Sessant'anni di embargo contro Cuba sono pesantissimi da sopportare. Un'ideologica violazione del diritto internazionale che pesa ancora sull'Isola caraibica. Una violazione introdotta dal governo USA di Eisenawer, fatta di misure punitive negli scambi commerciali, volta a costringere il popolo dell'Isola a rinunciare al socialismo, che l'ha resa indipendente, sovrana e emancipata.
Un embargo mai tolto, nemmeno in tempi di pandemia. Nemmeno quando il governo cubano inviò medici in tutto il mondo, a combattere il Covid 19, persino nella nostra Italia, oltre che in Francia.
Nonostante questo, Cuba, resiste. Ha persino brevettato un suo vaccino anti-Coronavirus, il “Soberana 01”.
E ha recentemente incassato una vittoria all'ONU, essendo stata eletta al Consiglio dei Diritti Umani, quale responsabile della promozione e protezione dei diritti umani nel mondo.
Cuba è stata infatti eletta con 170 voti, pari all'88% dei membri dell'ONU.
Il Ministro degli Esteri Bruno Rodriguez Parrilla, in merito, ha recentemente dichiarato entusiasta su Twitter: “Nonostante la campagna diffamatoria, i risultati di Cuba non possono essere trascurati”.
Cuba è stata dunque eletta per la quinta volta quale membro di tale consiglio intergovernativo.
Il Ministro degli Esteri ha altresì osservato come Cuba sia “fermamente impegnata a costruire una società sempre più giusta. Con il suo benessere umano e la sua giustizia sociale, il nostro Paese ha ottenuto il voto segreto, diretto e individuale di 170 membri dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, grazie anche al rispetto e l'ammirazione dell'opera umanista della Rivoluzione Cubana, principale garanzia per il godimento e la tutela dei diritti dell'uomo sull'Isola”.
Il Ministro Parrilla ha altresì condannato l'embargo e riaffermato l'autodeterminazione e l'opera di resistenza del popolo cubano “di fronte ai gravi ostacoli e minacce causati dalla politica unilaterale di ostilità e aggressione, nonché dal blocco economico, commerciale e finanziario imposto dagli Stati Uniti, che costituisce una flagrante, massiccia e sistematica violazione dei diritti umani e il principale ostacolo al raggiungimento di obiettivi più elevati in questo settore”.
E ha concluso affermando che “Cuba entra nel Consiglio dei diritti umani in modo costruttivo, con la sua esperienza di Paese in via di sviluppo che sostiene il dialogo e la cooperazione, contrariamente agli approcci punitivi e alla selettività, a favore della promozione e della protezione di tutti i diritti umani per tutti”.
Di Cuba, della Rivoluzione e dei suoi successi parla, in modo completo e approfondito, anche il saggio della studiosa Maddalena Celano, “Le donne cubane, l'altra metà della Rivoluzione”, edito da Libeccio. Un saggio che, soffermandosi particolarmente sull'opera di emancipazione dell'universo femminile dell'Isola, tratteggia le conquiste e le lotte di questa piccola grande democrazia dei Caraibi.
Luca Bagatin
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