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venerdì 26 marzo 2021

Russia. Nazionalbolscevichi e comunisti uniti per non dimenticare l'aggressione NATO alla Jugoslavia. Articolo di Luca Bagatin

Il 24 marzo 1999 le forze NATO diedero il via all'invasione della Repubblica Federale di Jugoslavia. Sarà l'inizio della fine di quanto rimaneva della Jugoslavia socialista.

Per ricordare tale triste evento, gli attivisti nazionalbolscevichi de “L'Altra Russia di Eduard Limonov” e il partito “Comunisti di Russia”, hanno tenuto – il 24 marzo scorso - un picchetto dimostrativo, con distribuzione di volantini, nella città russa di Velikij Novgorod, poco lontana da San Pietroburgo.

Il senso dell'evento, come riportato dal comunicato degli organizzatori, è stato ricordare che cosa causò il crollo del socialismo, sia in Jugoslavia che in URSS e nei Paesi del Patto di Varsavia.

Tutto ciò – come ricordato dagli attivisti nazionalbolscevichi e comunisti - ha infatti portato “alla fine dell'uguaglianza sociale e alla giusta redistribuzione delle risorse per il popolo; ha portato a sanzioni internazionali contro la Russia e alla dipendenza dell'economia russa dal capitale occidentale”.

“L'Altra Russia di Eduard Limonov” e i “Comunisti di Russia” hanno così voluto ricordare quella che definiscono “la tragica data della strage degli aggressori americani verso un Paese amichevole” e anche ricordare “a cosa ha portato il crollo dell'URSS e il rifiuto dei popoli uniti del blocco orientale dell'idea di socialismo e uguaglianza sociale”.

L'appello finale degli attivisti si è concluso con la frase: “Ripristiniamo il socialismo in Russia, ripristiniamo la giustizia in tutto il mondo !”

Negli ultimi tempi i due partiti russi di opposizione al governo liberal conservatore di Putin, stanno collaborando a diverse iniziative comuni, fra le quali l'organizzazione di un recente reading pubblico delle opere di Eduard Limonov.

Luca Bagatin

www.amoreeliberta.blogspot.it

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