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domenica 1 marzo 2020

Quarto Stato, Prima Internazionale, Terzo Mondo: ovvero AMORE E LIBERTA'

Amo i folli, le persone trasgressive, gli estremisti.
Diffido dei "normali", mi disgustano i moralisti, temo i moderati

 (Luca Bagatin)

Negli ultimi anni abbiamo sentito soffiare, ovunque nel mondo, l'onda del cosiddetto “populismo”. Pensiamo ad esempio al fenomeno dei Gilet Gialli francesi o dello spagnolo Podemos, oppure delle recenti rivolte in Ecuador e Cile.
Ma che cos'è, davvero, il populismo? Originariamente, il populismo, fu un movimento di origine contadina e socialista, nato in Russia alla fine dell'800, in opposizione allo zarismo e all'industrialismo occidentale. Successivamente si sviluppò negli USA con il People's Party e in America Latina con i vari movimenti socialisti di origine popolare, proletaria e contadina, i quali traevano peraltro ispirazione anche dai moti risorgimentali e socialisti dei nostri Giuseppe Garibaldi e Giuseppe Mazzini, ma finanche dall'anarchismo di Bakunin e di Proudhon.
Di questo e molto altro, ovvero di tematiche di scottante attualità politica (dall'economia globale ai temi etici) – pur attingendo al passato storico ed al presente dell'Eurasia, dell'America Latina e dell'Africa – parla l'ultimo saggio di Luca Bagatin, scrittore e collaboratore di numerose testate nazionali online, dal titolo “Amore e Libertà – Manifesto per la Civiltà dell'Amore”, edito da IlMioLibro (https://ilmiolibro.kataweb.it/libro/saggistica/490308/amore-e-liberta) e con prefazione del principe A. Tiberio di Dobrynia.
L'unico anti-totalitarismo, l'unico anti-capitalismo e anti-liberalismo possibile è il populismo” - spiega Bagatin, rifacendosi al pensiero populista e socialista originario - “Ovvero la politica di popolo e per il popolo; l'autogestione della comunità; la ripartizione equa delle risorse e il superamento dell'ideologia del danaro, del progresso, del lavoro, del piacere effimero, dell'elettoralismo e della rappresentanza. Il punto di arrivo, che è anche quello di partenza, è l'unione tra l'Amore e la Libertà. Ovvero una società di persone emancipate, che si autogestiscono e si autogovernano, senza necessità di sovrastrutture fondate sull'egoismo. Persone che recuperino l'amore per la Natura e per la semplicità del vivere con poco, che è l'essenza di ogni autentica libertà”.
“Amore e Libertà”, prima di essere un saggio, è un pensatoio che Bagatin ha fondato nel 2013 e che è anche il suo blog www.amoreeliberta.blogspot.it. Ha come simbolo (presente anche nella copertina del saggio) la figura centrale di Anita Garibaldi, “una rivoluzionaria moglie del primo Socialista e Repubblicano senza tessera di partito della Storia”, come scrive l'Autore nel saggio.
“Amore e Libertà” è dunque una critica al liberal capitalismo, ovvero all'ideologia oggi dominante in Europa, contrapposta alla visione comunitaria, sociale, emancipatoria e socialista tipica di pensatori, filosofi e politici che Bagatin cita nel suo saggio, approfondendone il pensiero: da Giuseppe Garibaldi ad Alain de Benoist; da Pier Paolo Pasolini a Thomas Sankara; da Eduard Limonov a Aleksandr Dugin; da Jean-Claide Michéa a Mu Ammar Gheddafi, Evo Morales, Hugo Chavez, Evita e Juan Peron, José “Pepe” Mujica e molte altre figure storiche che hanno incarnato valori di eguaglianza, sovranità, indipendenza ed amore per i rispettivi popoli.

