CI SARÀ LIBERTÀ QUANDO SCOMPARIRÀ LO STATO (LENIN)
"Soltanto nella società comunista, quando la resistenza dei capitalisti
è definitivamente spezzata, quando i capitalisti sono scomparsi e non
esistono piú classi (non v'è cioè piú distinzione fra i membri della
società secondo i loro rapporti coi mezzi sociali di produzione),
soltanto allora «lo Stato cessa di esistere e diventa possibile parlare
di libertà». Soltanto allora diventa possibile e si attua una democrazia
realmente completa, realmente senza alcuna eccezione. Soltanto allora
la democrazia comincia a estinguersi, per la semplice ragione che,
liberati dalla schiavitù capitalistica, dagli innumerevoli orrori,
barbarie, assurdità, ignominie dello sfruttamento capitalistico, gli
uomini si abituano a poco a poco a osservare le regole elementari della
convivenza sociale, da tutti conosciute da secoli, ripetute da millenni
in tutti i comandamenti, a osservarle senza violenza, senza costrizione,
senza quello speciale apparato di costrizione che si chiama Stato.
L'espressione: «lo Stato si estingue» è molto felice in quanto esprime
al tempo stesso la gradualità del processo e la sua spontaneità.
Soltanto l'abitudine può esercitare, ed eserciterà certamente, una tale
azione, poiché noi osserviamo attorno a noi milioni di volte con quale
facilità gli uomini si abituano a osservare le regole per loro
indispensabili della convivenza sociale, quando non vi è sfruttamento e
quando nulla provoca l'indignazione, la protesta, la rivolta e rende
necessaria la repressione.
La società capitalistica non ci offre
dunque che una democrazia tronca, miserabile, falsificata, una
democrazia per i soli ricchi, per la sola minoranza. La dittatura del
proletariato, periodo di transizione verso il comunismo, istituirà per
la prima volta una democrazia per il popolo, per la maggioranza, accanto
alla repressione necessaria della minoranza, degli sfruttatori. Solo il
comunismo è in grado di dare una democrazia realmente completa: e
quanto piú sarà completa, tanto piú presto diventerà superflua e si
estinguerà da sé."
(Vladimir Lenin, da "Stato e Rivoluzione")
Omaggio a Lenin nei manifesti della sinistra patriottica russa contemporanea: L'Altra Russia di Eduard Limonov; Comunisti di Russia e Partito Comunista della Federazione Russa:
"Nell’Himalaya, sappiamo ciò che tu stai compiendo. Hai abolito la chiesa, che è diventata una fucina di menzogne e di superstizione. Hai distrutto la borghesia, che è diventata agente di pregiudizi. Hai distrutto le scuole che erano diventate delle carceri. Hai condannato l’ipocrisia della famiglia. Hai eliminato l’esercito, che guida degli schiavi. Hai schiacciato i guadagni degli avidi speculatori. Hai chiuso le case di tolleranza. Tu hai liberato il paese dal potere del denaro. Hai riconosciuto che la religione è l’insegnamento della materia universale. Hai riconosciuto l’irrilevanza della proprietà privata. Hai previsto l’evoluzione della comunità. Hai posto l’accento sull’importanza della conoscenza. Ti sei prostrato davanti alla bellezza. Hai riservato tutto il potere del Cosmo per i bambini. Hai aperto le finestre dei palazzi. Hai visto l’urgenza di costruire case per il Bene Comune. Hai fermato la rivolta in India, perché era prematura, ma abbiamo riconosciuto la tempestività del tuo intervento, e vi mandiamo tutto il nostro aiuto, affermando l’Unità dell’Asia"
(Mahatma Morya, Maestro dell'Himalaya, dalla lettera consegnata a Nikolaj Konstantinovič Rerich per Lenin ai ministri Lunacharsky e Tchitcherin della neonata Repubblica Sovietica)
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