Dieci anni fa, nel dicembre 2012, usciva il primo saggio di Luca Bagatin - "Universo Massonico" - edito da Bastogi, con prefazione dell'allora Sovrano Gran Commendatore Gran Maestro della Gran Loggia d'Italia degli ALAM, prof. Luigi Pruneti (successivamente fondatore e guida dell'Ordine Massonico Tradizionale Italiano).
Quello che segue è un estratto della prefazione del prof. Pruneti.
Universo massonico di Luca Bagatin è un’opera interessante e avvincente che esplora il variegato della galassia liberomuratoria considerandone aspetti, personaggi, tradizione e storia.
“Nella parte iniziale del volume sono vagliati
aspetti caratterizzanti della libera muratoria, fra i quali l’anelito
di conoscenza, il “vento gnostico”, che pervade tutta la sua
complessa articolazione; segue l’esame del processo iniziatico,
analizzato come se si trattasse di un percorso all’interno di un
evolversi rigenerante, di morte e rinascita […].
Dopo aver
navigato nel vasto pelago del rito di passaggio il discorso si sposta
su alcuni soggetti celebri del vissuto iniziatico ed ecco uscire
dalla “gerla” Cagliostro, il Conte di San Germain, Helena
Petrovna Blavatsky e alcuni personaggi chiave della massoneria:
Albert Pike, Ernesto Nathan, Saverio Fera, Giordano Gamberini, Lino
Salvini, Giovanni Ghinazzi, uomini che, pur fra vittorie e sconfitte,
segnarono la storia di questa istituzione che sta per compiere tre
secoli di vita.
La massoneria è stata ed è il pernio intorno al
quale ruota una cultura d’ispirazione esoterica e simbolica che si
è articolata anche in pagine notevoli di letteratura. Luca Bagatin
ricorda vari narratori fra i quali Sir Edwuard Bulwer-Lytton, barone
di Knebworth, pari d’Inghilterra e esponente di spicco dei circoli
iniziati inglesi, fra i quali la Societas Rosacruciana in
Anglia e la Fratres Lucis di cui fu fondatore
[…].
L’esame di Bagatin non s’interrompe con il XIX secolo
ma prosegue fino ad oggi, approdando a Dan Brown e al
suo best-seller d’ispirazione massonica, Il simbolo
perduto, opera che sicuramente ha il pregio di offrire una visione
positiva della massoneria: “tutta la filosofia massonica –
egli scrive – si fonda sull’onestà e sull’integrità. I
massoni sono tra gli uomini più degni di fiducia che uno possa
sperare d’incontrare [… pur tuttavia] la
massoneria [è] sempre stata una delle organizzazioni più
ingiustamente diffamate e incomprese del mondo. Accusati di ogni
nefandezza, dall’adorare il diavolo al cospirare per un unico
governo mondiale, i massoni seguivano la politica di non reagire mai
alle critiche, e questo faceva di loro un facile bersaglio”.
I
giudizi dell’autore americano suonano in modo strano in Italia ove
“l’ostilità nei confronti della massoneria è un macro-fenomeno,
evidente e ricorrente, che l’autore affronta esaminando il caso
della loggia “Propaganda massonica” del Grande Oriente d’Italia;
per siffatta analisi egli si avvale dell’opera di uno dei più
importanti storici contemporanei Aldo Alessandro Mola che
sull’argomento ha scritto un importante saggio.
Dalle pagine di Universo massonico fuoriesce,
di conseguenza, un’effigie della massoneria diversa da quella
recepita dall’immaginario collettivo”, giacché vulnerata da “una
campagna stampa tanto violenta quanto miope […].
Dopo il
partecipato esame della persecuzione ricorrente nella Penisola,
l’opera di Luca Bagatin si chiude con una serie d’interviste che
l’autore, nel corso degli ultimi anni, ha ottenuto da studiosi
della massoneria o da esponenti di spicco della stessa. Insomma “la
gerla” riesce a garantire, fino in fondo, sorprese; svelando con un
linguaggio semplice e piacevole d’impronta giornalistica, tanti
aspetti poco conosciuti o del tutto ignorati del vasto e articolato
universo massonico”.
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