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venerdì 17 marzo 2023

Francia. La Storia in piazza. Napoleone e De Gaulle contro Macron vincono 10 a zero. Articolo di Luca Bagatin

L'avete mai vista la Storia in piazza?

No, dico, avete mai visto scendere in piazza i Bonaparte (Napoleone I e III), i De Gaulle, lo spirito del 1789, quello di Jean Jaurès, di Pierre Leroux e di tanti grandi repubblicani, socialisti e bonapartisti che la Storia (appunto!) di Francia abbia mai avuto?

Ecco, è quanto succede da giorni nella Francia governata in modo autoritario dal liberale di estrema destra Emmanuel Macron, che vuole aumentare l'età pensionabile da 62 a 64 anni e oggi lo fa persino senza il voto del Parlamento!

Un Parlamento le cui opposizioni sono, come la maggioranza dei cittadini francesi e dei sindacati francesi, sul piede di guerra nei confronti di un governo senza vergogna e non da oggi, ma almeno dal 2017!

Una situazione che ricorda tanto la Russia del 2018, con le opposizioni di sinistra e i cittadini russi che non accettavano l'altrettanto iniqua riforma delle pensioni voluta dal liberal conservatore autoritario Putin, che portò l'età pensionabile a 65 anni per gli uomini e a 60 per le donne.

In barba allo spirito di Lenin, di Herzen e dei grandi pensatori e rivoluzionari russi, il cui spirito alberga ancora oggi nei cittadini intellettualmente onesti.

Che chiedono, in ogni parte del mondo liberal capitalista: pace, diritti sociali, democrazia diretta, ovvero la possibilità di decidere per conto proprio e che hanno compreso che i politici, specie se liberali (ma non democratici), sono lì non per servire il cittadino, ma per privarlo dei propri diritti e della propria capacità decisionale.

Rendendolo così depresso, triste, una macchina da spremere nel sistema fiscale, economico, sociale.

In Italia dormiamo da sempre, invece, okay, lo sappiamo.

Dal 2019 abbiamo accettato di andare in pensione a 67 anni. Nessuno ha battuto ciglio.

Nemmeno un sindacato che, oggi, non stupisce andare a braccetto con la Meloni, ovvero con l'Agenda Draghi al governo.

Quanto alla sinistra, in Italia non esiste più dal 1992.

Del resto, anche se l'Italia è altrettanto ricca di Storia, i nostri Eroi, ovvero i Mazzini e i Garibaldi, i d'Annunzio e i Bettino Craxi furono sconfitti dai Savoia, dai Nitti, dai Crispi, dai Mussolini, dai Berlinguer, dai d'Alema, dagli Almirante e dalle Meloni.

E il popolo ha preferito salire sul carro del vincitore che era lì, pronto per fare le scelte opposte rispetto a quelle della volontà popolare.

L'avete mai vista la Storia in piazza, in Italia? No. Già molto se, la Storia, in Italia, è conosciuta.

Abbiamo però visto le Schlein e le Meloni invocare entrambe l'invio di “Più army!”.

Come se il clima da bomba atomica non fosse già sufficientemente inquietante così com'è da un anno a questa parte.

Abbiamo visto i sindacati andare a braccetto con i padroni.

Abbiamo visto però, anche, che i cittadini italiani disertano sempre più le urne, nel Lazio come in Lombardia. Dimostrando, così, di non essere sciocchi e di non avere più alcuna voglia di farsi menare per il naso.

Il liberalismo ha fallito e per una buona ragione. Troppo spesso è stato compromesso dalle persone che lo rappresentavano”, diceva e a ragion veduta lo scrittore e giornalista statunitense Hunter S. Thompson.

Oggi come non mai appare evidente. Ma occorre esserne consapevoli, prima di essere seppelliti, tutti quanti, da un'infinita coltre di depressione collettiva indotta (dal Potere), agevolando così il definitivo avvento dell'intelligenza artificiale che, chissà se è o sarà poi davvero così intelligente...

Luca Bagatin

www.amoreeliberta.blogspot.it

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