“Julián Assange è un giornalista, punto. Quello che faceva era lavoro giornalistico, punto. Ed è in carcere da molto tempo per il suo lavoro giornalistico”, ha dichiarato – fra le altre cose – il Presidente Petro.
Gustavo Petro si è unito alle richieste del suo omologo brasiliano, il Presidente socialista Luiz Inácio Lula da Silva, il quale, in sede ONU, aveva richiesto di preservare la libertà di stampa e, pertanto, la liberazione di Assange, il quale è in carcere dal 2010, dopo aver denunciato i possibili crimini di guerra statunitensi in Iraq e Afghanistan.
“Assange dovrebbe essere libero e noi lo abbiamo chiesto. L'ho chiesto. Lula ne ha fatto una bandiera. L’Ecuador, quando aveva un Presidente progressista, lo tutelava. I suoi avvocati vengono a trovarci a volte, disperati”, ha affermato, altresì, il Presidente colombiano.
E ha sottolineato come furono i Padri Fondatori degli Stati Uniti d'America a fondare i principi del proprio Paese sulla libertà di stampa. In merito, il Presidente Petro, ha dichiarato: “È la più grande presa in giro della libertà di stampa, ed è stata messa in pratica dal Paese che ha costruito il concetto. Era durante il periodo della Rivoluzione Americana. Quelli che qui chiamano i Padri Fondatori, sono loro che hanno detto che ci deve essere una stampa indipendente dal potere, dai poteri costituiti. A quel tempo, questo era inteso come potere politico. Oggi parlerei anche dei poteri economici, perché la stampa ha ceduto agli interessi del potere economico. Ma se prendiamo questo concetto fondamentale degli Stati Uniti, ciò che stanno facendo con Assange lo contraddice, negando il loro stesso principio fondamentale. Lo stesso governo degli Stati Uniti lo sta facendo. E quindi è una contraddizione in termini. È una contraddizione, di per sé, come società”.
Gustavo Petro, eletto un anno fa in Colombia con il 50,42% dei voti al secondo turno, si è proposto quale leader socialista nel suo Paese per combattere disuguaglianza, povertà, espandere programmi sociali, aumentare le tasse ai più ricchi, combattere la dipendenza da combustibili fossili, lottare contro il narcotraffico, favorire i diritti delle donne e delle persone LGBT e riaprire le relazioni con il vicino Venezuela.
Luca Bagatin
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