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martedì 31 marzo 2015

"Politica VS Sensualità": riflessioni (anti)politiche e (contro)culturali by Luca Bagatin (tratte da www.lucabagatin.ilcannocchiale.it)

Viviamo in un'epoca di apparente ricchezza e di reale povertà (interiore, economica...). Questa la conseguenza della globalizzazione e del capitalismo. Ovvero dell'egoismo.
Un tempo si chiamavano usurai e falsari. Oggi si chiamano banchieri.
L'alternativa alla crisi economica mondiale può essere l'esproprio e la conseguente nazonalizzazione/socializzazione del sistema bancario privato.
Prima lo si comprende meglio è.
Ogni qual volta sento proferire dalla bocca di un politico o di un imprenditore le parole "crescita", "innovazione" e "competitività" dalla mia bocca fuoriesce un rutto.
Le battute a sfondo sessuale non hanno mai fatto male a nessuno. Anzi.
E' la malizia che fa male, tanto quanto l'ipocrisia umana.
Due aspetti che rifuggo il più possibile.
Barack Obama paragonò il Colosseo di Roma ad un campo da baseball.
Questo il livello culturale del Presidente di una Repubblica federale che con la cultura ha sempre fatto a cazzotti.
Perdendo inesorabilmente.
Più conosco "sexy star" e più mi rendo conto di quanto siano interessanti e diverse dagli "stereotipi", dalla "vulgata" che le vorrebbe tutte corpo e nulla di più.
La parte più erotica di una "sexy star" (e di una donna, in generale) è l'anima.
Ed è la parte che mi piace sempre scoprire...di più.

giovedì 26 marzo 2015

Riflessione di "Amore e Libertà" sull'economia capitalistica. Articolo di Luca Bagatin (tratto da www.lucabagatin.ilcannocchiale.it)

“Amore e Libertà” - pensatoio (anti)politico e (contro)culturale che ho fondato ben due anni fa richiamando nel simbolo e nel Manifesto gli ideali e le battaglie di Anita, oltre che di Giuseppe Garibaldi e di molte altre eroine ed eroi, intellettuali e liberi pensatori - ritiene che la prima vera forma di prostituzione sia lo sfruttamento del corpo e della mente e dunque ritiene forme di prostituzione: la pubblicità commerciale, la quale induce nell'individuo bisogni altrimenti superflui; il cosiddetto “libero commercio”, che nei fatti è condizionato dalla pubblicità, dai mercati internazionali e dal sistema capitalista, che è un sistema fondato sull'egoismo e sull'accumulazione, anziché sulla condivisione e sull'amore fraterno.

La prostituzione dei corpi, poi, non è che una conseguenza di tale stato di cose e potrebbe essere completamente debellata attraverso una sana educazione sentimentale e sessuale, che vada a superare ogni forma di egoismo/possessivismo/repressione, tipiche dell'individuo senza alcuna aspirazione spirituale, senza alcuna coscienza umanitaria e sociale.

Ed in questo senso è assolutamente necessario ribaltare la storica massima dell'economista scozzese Adam Smith nei seguenti termini, ovvero: "Non è dalla benevolenza del macellaio, del birraio o del fornaio, che noi ci aspettiamo la nostra cena, ma dal loro rispetto nei confronti dell'umanità affamata.
Noi ci rivolgiamo alla loro umanità ed al loro amor proprio, e parliamo loro delle necessità della Donna e dell'Uomo, ovvero del loro/nostro bisogno di dare e ricevere Amore".

Una Civiltà dell'Amore possibile può essere fondata solo su queste basi, ovvero su una riflessione profonda delle abitudini socio-economico-politiche degli individui e su un loro radicale cambio di rotta.

Credere che astrusi sistemi politico-economici di “destra” o di “sinistra”, “capitalisti” o “comunisti”, possano farci uscire dalla crisi - che prima di tutto è umana - è assolutamente fuorviante e ridicolo.

