Una tassa sui più
ricchi. Questa si potrebbe chiamare equità. Quella che, spesso,
sembra sempre più mancare in Europa, laddove si praticano politiche
di austerità sui ceti più deboli, ma sgravi fiscali sui più
ricchi. Non ultima la fantomatica “flat tax”.
Nel Venezuela socialista
si è pensato dunque di aumentare l'imposta per le persone fisiche e
giuridiche che possiedono beni di importo superiore ai 250 mila euro.
Il deputato
dell'Assemblea Costituente Orlando Camacho ha dichiarato, in sede di
dibattito parlamentare: “Questa legge riconosce che in Venezuela
ci sono grandi patrimoni, ci sono persone fisiche e giuridiche che
hanno beni importanti e l'Assemblea Nazionale Costituente vuole che
questi diano un contributo alla nazione attraverso una tassa, e
quindi ha stabilito che le persone fisiche che hanno oltre 236 mila
euro paghino le proprie tasse e contribuiscano alla nazione”.
Il deputato ha altresì
indicato che le persone giuridiche, ovvero le compagnie, le società
per azioni e le aziende con attività superiori a 250 mila euro
saranno soggette a tale imposta.
Il deputato Camacho ha
dunque spiegato che l'imposta sui grandi patrimoni - introdotta dal
Presidente socialista Nicolas Maduro nel 2017 - passerà dallo 0,25%
annuo all'1,5% e includerà: beni mobili, immobili, auto di lusso,
moto di grossa cilindrata, barche, aerei, gioielli, opere d'arte,
pietre preziose, minerali, titoli, azioni.
“Questa legge rappresenta un passo modesto ma
importante nella giusta direzione per affrontare il deficit fiscale,
uno dei maggiori problemi che questa guerra economica ha generato”,
ha spiegato Andrés Eloy Méndez, Presidente della Commissione
Economica dell'Assemblea Nazionale Costituente.
Il socialismo latinoamericano, dunque, tassa i più
ricchi. In Europa, invece, il socialismo sembra essere desaparecido
da parecchi decenni. E nel frattempo le politiche di macelleria
sociale sono sempre dietro l'angolo...viste anche le recenti nomine
alla BCE.
Luca Bagatin
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