E'
altrettanto curioso che gli esponenti politici dell'Unione Europea
non si interroghino e non si chiedano se, forse, sostenendo Guaidó,
abbiano sbagliato e abbiano sbagliato profondamente.
Da notare, poi, che le
assurde e ingiuste sanzioni al Venezuela, volute da USA e UE, stanno
causando tutt'oggi danni prima di tutto alla popolazione, come
peraltro rilevato anche dall'Alto Commissario ONU per i Diritti Umani
Michelle Bachelet.
Luca Bagatin
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