Luca Bagatin
www.lucabagatin.ilcannocchiale.it
www.amoreeliberta.altervista.org
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domenica 22 marzo 2015

La necessità di una critica alla globalizzazione, alla dittatura del danaro, dell'egoismo, dello sfruttamento. Articolo di Luca Bagatin (tratto da www.lucabagatin.ilcannocchiale.it)

Occorre lanciare o, forse, rilanciare un'autentica Terza Via o, meglio, una Terza Posizione fra capitalismo e marxismo o, meglio ancora, fra liberalismo e social-burocrazia. Una Terza Posizione che sia, come afferma l'intellettuale francese Alain De Benoist, critica nei confronti della globalizzazione, della modernità senza radici, della dittatura del danaro che, di fatto, ha reso schiavi i popoli in una spirale di sfruttamento senza fine da parte dell'economia e della politica delle élite.
Da tempo osservo, in questo senso, l'evoluzione dell'America Latina e trovo sia un esempio, un laboratorio di nuova emancipazione sociale e popolare iniziato alla fine degli Anni '90 con l'elezione di Hugo Chavez a Presidente del Venezuela e proseguito con l'elezione di Evo Morales in Bolivia, dei Kirchner in Argentina, di Lula e della Roussef in Brasile, di Pepe Mujica e Vasquez in Uruguay, di Correa in Equador.
Ne parlavo proprio alcuni giorni fa con l'On. Liberale Stefano De Luca, su posizioni molto lontane dalle mie sulla questione, facendogli notare come Matteo Renzi non sia affatto un nuovo “caudillo” latinoamericano, bensì l'ennesimo figlio delle Banche Centrali e del Fondo Monetario, come lo sono stati i Roosvelt, i Kennedy, i Bush negli USA e come lo sono gli Juncker, le Merkel, gli Hollande e gli Sarkozy in Europa.
I popoli latini degli ultimi decenni e le classi dirigenti che hanno eletto, tutte espressione delle periferie più povere– diversamente - hanno compreso, prima di noi, la necessità di mettere al primo posto dell'agenda politica l'emancipazione sociale, la lotta all'analfabetismo ed alla fame, la sovranità nazionale, gli insegnamenti umanitari del Cristo, anche in un rinnovato contesto laico che ha visto il riconoscimento del matrimonio omosessuale e delle unioni civili in Brasile, Argentina, Uruguay ed in quest'ultimo è stata anche legalizzata la cannabis.
Non hanno messo affatto al primo punto scoraggianti politiche di austerità, politiche di riduzione di un debito pubblico che – come per tutti i debiti pubblici degli Stati del mondo – è e rimarrà comunque impagabile e che di fatto è utile solo a mantenere schiavi i cittadini, obbligandoli a pagare imposte, tasse ed interessi ed a lavorare incessantemente per ripagare i debiti, sia contratti dagli Stati (con le banche), sia da loro stessi, attraverso l'accensione dei mutui. Un sistema che, non a caso, ha generato l'attuale crisi mondiale che molto probabilmente sarà destinata a non avere fine.
Esempio storico ed illuminante di alternativa (anti)politica o di Terza Via al di là del liberalismo e della social-burocrazia, ce lo diede del resto anche il Poeta Soldato, il Vate della Letteratura italiana Gabriele D'Annunzio, allorquando, occupando nel 1919 la città di Fiume con un drappello di legionari, costituì la libertaria Repubblica del Carnaro, redigendo la famosa Carta del Carnaro assieme al sindacalista rivoluzionario Alceste De Ambris.
La Carta del Carnaro fu un documento avanzatissimo per l'epoca, prevedendo: libertà di associazione, libertà di divorziare, libertà religiosa e di coscienza al punto che furono proibiti i discriminatori crocifissi nei luogi pubblici, assistenza ai disoccupati ed ai non abbienti, promozione di referendum, promozione della scuola pubblica, risarcimento dei danni in caso di errore giudiziario, inviolabilità del domicilio.
Come scrissi anche in un mio articolo dell'agosto scorso, D'Annunzio lanciò anche invettive ai governanti dell'Europa, non dissimili da quelli di oggi. Frasi oggi attualissime, se osserviamo la geopolitica mondiale, europea, oltre che i flussi di migranti che approdano giornalmente sulle nostre coste, costretti ad emigrare a causa di una crisi voluta dai Governi e dal sistema economico-monetario: “In tutta Europa, in tutto il mondo, il potere politico è al servizio dell'alta banca meticcia, è sottomesso alle impostazioni ignobili dei rubatori e dei frodatori costituiti in consorzi legali. Neppure nel peggior tempo dei barbareschi e dei negrieri le genti furono mercanteggiate con così fredda crudeltà. Le nazioni sono cose da mercato. La vita pubblica non è se non un baratto immondo esercitato nel cerchio delle istituzioni e delle leggi esauste. Fino a quando ?”.
