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giovedì 19 dicembre 2019

Il governo golpista boliviano vuole arrestare Evo Morales. Lui, in esilio, invita il popolo boliviano alla resistenza e il suo Movimento per il Socialismo si prepara a nuove elezioni anti-golpe. Articolo di Luca Bagatin

Il recente colpo di Stato in Bolivia, che ha portato al governo l'autoproclamata Jeanine Anez, ex senatrice appartenente a un partito minore dell'opposizione liberale; che ha causato numerosi scontri di piazza, con oltre 30 morti, centinaia di feriti e oltre mille arresti; oltre alla cacciata del Presidente legittimo Evo Morales, il quale ha ottenuto asilo politico prima in Messico e successivamente in Argentina, non ha fermato il Movimento per il Socialismo (MAS), che ha portato alla vittoria elettorale lo stesso Evo Morales negli ultimi quindici anni.
Nell'ultimo Congresso, tenutosi presso il Colosseo La Coronilla, a Cochabamba, gli esponenti del MAS hanno dichiarato di essere pronti a una nuova tornata elettorale – che si terrà nella primavera del 2020 - e di assicurare, così, nuovamente la vittoria del socialismo in Bolivia.
E' stato altresì deciso che il leader della campagna sarà Evo Morales e che, molto probabilmente, il candidato alla Presidenza sarà il giovane Andrónico Rodríguez Ledezma, classe 1989, dirigente cocalero.
Evo Morales, nel suo esilio, oltre a ribadire l'importanza di proseguire il processo di liberazione del Paese, anche dalla nuova dittatura liberale, attraverso il modello socialista, ha ringraziato per il sostegno e la fiducia, affermando: “Vi ringrazio per la fiducia che riponete in me, nominandomi quale leader della campagna. Uniti vinceremo nuovamente le elezioni al primo turno. Grazie per non esservi arresi, sarò sempre con voi e insieme continueremo a fare la Storia che abbiamo fatto sino ad ora e vinceremo !”.
All'apertura del Congresso, il presidente del MAS, Rimer Agreda ha dichiarato: “Sanzioneremo ogni membro che ha tradito il partito” e ha dichiarato che non saranno accettati candidati che non faranno parte dei movimenti sociali boliviani.
In questi giorni il governo golpista boliviano ha non solo dichiarato che intende privatizzare le aziende di Stato, fiore all'occhiello dell'amministrazione di Morales, ma ha finanche spiccato, contro di lui, un mandato di arresto con l'accusa di “sedizione e terrorismo”.
"Con questo tipo di decisioni arbitrarie, l'oligarchia del colpo di stato boliviano dimostra la paura che il presidente Evo Morales ha per lui", ha dichiarato il Ministro degli Esteri venezuelano Jorge Arreaza sul suo account Twitter.
E' chiaro il tentativo, da parte del governo golpista, di impedire a Morales di avviare una nuova campagna elettorale che vedrebbe, ancora una volta, vincitore il Movimento per il Socialismo.
Evo Morales, dall'Argentina peronista che lo sostiene e sostenuto apertamente anche dai governi socialisti di Messico, Cuba, Nicaragua e Venezuela, intanto, chiama il popolo boliviano alla resistenza al colpo di stato liberal fascista. Colpo di stato vergognosamente sostenuto dagli USA e dai suoi alleati.

Luca Bagatin

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