Ennesismo tentativo di
destabilizzazione del Venezuela. Ennesimo tentativo fallito, a circa
un anno dal tentato golpe da parte dell'ex deputato dell'opposizione
Juan Guaidò e dal suo sodale Leopoldo Lopez.
E' accaduto la mattina
del 3 maggio scorso, come ha dichiarato il Ministro
dell'Interno e della Giustizia venezuelano Néstor Reverol.
"Un
gruppo di mercenari terroristi provenienti dalla Colombia ha tentato
di compiere un'invasione via mare, con l'obiettivo di commettere atti
terroristici nel Paese, assassinare il leader del governo
rivoluzionario e aumentare la spirale di violenza (...) e con essa
portare a un nuovo tentativo di colpo di stato ".
In questo modo il Ministro Reverol ha spiegato il tentativo di
incursione via mare da parte di una trentina di mercenari armati, a
bordo di diversi motoscafi, lungo le coste dello Stato di La Guaira,
nel nord del Paese.
Lo
stesso Ministro ha fatto presente che il tentativo di invasione è
fallito e che molti dei mercenari sono stati uccisi dalle forze
speciali bolivariane, mentre altri sono stati catturati nelle prime
ore del 3 maggio. Le autorità venezuelane hanno inoltre provveduto
al sequestro di un arsenale di fucili d'assalto.
Reverol
ha assicurato che il Paese rimane costantemente in allerta contro
qualsiasi tentativo di destabilizzazione contro il legittimo governo
socialista guidato da Nicolas Maduro, il quale, già un anno fa, fu
ampiamente sostenuto dalla popolazione contro ogni tentativo di golpe
da parte dei leader dell'opposizione liberale.
Sulla vicenda è intervenuto anche il Presidente dell'Assemblea Nazionale Costituente (ANC), Diosdado Cabello, il quale ha puntato il dito contro gli USA, affermando: "È un piano orchestrato dagli Stati Uniti, che utilizza agenti della DEA e del traffico di droga, per un'incursione militare nella nostra patria".
Sulla vicenda è intervenuto anche il Presidente dell'Assemblea Nazionale Costituente (ANC), Diosdado Cabello, il quale ha puntato il dito contro gli USA, affermando: "È un piano orchestrato dagli Stati Uniti, che utilizza agenti della DEA e del traffico di droga, per un'incursione militare nella nostra patria".
Il
presidente dell'ANC ha sottolineato inoltre come uno dei morti
dell'operazione fosse il capitano Robert Colina, alias Pantera,
accusato di essere responsabile di un campo paramilitare in Colombia
e collegato ad un traffico di armi da un milione di dollari, scoperto
alcune settimane fa.
Secondo
Cabello, Colina aveva legami con l'ex militare Clíver Alcalá,
deportato di recente negli Stati Uniti, dopo essere stato accusato di
traffico di stupefacenti e aver ammesso i suoi piani di voler portare
armi nel territorio venezuelano, con il sostegno del deputato
dell'opposizione Juan Guaidó, al fine di assassinare il Presidente
Nicolás Maduro e alti funzionari del governo socialista.
Cabello ha inoltre puntato il dito contro il Presidente della Colombia, Iván Duque, in quanto, a suo dire, protettore delle azioni di Alcalá e Colina.
Cabello ha inoltre puntato il dito contro il Presidente della Colombia, Iván Duque, in quanto, a suo dire, protettore delle azioni di Alcalá e Colina.
"Questa
Assemblea costituente nazionale respinge fortemente gli atti di
violenza e rifiuta che i governi degli Stati Uniti e della Colombia
continuino a cercare di minare le istituzioni in Venezuela. E la cosa
più triste è che sono finanziati dal traffico di droga",
ha concluso Cabello.
Ancora
una volta, il Venezuela socialista, resiste alle aggressioni esterne.
Luca
Bagatin
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