Già all'epoca, dunque, D'Annunzio e De Ambris, avrebbero sostenuto la necessità di un'alternativa a questo sistema economico-politico di sfruttamento dei popoli da parte dei governi e delle élite economico-finanziarie.
Che cosa è accaduto da noi in Occidente, in Europa ed in Italia in particolare ? Negli Anni '90 – grazie anche alla falsa rivoluzione di Tangentopoli - si è privatizzato in modo indiscrimunato, in favore di banche e multinazionali, svendendo un patrimonio pubblico strategico e di fatto trasformando aziende ex pubbliche in società private spesso poco trasparenti.
Si abbattuto il Partito Socialista Italiano, che era la punta di diamante del Socialismo Euromediterraneo assieme a quello francese e greco, molto diverso dalle social-burocrazie del Nord-Europa e dagli pseudo-socialisti di oggi.
E si è istituita una Banca Centrale Europea, non dissimile dalla Federal Reserve statunitense, unificando l'Europa unicamente sotto il profilo economoco e di fatto facendo perdere sovranità ai cittadini dei singoli Stati.
Si è favorito un'immigrazionismo senza regole che di fatto ha favorito la criminalità organizzata che costringe spesso gli immigrati clandestini a pagare ingenti somme di danaro per approdare sulle nostre coste ove a loro volta vengono sfruttati da aziende europee come manodopera a basso costo.
Si è favorita la delocalizzazione delle imprese, con conseguente perdita di posti di lavoro nei Paesi sovrani e sfruttamento della manodopera a basso costo in altri Paesi.
Alain De Benoist nel suo “La fine della sovranità” scrive giustamente: "Il capitalismo non riconosce alcun limite e neppure alcun ostacolo politico, etico, sociale o economico, e uno dei suoi effetti diretti è stato l'affidamento del potere concreto ai rappresentanti di Goldman Sachs e di Lehman Brothers. Vanno in tal senso anche le decisioni prese dall'Unione europea con il Meccanismo europeo di stabilità (MES), il Trattato sulla stabilità, il coordinamento e la governance (TSCG) e il Partenariato transatlantico sul commercio e sugli investimenti (TTIP), che equivalgono a un totale esproprio di ciò che rimaneva della sovranità delle nazioni. I parlamenti nazionali - palesemente subalterni, e quindi complici - si vedono amputare una delle loro principali ragioni d'essere: il potere di decidere le entrate e le spese dello Stato, ruolo ormai trasferito alla Commissione europea, mentre i contenziosi tra gli Stati diventano ormai di competenza della Corte di Giustizia dell'Unione europea, così come la totale deregolamentazione del commercio euroatlantico, nel perverso connubio con gli interessi della NATO, porta alla mercificazione dell'economia. Una dittatura del denaro, che toglie la sovranità ai Popoli."
Ecco la situazione nella quale viviamo oggi, che è tutt'altro che idilliaca, che è drammatica e che vìola costantemente i diritti politici, umani e civili dei cittadini.
Forse, come ho scritto all'inizio di questa mia lunga riflessione sull'attualità politica, occorre ricercare un'alternativa che può fondare le sue radici solo nel risveglio della coscienza dei singoli popoli nazionali, i quali devono riscoprire le proprie radici, la propria cultura, formarsi politicamente e culturalmente, oltre che non lasciarsi più imbrogliare dalla politica dei governi, delle multinazionali, dei venditori di una “modernità di plastica” sottoforma di smartphone, di selfie e di (a)socialnetwork.
Le estreme periferie del mondo e l'America Latina con il suo Socialismo del Ventunesimo Secolo, in particolare, ribadisco, ha molto da insegnarci e persino un Papa dei cattolici come quello attuale, Jorge Mario Bergoglio - che pur all'inizio mi lasciava perplesso - oggi sembra essere un faro di speranza emancipatoria e d'amore in un mondo che l'amore sembra volerlo vendere solo al supermercato.

