Il recente colpo di Stato
in Bolivia, che ha portato al governo l'autoproclamata Jeanine Anez,
ex senatrice appartenente a un partito minore dell'opposizione
liberale; che ha causato numerosi scontri di piazza, con oltre 30
morti, centinaia di feriti e oltre mille arresti; oltre alla cacciata
del Presidente legittimo Evo Morales, il quale ha ottenuto asilo
politico prima in Messico e successivamente in Argentina, non ha
fermato il Movimento per il Socialismo (MAS), che ha portato alla
vittoria elettorale lo stesso Evo Morales negli ultimi quindici anni.
Nell'ultimo Congresso,
tenutosi presso il Colosseo La Coronilla, a Cochabamba, gli esponenti
del MAS hanno dichiarato di essere pronti a una nuova tornata
elettorale – che si terrà nella primavera del 2020 - e di
assicurare, così, nuovamente la vittoria del socialismo in Bolivia.
E' stato altresì deciso
che il leader della campagna sarà Evo Morales e che, molto
probabilmente, il candidato alla Presidenza sarà il giovane
Andrónico Rodríguez Ledezma, classe 1989, dirigente cocalero.
Evo Morales, nel suo
esilio, oltre a ribadire l'importanza di proseguire il processo di
liberazione del Paese, anche dalla nuova dittatura liberale,
attraverso il modello socialista, ha ringraziato per il sostegno e la
fiducia, affermando: “Vi ringrazio per la fiducia che riponete
in me, nominandomi quale leader della campagna. Uniti vinceremo
nuovamente le elezioni al primo turno. Grazie per non esservi arresi,
sarò sempre con voi e insieme continueremo a fare la Storia che
abbiamo fatto sino ad ora e vinceremo !”.
All'apertura del
Congresso, il presidente del MAS, Rimer Agreda ha dichiarato:
“Sanzioneremo ogni membro che ha tradito il partito” e ha
dichiarato che non saranno accettati candidati che non faranno parte
dei movimenti sociali boliviani.
In questi giorni il
governo golpista boliviano ha non solo dichiarato che intende
privatizzare le aziende di Stato, fiore all'occhiello
dell'amministrazione di Morales, ma ha finanche spiccato, contro di
lui, un mandato di arresto con l'accusa di “sedizione e
terrorismo”.
"Con questo tipo
di decisioni arbitrarie, l'oligarchia del colpo di stato boliviano
dimostra la paura che il presidente Evo Morales ha per lui",
ha dichiarato il Ministro degli Esteri venezuelano Jorge Arreaza sul
suo account Twitter.
E' chiaro il tentativo, da parte del governo golpista, di impedire a Morales di avviare una nuova campagna elettorale che vedrebbe, ancora una volta, vincitore il Movimento per il Socialismo.
E' chiaro il tentativo, da parte del governo golpista, di impedire a Morales di avviare una nuova campagna elettorale che vedrebbe, ancora una volta, vincitore il Movimento per il Socialismo.
Evo Morales,
dall'Argentina peronista che lo sostiene e sostenuto apertamente anche dai governi socialisti di
Messico, Cuba, Nicaragua e Venezuela, intanto, chiama il popolo
boliviano alla resistenza al colpo di stato liberal fascista. Colpo di stato
vergognosamente sostenuto dagli USA e dai suoi alleati.
Luca Bagatin
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