L'aristocrazia, tradizionalmente e spiritualmente intesa, ha origini cavalleresche e si poneva - nelle società arcaiche - a tutela e garanzia del popolo.
I proletari, invece, con l'avvento del socialismo, divennero il simbolo dell'emancipazione sociale e della lotta all'oppressione del sistema del danaro e del "libero" commercio.
La classe borghese e arricchita - che non ha nulla di spirituale, ma tutto di materialista - è invece colei la quale, oltre ad aver abbattuto l'aristocrazia per divenire la nuova classe di oppressori (fondata sul danaro e non sulla tradizione o sulla cavalleria), ha sdoganato il "libero" commercio e il "libero" sfruttamento del lavoro e del salario del proletariato e neo-proletariato.
I proletari, invece, con l'avvento del socialismo, divennero il simbolo dell'emancipazione sociale e della lotta all'oppressione del sistema del danaro e del "libero" commercio.
La classe borghese e arricchita - che non ha nulla di spirituale, ma tutto di materialista - è invece colei la quale, oltre ad aver abbattuto l'aristocrazia per divenire la nuova classe di oppressori (fondata sul danaro e non sulla tradizione o sulla cavalleria), ha sdoganato il "libero" commercio e il "libero" sfruttamento del lavoro e del salario del proletariato e neo-proletariato.
Non vi può essere alcuna libertà laddove vi è sfruttamento, ma solo una falsa idea di "libertà", fondata sul mercanteggiamento.
Come dice il filosofo Alain De
Benoist, aristocratici e proletari (nello spirito) dovrebbero unirsi
nella lotta contro borghesi, arricchiti e materialisti.
Per costuire una civiltà fondata sull'autentica fraternità, su autentici e antichi valori spirituali, gnostici. Una civiltà libera dall'oppressione e dallo sfruttamento delle menti e dei corpi.
Luca Bagatin
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