Luca Bagatin

www.lucabagatin.ilcannocchiale.it chiede asilo a "Amore e Libertà". Un nuovo inizio o quasi !

Carissimi lettori, 

dopo i numerosi problemi della piattaforma blog de Il Cannocchiale e nonostante le mie numerose segnalazioni alla società che la gestisce - senza aver mai ricevuto una sola risposta o un solo riscontro - mi vedo costretto, dopo ben undici anni di attività, a trasferire la mia attività di blogger, dal prestigioso www.lucabagatin.ilcannocchiale.it - che aveva superato in unici anni, oltre cinque milioni e mezzo di visite - al blog del pensatoio "Amore e Libertà", al quale chiedo asilo (anti)politico e (contro)culturale.
E' mia intenzione trasferire qui alcuni dei post più significativi tratti dal blog www.lucabagatin.ilcannocchiale.it (nel quale comunque non escludo di tornare, allorquando le problematiche saranno eventualmente risolte) e, ad ogni modo, continuerò la mia attività (anti)politica e (contro)culturale in ambito artistico e giornalistico qui, in questo spazio sospeso fra Cielo e Terra, dando sempre spazio a quelle tematiche tabù che, altrove, spazio non troverebbero a causa di una censura e di un pregiudizio ostile nei confronti del Libero Pensiero e dell'eresia artistico/intellettuale.
E rilanciando sempre e comunque il progetto "Amore e Libertà" che, ad oggi, è l'unico vero Partito esistente in Italia. Partito di idee, di cultura, di libertà interiore, di umanesimo e di quel sentimento unito all'erotismo/eroismo che manca, purtroppo, anche nella vita quotidiana, nel privato di ciascuno, oltre che nel sociale e nel politico.
Sarà, quindi, un nuovo inizio.
Un inizio che dedico in particolare alle donne che amo e che - da sempre - sono state per me fonte di ispirazione per l'inizio di nuove avventure e nuovi progetti.
In particolare questo nuovo inizio lo dedico a Maria José Peon Marquez, attrice e modella spagnola che, anche qui, come nel mio storico blog, avrà una rubrica fissa di pensieri e aforismi. 
E vorrei dedicarlo anche a Maria Elena Boschi, donna che amerei molto conoscere e corteggiare di persona, sia sotto il profilo sentimentale che politico/intellettuale. Una donna che merita molto di più rispetto al Potere da Patriarca di un signore con tanti nei sulla faccia e che, fra qualche anno, dimenticheremo tutti quanti, con nostro sommo gaudio. 

La dedica va quindi a due Marie, come la Maddalena, sposa del Cristo. 

Buon Nuovo Inizio, dunque !

Luca Bagatin


mercoledì 18 marzo 2015

"Il cuore della donna che amo": aforisma by Luca Bagatin (tratto da www.lucabagatin.ilcannocchiale.it)

Una cosa che eviterò di fare è smettere di ascoltare il cuore delle persone. Soprattutto quello delle donne. E soprattutto quello delle donne (o della donna) che amo.
(Luca Bagatin)

martedì 17 marzo 2015

"Amore vuol dire soprattutto non indifferenza..."

"Amore vuol dire soprattutto non indifferenza. C'è troppo egoismo in giro. La politica italiana è diventata una cosa oscena"

(Moana Pozzi, allora leader del Partito dell'Amore)

Alain de Benoist e il suo Pensiero Ribelle

Alain de Benoist contro l'oligarchia del danaro, della modernità, delle diseguaglianze sociali: oltre la destra e la sinistra.
Un saggio che vi consigl
iamo caldamente.

La modernità ha sostituito delle costrizioni visibili, individuabili, con alienazioni astratte e coercizioni strutturali. Pretendeva di rendere l’uomo meno dipendente, ma lo ha isolato, reso più vulnerabile, più estraneo che mai ai suoi simili. Convinta delle virtù pacificatrici dell’uguaglianza e del commercio, ha gettato l’uomo in una corsa mimetica infinita. Alle disuguaglianze legate alla nascita, ha sostituito l’oligarchia del denaro. Ha provocato la distruzione dell’ambiente, l’omogeneizzazione attraverso l’economia e la tecnoscienza, la folclorizzazione dei popoli, la generalizzazione della solitudine e dell’anonimato.

