Francamente non comprendo le cosiddette
“battaglie” delle cosiddette “Sentinelle in piedi”.
Non comprendo perché ce l'abbiano con
le coppie omosessuali che desiderano – legittimamente – veder
riconosciuto il loro amore di fronte alla legge. Non comprendo la
loro idea di “famiglia naturale”, quasi che esistessero forme di
“famiglia innaturale”. Al massimo esistono famiglie snaturate,
come quelle che maltrattano i propri figli (talvolta li uccidono
anche...sic !), oppure sono fondate sul mero interesse economico. Ma
su questo, a quanto pare, le “Sentinelle” rimangono sedute e
silenti.
Non comprendo, poi, perché ad una
coppia o ad un singolo individuo – indipendentemente dal sesso,
perché il sesso non dovrebbe essere superiore ai sentimenti,
all'amore, anche per un ipotetico figlio – dovrebbe essere negata
l'adozione di un figlio.
Non comprendo nemmeno che cosa
interessi a queste “Sentinelle in piedi” se una persona – preda
di indicibili sofferenze fisiche e/o morali - decide di farsi
praticare l'eutanasia, oppure decide di farsi praticare il suidicio
assistito, come dignitosamente avviene nella civilissima Svizzera.
Tutte cose, precisiamo – come per quanto concerne il matrimonio
omosessuale e l'adozione a single o a omosessuali – peraltro non
possibili in un Paese illiberale ed incivile come l'Italia !
Illiberale ed incivile perché lede la
libertà di coscienza individuale del singolo.
Per cui, francamente, non comprendiamo
queste “Sentinelle”, così come, parimenti, non comprendiamo i
loro aggressori.
Tutti hanno il diritto di manifestare,
anche la cosa più sciocca possibile ! Anzi, se la manifestazione è
ritenuta sciocca, tanto vale ignorarla allora !
E' davvero triste pensare a quanto sia
mutato il costume italiano al punto che le battaglie civili e
libertarie dei nostri Anni '60 e '70 siano scomparse per lasciare
spazio a ideologie clericali da una parte – quelle delle
“Sentinelle” appunto - e ad ideologie commercial-consumistiche
dall'altra.
In questo bailamme assistiamo a coppie
che si sposano presto e presto divorziano (il famoso consumismo
usa-e-getta dei prodotti viene quindi applicato anche alle persone ed ai sentimenti).
Magari nel frattempo hanno anche figliato e quindi i loro bambini si
trovano nella triste condizione di vedersi sballottare da un genitore
all'altro !
Di questo, però, nessuno parla.
Nessuno mette bocca, nessuno dice: ma prima di formarvi una famiglia
sarete in grado di amarvi e onorarvi per tutta la vita, oppure lo
fate solo per colmare la vostra vanagloria di persone insoddisfatte e
bisognose di far credere a voi stesse che, con un matrimonio e
figliando, le cose andranno meglio?
Il nocciolo della questione non è
tanto il matrimonio omosessuale o meno, ma la capacità o meno di una
coppia di amarsi nel lungo periodo. Ed è un problema sociologico e
sentimentale, oltre che politico. E' un problema che nasce e
si sviluppa anche e proprio in presenza di un sistema economico
consumistico-pubblicitario, fondato sui cosiddetti “bisogni
indotti” e sull'assenza di relazioni autentiche, siano esse
relazioni sentimentali, amicali, famigliari...che magari vadano oltre
l'utilizzo degli idioti e limitanti “social-network”.
Di questo, ad ogni modo, le cosiddette
“Sentinelle in piedi”, che pur si autoproclamano paladine della
“famiglia naturale composta da un uomo e una donna”, non parlano.
E non ne parlano nemmeno i cosiddetti
“laici”, i cosiddetti “liberali”, i cosiddetti
“socialpappisti all'italiana” venduti al renzismo imperante e dimentichi
della spiritualità gandhiana, degli insegnamenti di Mario Pannunzio, di
Ernesto Rossi e finanche di Moana Pozzi e di Roberta Tatafiore.
Ne scriviamo noi, per quel che può
servire.
Luca Bagatin
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