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domenica 26 settembre 2021

Contro il mondo moderno e la società tecno-industriale

  
 
Da più parti, sia di destra che di sinistra, sembrano andare per la maggiore idee che, a parole, raccontano di voler andare "contro il mondo moderno".
Si tratta perlopiù di idee portate avanti da giovani borghesi, spesso europei o comunque di origine europea, che, riempiendosi la bocca - spesso a sproposito - di autori quali Evola e Junger, almeno a parole, si dicono contrari al liberalismo nei costimi e alle varie "rivoluzioni sessuali". Peraltro aspetti già in voga da decenni nella società capitalista tecno-industriale e tutt'altro che fenomeni recenti. 
E' il loro modo per essere e sentirsi "trasgressivi" in un mondo in cui l'omologazione, fondata sulla società dei consumi tecnologico-industriale, ha livellato e addormentato ogni pensiero e azione.
Ciò che mi chiedo sempre è se costoro sarebbero disposti a vivere, anche solo in parte, come un secolo fa o anche prima.
Ben venga se lo fossero ! 
Ma ho non pochi dubbi sulle loro idee che, infondo, rimangono borghesi, para o cripto-fasciste, capitaliste e comunque sempre legate alla società tecno-industriale. Società che, lungi dal volerla distruggere, in realtà costoro continuano ad alimentare e a sostenere.
Perché essere antimoderni significa disprezzare il progresso tecnologico, la ricchezza materiale e vivere del necessario.
Significa che il contadino deve tornare a zappa e aratro e non ai macchinari tecnologici di oggi.
Significa che l'intellettuale deve tornare a scrivere con carta e penna e non con il PC.
Significa che le risorse devono essere messe in comune, all'interno di una società autogestita, autosufficiente, istintuale, omogenea e non globalizzata.
Significa edificare una società fondata sull'onore, lo sforzo di ciascuno e il rispetto di tutti e non sul "diritto", la legge scritta e il mercato.
Significa che la classe borghese e media sarebbe estinta.
L'antimoderno è un anarchico primitivista, che combatte la società industriale, borghese, sovrastrutturale, quella dello spettacolo, tecnologica e industriale.
Chi fosse disposto a seguirci sarebbe il benvenuto.
Ma dovrebbe essere completamente disposto a rinunciare al suo stile di vita odierno e ad ogni moda, anche del pensiero.
 
Luca Bagatin

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