In questo suo libro, Alain de Benoist dimostra come l’Occidente sia oggi portatore – in opposizione all’Europa – di un modello di società che corrisponde al nichilismo. Un modello in cui le tradizioni si trasformano in folklore per i turisti, il legame sociale si disfa, i comportamenti divengono utilitaristici e interessati, la lingua, le immagini e le musiche americane impregnano le menti, la passione del denaro sommerge ogni cosa.

Nel mondo postmoderno, il cambiamento avviene per implosione. La vita comincia a cambiare quando un sufficiente numero di cittadini si distoglie dal gioco istituzionale perché ritiene che la vera vita sia altrove. Oggi non abbiamo bisogno di rivoluzionari – figure emblematiche della modernità – ma di ribelli.
 (tratto da  http://www.controcorrentedizioni.it/pensiero-ribelle-p-138.html)

domenica 15 marzo 2015

Siamo tutti Chavisti ! Per un Venezuela e un'America Latina libera e sovrana ! Senza più ingerenze da parte delle pseudo-democrazie ! Articolo di Luca Bagatin (tratto da www.lucabagatin.ilcannocchiale.it)

Si proclamano una grande democrazia, ma lo sono davvero ?
E' democratico invadere e bombardare nazioni sovrane e, spesso, cittadini inermi, per ragioni economiche spacciate per “questioni umanitarie” ?
E' democratico dettare l'agenda politico-economica dei tre quarti del mondo e destabilizzare da sempre il cosiddetto “Terzo Mondo” a fini privati ?
E' democratico violare la propria stessa Costituzione, come denunciato più volte da Ron Paul - deputato libertario del Republican Party al Parlamento USA - il quale più volte ha ricordato la massima di Thomas Jefferson nel suo discorso d'insediamento alla Presidenza: "Pace, commercio e amicizia con tutte le nazioni, nessun vincolo d'alleanze”. Ovvero: nessuna ingerenza negli affari di Paesi sovrani ?
E' democratico tutto ciò ?
Stiamo parlando degli Stati Uniti d'America ed anche del loro attuale Presidente Barack Obama, che ci pare non meritasse davvero il Premio Nobel per la Pace, per quanto, infondo, il Nobel per la Pace fu consegnato anche ad uno come Kissinger che quanto a pace e nonviolenza...ci sarebbe da discutere !
Ancora una volta gli USA si immischiano in affari che non li riguardano, sanzionando e tentando di destabilizzare il Venezuela guidato dal Presidente chavista Nicolas Maduro.
Del Venezuela chavista abbiamo più volte parlato, ricordando come – grazie alle politiche sociali di Hugo Chavez, ispirate a Simon Bolivar ed al Socialismo del Ventunesimo Secolo – la società si sia risollevata, pur in presenza di un'ancora elevato tasso di corruzione e criminalità e pur avendo investito massivamente nel petrolio e molto meno in altri settori dell'economia.
Purtuttavia il Venezuela, checché ne dica Mr. Obama, non ha mai rappresentato una minaccia per gli USA che pur dal 2002 non perdono mai occasione per tentate di fomentare golpe locali.
Già nel 2002, infatti, il governo di Chavez subì un golpe militare con l'uccisione di persone innocenti per mano dei cecchini pagati dagli oppositori dello chavismo e dell'oligarchia economica con a capo l'imprenditore Pedro Francisco Caramona Estanga, sostenuto tanto dagli USA quanto dall'allora Premier spagnolo José Maria Aznar, che riconobbero subito la legittimità del golpe (alla faccia delle “democrazie” Occidentali !). Golpe che, fortunatamente, fu sventato in pochi giorni grazie al massiccio appoggio popolare di cui godeva il Presidente eletto Chavez.
Evidentemente, anche oggi, gli USA di Obama vorrebbero tentare ciò che in precedenza altri suoi predecessori fecero con il legittimo governo cileno di Salvador Allende, sostituendolo con un loro Presidente fantoccio autoritario e non eletto da nessuno: il criminale Pinochet.
E' molto, molto triste che ciò accada e su questo l'Europa civile ed autenticamente democratica e libertaria dovrebbe riflettere.
Così come dovrebbe riflettere sul modello fallimentare della Federal Reserve statuinitense (e dunque del sistema delle Banche Centrali), già più volte denunciato dal già citato Ron Paul che, nei fatti, è all'origine della speculazione finanziaria mondiale e dunque della crisi economica che stiamo vivendo.
Il popolo venezuelano, dunque, sia padrone a casa sua, come affermato anche da tutti gli altri Stati fratelli dell'America Latina. Stati oggi quasi tutti governati da Presidentesse e da Presidenti di ispirazione bolivariana, socialista, garibaldina, libertaria e peronista e che devono al più presto – a nostro parere – trovare un'intesa e costituire finalmente gli Stati Uniti dell'America Latina, così come negli ideali di Bolivar, il Giuseppe Garibaldi venezuelano.
Contro gli imperialismi, contro l'economia degli sfruttatori. Contro le pseudo-democrazie. Per un'avvenire che veda protagonisti i popoli liberi e sovrani.

