Come avevo scritto alcune settimane fa (https://amoreeliberta.blogspot.com/2025/06/cristina-kirchner-condannata-la-piazza.html), l'ex Presidentessa peronista dell'Argentina, Cristina Kirchner, è stata condannata dalla Corte Suprema argentina a sei anni di prigione, per presunta corruzione relativa al periodo nel quale governò il Paese.
Una sentenza politica, che ha fatto discutere e che ha trovato la ferma opposizione della sinistra argentina, peronisti in testa, i quali hanno a lungo manifestato per chiedere la liberazione dell'ex Presidentessa, paladina dei diritti sociali e civili, assieme al marito, durante i loro anni di buongoverno.
Fra i primi leader a sostenerla, il Presidente socialista del Brasile Lula da Silva, il quale, nei giorni scorsi, trovandosi in Argentina per ricoprire la carica di Presidente pro tempore del Mercosur, le ha fatto visita, presso la sua abitazione, nella quale si trova agli arresti domiciliari.
L'incontro è durato circa un'ora e la Presidentessa ha espresso profonda gratitudine per la visita dell'amico Lula e lo ha fatto anche attraverso i social, ove lo ha ringraziato per il suo “atto politico di solidarietà”.
L'ex Presidentessa Kirchner non ha lesinato critiche alla magistratura, scrivendo che essa “ha smesso di nascondere la sua subordinazione politica ed è diventato un partito politico al servizio del potere economico”.
E ha puntato il dito contro il fallimentare e autoritario governo liberal capitalista di Milei, scrivendo che “l'Argentina vive un'autentica deriva autoritaria attraverso il governo Milei”. Aggiungendo che “Ci è voluto troppo tempo per costruire la democrazia argentina per permettere che ora, passo dopo passo, la smantellino. Tuttavia, questa stessa democrazia oggi è svuotata dall'interno attraverso un governo che si dice “libertario”... ma che garantisce la libertà solo ai più ricchi”.
L'ex Presidentessa Kirchner denuncia, inoltre, le ripetute violazioni alla libertà di stampa e le numerose violazioni alla libertà di coloro i quali si oppongono all'attuale governo, parlando, senza mezzi termini, di “terrorismo di Stato a bassa intensità”.
Inoltre, ha denunciato la folle politica di deregolamentazione economica, fatta di privatizzazioni indiscriminate, svendita del Paese al Fondo Monetario Internazionale e crollo vertiginoso dei salari.
Ha invitato altresì alla mobilitazione di popolo contro tutto ciò e elogiato la politica socialista e democratica di Lula, in Brasile.
Lula, da parte sua, ha dichiarato sui social: “Oltre a esprimere la mia solidarietà per tutto ciò che (Cristina Kirchner) ha vissuto, le ho augurato tutta la forza per continuare a lottare con la stessa determinazione che ha caratterizzato la sua vita e la sua carriera politica” e ha aggiunto: “Ho potuto percepire il sostegno popolare che ha ricevuto nelle strade e so quanto sia importante questo riconoscimento nei momenti più difficili. Che tu possa stare bene e continuare la tua lotta per la giustizia”.
Lo stesso Lula, peraltro, fu vittima di una persecuzione giudiziaria che lo portò a trascorrere oltre 500 giorni di prigione, impedendogli di partecipare alle elezioni del 2018, che consegnarono la vittoria al liberal capitalista Jair Bolsonaro che, come Milei, riportò il Paese indietro di decenni e ne distrusse le conquiste sociali e civili.
Una storia, come ho già altre volte scritto, vista anche in Italia (e non solo) con l'ingiusta liquidazione politica di Bettino Craxi e del PSI.
A sostenere l'ex Presidentessa Cristina Kirchner, fuori dal suo appartamento, numerosi attivisti peronisti e del Partito dei Lavoratori di Lula, oltre che numerosi cittadini argentini, che hanno voluto richiedere, a gran voce, la sua liberazione e la possibilità di presentarsi alle elezioni, in autunno.
E' stata anche diffusa l'immagine che vede il Presidente brasiliano con il cartello “Cristina libera”, slogan della denuncia della persecuzione politica che Cristina Kirchner sta subendo.
Il Presidente Lula, peraltro, al vertice del Mercosur, ha ribadito la necessità di rafforzare il multilateralismo, l'integrazione regionale, la lotta alla guerra dei dazi scatenata dagli USA e il rilancio del Mercosur quale strumento di protezione sociale e sviluppo per tutti i cittadini latinoamericani. E ciò in contrasto con le politiche dei governi liberal capitalisti e della destra autoritaria, da sempre vicini agli USA e da essi sostenuti.
Luca Bagatin
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