"L'ideale
dell'amore nel matrimonio comincia ad apparire in seno alla classe
borghese unicamente quando la famiglia, si trasforma da unità di
produzione in unità di consumo, e nello stesso tempo si fa "custode" del
capitale accumulato. [...]
Per
millenni, una cultura fondata sull'istinto di proprietà ha inculcato
negli uomini la convinzione che il sentimento d'amore aveva anch'esso
come base il principio della proprietà.
L'ideologia
borghese ha messo in testa alla gente l'idea che l'amore, compreso
l'amore reciproco, dava il diritto di possedere interamente e senza
spartizioni il cuore dell'essere amato.
Quest'ideale,
questo esclusivismo nell'amore, derivava naturalmente dalla forma di
unione coniugale stabilita e dell'ideale borghese di "amore totale ed
esclusivo" degli sposi.
Ma può forse un simile ideale corrispondere agli interessi della classe operaia?
Non
è al contrario, importante e auspicabile, dal punto di vista
dell'ideologia proletaria, che i sentimenti delle persone divengano più
ricchi, più diversificati?
[...]
Il
riconoscimento, anche nell'amore, dei diritti reciproci, la capacità di
tener conto della personalità dell'altro, un fermo e mutuo sostegno,
una sollecitudine attenta e reale comprensione di ciascuno per i bisogni
dell'altro, congiunti alla comunanza degli interessi o delle
aspirazioni: ecco l'ideale dell'amore da compagni che l'ideologia
proletaria sta forgiando per sostituire il caduco ideale d'amore
coniugale "assorbente" ed "esclusivo" della cultura borghese.
[...]
La
"forma dell'amore" sarà molto più grande e l'amore-solidarietà avrà un
motore analogo a quello della concorrenza e dell'amor proprio nella
società borghese.
Il collettivismo dello spirito e della volontà riporterà la sua vittoria sulla fatuità individualista.
La
"fredda solitudine morale", alla quale le persone, nella società
borghese, tentavano spesso di sfuggire attraverso l'amore e il
matrimonio, sarà scomparsa; molteplici e svariati vincoli uniranno le
persone in una vera comunanza spirituale e morale.
I
sentimenti degli uomini s'indirizzeranno verso lo sviluppo della
coscienza sociale, mentre l'ineguaglianza tra i sessi, affondata nella
memoria dei secoli passati, e ogni forma di dipendenza della donna
dall'uomo saranno scomparsi senza lasciar traccia"
Aleksandra
Kollontaj - Largo all'Eros alato, dal libro "Amore e Rivoluzione,
autobiografia di una comunista sessualmente emancipata", 1923
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