Partito piccolo, ma non
piccolissimo, il Partito Popolare Comunista del Kazakistan (KNPK)
conta quasi il 2% dei consensi, un drappello di deputati in
Parlamento e numerosi attivisti che, in questi giorni, hanno rilanciato
il piano “Shapagat”, al fine di aiutare le persone in difficoltà
economiche.
L'emerganza sanitaria ha
creato – come ovunque - nuove sacche di povertà nel Paese, con
8.000 famiglie vittime della crisi economica, le quali saranno
aiutate proprio dai comunisti kazaki.
Ciò attraverso la
creazione di centri specializzati in grado di fornire supporto a chi
si trova in difficoltà.
Il
coordinatore del piano “Shapagat”, Nazgul Makzhan, ha affermato
che molte delle famiglie che precedentemente detenevano redditi
stabili, ora versano in condizioni difficili. Molti lavoratori,
infatti, a causa della quarantena, hanno perso parte delle loro
entrate o addirittura il lavoro.
Il
progetto di aiuto solidale è finanziato sia dai contributi volontari
degli attivisti del partito, che dai contributi dei deputati
comunisti presenti in Parlamento.
“Questo
è il momento in cui tutti dobbiamo aiutarci a vicenda. Adoriamo
parlare della società civile, quindi questa è la nostra società,
siamo noi, i cittadini stessi. Invitiamo tutti, in questo momento
difficile, ad essere più gentili e al meglio delle nostre capacità,
per sostenere coloro che sono attualmente in povertà”,
ha affermato Bauyrzhan Mazhitov, uno dei volontari.
I
centri del progetto “Shapagat” forniscono non solo aiuti
alimentari, ma anche consulenza legale e psicologica, gratuita, anche
online.
“Il
principio capitalista “l'uomo è un lupo per l'uomo” è
inaccettabile per noi”, affermano i
comunisti del KNPK. “Il KNPK ha sempre
difeso gli interessi della gente, ha sempre cercato di aiutare coloro
i quali versano nel bisogno. Ringraziamo tutti coloro i quali hanno
sostenuto il nostro lavoro. Intendiamo proseguire per una maggiore
umanità di mutuo aiuto e solidarietà”.
Questo,
in sostanza, il lodevole contributo dei comunisti del Kazakistan alla
lotta alla crisi e povertà del Paese.
Luca
Bagatin
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