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martedì 25 agosto 2020

Moana, la Dea muta che scrive

In questa foto Moana ha un bavaglio, ma scrive.
Per me è una immagine molto evocativa.
Andava bene quando faceva spettacolo, ma non quando aveva qualcosa da dire. Quando scrisse i suoi libri (che si autofinanziò e oggi sono quasi introvabili) e quando iniziò a far politica, quasi per caso.
Moana andava bene con il porno, ma non quando dimostrò di andare oltre e di superarlo, a destra e a sinistra, anticipando i tempi di almeno 25 anni, diventando leader della prima lista civica italiana e europea: il Partito dell'Amore, che candidò solo persone comuni (a parte lei stessa).

Senza un programma (come nella tradizione anarchica stirneriana), proponendo una nuova idea di Parlamento "a forma ellittica": da una parte la vecchia partitocrazia e dall'altra le forze del cambiamento, con una sola bandiera, quella dell'Amore e della democrazia diretta.
A Moana lasciarono poco spazio.

Fu metaforicamente "imbavagliata" (ma superò a Roma, unico collegio in cui al partito fu possibile candidarsi, un numero di preferenze superiore a gran parte dei leader politici di allora, fra cui l'allora popolarissimo Bossi).
Ma, ancora oggi, ci parla.
Perché Moana vive nel cuore di chi la ama e l'ha amata. Perché incarna l'unico ideale per cui ancora oggi valga la pena di lottare.

Parlare d'amore, oggi, significa parlare di rieducazione dell'essere umano, immerso nella Natura.
Significa riscoprire le nostra radici, sovvertire l'economia capitalista della crescita, abbattere la follia della produzione ad ogni costo.
Significa puntare ad una nuova quanto antica idea di democrazia. Oltre i Parlamenti, oltre i Governi, oltre gli Stati.

Luca Bagatin
www.amoreeliberta.blogspot.it

Vedi anche:http://amoreeliberta.blogspot.com/2019/09/moana-pozzi-eretica-erotica-eroica.html


http://amoreeliberta.blogspot.com/2020/08/referendum-sul-taglio-dei-parlamentari.html

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