 
Prefazione di A. Tiberio di Dobrynia
Eretico. Nel senso “che sceglie”. Atto di colui che non cede alle opinioni e alle ideologie comuni.
Eretico, perché libero di scegliere: vincolato solo al suo pensiero e a una via che non conosce bivi incerti, perché pur dentro sentieri battuti è capace di aprirsi piste non convenzionali, nuove quanto ovvie, semplici, ma per ciò stesso incomprese ai molti.
Eretico: così si definisce Luca Bagatin nell’incipit di questo suo nuovo saggio. E lo è, senza finzioni o maschere di compiacenza, tanto da farne della sua eresia intellettuale un sistemico progetto.
Tra etica ed estetica sospesa, forma e sostanza possono riorganizzarsi nell’energia più rivoluzionaria che si possa immaginare: Amore. Amore quale atto di volontà (la “scelta”) e da questo la Libertà, che è fenomeno del primo, perché dall’uno scaturisce l’altra e non viceversa.
Da qui sorge l’idea da parte dell’Autore di fondare il movimento Amore e Libertà – eresia per eccellenza! – un pensatoio fuori dai luoghi comuni, da rotte sclerotizzate, che scorre irrefrenabile su nuove carte nautiche dell’anima. Coniugando costellazioni politiche, storiche, massoniche, sentimentali, erotiche, spirituali, laiche, creative, visionarie, in alternative alchimie antisistema che possano approdare a quell’isola felice (che ancora non c’è) della “Internazionale dell’Amore”, contrapposta alle terre morte e devastate della perdente ideologia materialista del “Lavoro”, da superare con formule e algoritmi spaventosamente semplificati, in una sola definizione: con la “Civiltà dell’Amore”.
Se vogliamo risalire alle idee di liberazione della coscienza alla base del pensiero di Luca Bagatin, a ritroso nel tempo occorre andare sulle tracce di quella cultura underground newyorkese degli anni ’50-’60 che nel fenomeno della Beat Generation trovò il massimo esponente nello scrittore Jack Kerouac, le cui opere hanno segnato un tempo mitico, insieme a Ginsberg, Corso, Ferlinghetti, scuotendo le certezze di un mondo in decadimento con versi forti urlati dalla strada, dagli inchiostri acidi, sui ritmi esistenziali di musiche affacciate all’immaginario, e restituendo all’individuo un valore altro d’indipendenza interiore, e sostituendo all’abbattimento psicologico provocato da un marcio sistema politico e finanziario, un’alternativa e sana follia: capace di ribaltare sterili dogmi e riconquistarsi e riconoscere le proprie stelle.
Da qui, l’Autore percorre esperienze sociopolitiche e di libera creatività che attraversano i momenti più importanti della sua vita, da adolescente prima a maturo pensatore oggi. Ed eccolo negli entusiasmi del primo impegno, vicino ai giovani comunisti, ai verdi, ai circoli ambientalisti, ai radicali, ai repubblicani e liberalsocialisti, ai movimenti laici, spiritualisti, e delle pornostar. E poi ad introspezionarsi e vergare pagine d’argute riflessioni sui temi controversi del capitalismo borghese e del materialismo proletario, sugli aspetti migliori di grandi personaggi più vicini al suo intimo sentire, più vicini al cuore del popolo.
Allora, pagina dopo pagina di Amore e Libertà – critico e irriverente pamphlet sociopolitico – l’Autore evoca con magistrali incantesimi emozionali le rarefatte figure della Triade più emblematica delle principali incarnazioni di Libertà, Uguaglianza e Fratellanza: Casanova, Garibaldi, Cagliostro. A questi s’alza un coro d’armonia suggestiva, intramontabile di pensiero e idee. Da Mazzini a Simon Bolivar, da Peron a Evita, Chavez, Anita Garibaldi, la Blavatsky e così a seguire…
L’anima dei Popoli ribolle ma l’evoluzione è ribelle. La politica dell’America Latina ha saputo affrancarsi dalle logiche partitocratiche, dai poteri forti che annientano le società civili; da qui dall’oceano, per contro, l’Europa ancora soggiace allo sguardo dell’invisibile Medusa, e l’unione delle genti da tanti intellettuali auspicata, è ancor miraggio nella desertica schiavitù morale ed economica degli stati sopraffattori. Nella letteratura anti sistema, l’Autore non dimentica di argomentare anche con il filosofo francese Alain De Benoist e il suo J’accuse al mostro dalle mille facce del potere bancario e di certa mala politica che lo sostiene, che domina incontrastato il mercato, il libero commercio, la speculazione internazionale, il debito pubblico, controllando e lucrando sulla moneta di scambio come fosse sua esclusiva proprietà, così conducendo gli stati privati della loro sovranità nazionale a perire sotto una montagna di debiti insanabili, e spingendo i popoli inconsapevoli verso il baratro di crisi economiche spesso volute a tavolino, individui da tartassare, dissanguare e distruggere alle fondamenta della loro libertà, dignità, diritti umani.
Una terza via possibile, verso la dorata Civiltà dell’Amore è necessario ricercare, ma interclassista, e non più di scontro di ideologie perverse franate ormai sotto i colpi di una mutata realtà che anela riprendersi sé stessa, interamente, libera d’orpelli di cattivi pensatori e dommatiche zavorre, sì che possa risvegliarsi libera ed evolvere, dal cencio imprigionato d’ogni Adamo, una Umanità Nuova.
A. Tiberio di Dobrynia

Per acquisti del saggio: https://ilmiolibro.kataweb.it/libro/saggistica/490308/amore-e-liberta/
Per contatti con l'Autore: burroughs279@yahoo.it 

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