Il partito dei ricchi di
sinistra, ovvero il PD, partito dell'abolizione dell'Articolo 18;
della legge Fornero; dell'austerità; del sostegno incondizionato
alla NATO e agli USA, senza meriti suoi, potrebbe – grazie
all'accordo con i Cinque Stelle – tornare malauguratamente al
governo.
Curiosamente, di ciò,
dovrebbe ad ogni modo indirettamente ringraziare il partito dei
ricchi di destra, ovvero la Lega di Salvini, quella della flat tax,
che, facendo cadere il primo governo Conte, ha spianato la strada a
nuove ipotesi.
Del resto, sia il partito
dei ricchi di sinistra (PD e alleati) che il partito dei ricchi di
destra (Lega, Berlusconi e Meloni), hanno non poche visioni politiche
in comune: dal sì alla TAV alla politica estera filo statunitense;
dalle politiche antisociali alle liberalizzazioni selvagge.
Quanto ai Cinque Stelle,
il partito della finta democrazia diretta e del finto populismo, sin
dalla sua trasformazione – da movimento di piazza a partito
elettoralistico – non ne ha indovinata una.
Anziché catalizzare il
potere della piazza – cosa che da quasi un anno a questa parte
stanno facendo invece i Gilet Gialli in Francia – e puntare a
diventare un partito per la vera democrazia diretta, l'abolizione
della partitocrazia e una “nuova idea di mondo”, secondo la
prospettiva originaria di Grillo, sono diventati un partito come gli
altri.
Lo si è capito
soprattutto nel momento in cui, anziché capitalizzare i loro
risultati elettorali, divenendo alle ultime consultazioni politiche
addirittura partito di maggioranza relativa, tale da poter dettare la
linea e le condizioni programmatiche, si sono prima appiattiti sulle
posizioni della Lega e, venuta meno quest'ultima, si stanno
concedendo armi e bagagli al PD.
Di tutto ciò, stando ai
sondaggi almeno, sembra avvantaggiarsi elettoralisticamente la
Meloni, almeno per ora, la quale ad ogni modo è programmaticamente
pressoché contigua alla Lega e probabilmente le sta rosicchiando
consensi.
Nulla di nuovo, dunque,
sotto il sole partitocratico.
L'unica alternativa e
opposizione sembra farla chi, in Parlamento, oggi non siede, ma nei
sondaggi sta aumentando consensi e simpatie. Ovvero il Partito
Comunista di Marco Rizzo che, coerentemente, propone l'uscita
dell'Italia da Unione Europea, NATO e sistema capitalista, ovvero
dalle logiche dei partiti dei ricchi.
Luca Bagatin
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