Luca Bagatin
In questo video, l'affascinante Daniella Cabello racconta la verità sul Venezuela: un Paese che, grazie al Socialismo bolivariano del XXIesimo Secolo, ha saputo spezzare le catene della schiavitù globalista:

giovedì 12 marzo 2015

"Nuda varietà !": aforismi e riflessioni sull'ipocrisia, la nudità, l'erotismo, l'eroismo, la politica di ieri e di oggi by Luca Bagatin (tratti da www.lucabagatin.ilcannocchiale.it)

Che cosa c'è di offensivo in un corpo nudo ? Solo la mente di chi lo guarda con malizia.
Nudità è verità. E' l'opposto metaforico dell'ipocrisia. E credo anche che la nudità rappresenti un ritorno allo stato di natura, di cui parlava anche Henry David Thoreau. La nudità ci rende tutti ugualmente bellissimi, perché reali, realistici, non mediati né mediatici. Liberi, insomma, non solo dall'ipocrisia e dalle pruderie, ma anche dai mezzi cadotico-tecnologici, che ci rendono diversi (e spesso più brutti e ipocriti) da ciò che siamo realmente. Nemmeno un video pornografico trovo sia offensivo, ma una forma d'arte. Certo, un conto è la forma d'arte e l'altra lo sfruttamento dei corpi e quindi anche delle menti. Ma il sistema economico-politico nel quale viviamo, non è anch'esso una forma di sfruttamento, che andrebbe - pertanto - abbattuto ?
Mazzini e Garibaldi non sono mai stati iscritti ad un partito elettoralistico ! Mazzini ha fondato un partito di combattenti !
(dall'intervento al Congresso del Partito Repubblicano Italiano, 7 marzo 2015)
Ma i bilanci dei partiti non dovrebbero essere pubblici ?
Francamente non ho mai trovato democratica la realtà dei partiti elettoralistici. Che, come tali, andrebbero sciolti e sostituiti da persone pensanti e comuni, che si battano per i loro diritti civili e sociali.
Amo molto gli Stati Uniti d'America, ovviamente quando ancora non si chiamavano così ed erano abitati dai legittimi popoli: i Nativi.
Poi sono arrivati gli "incivilizzatori" dall'Europa...e sappiamo come è finita.
I popoli latini dovrebbero riaffermare la loro indipendenza e sovranità di fronte agli yankee, che non hanno nulla, ma proprio nulla da insegnare a nessuno ! Solidarietà al Venezuela e al Chavismo !
Mazzini e Garibaldi non si scannavano in Parlamento. Erano degli eroi e dei combattenti, sprezzanti del pericolo e della loro stessa vita, per il benessere collettivo.
Garibaldi - in polemica con la politica ed i politicanti della sua epoca - rinunciò addirittura al suo seggio parlamentare, ritirandosi a Caprera a fare l'agricoltore.
Questi sono uomini degni di essere chiamati tali.
Da imitare, onorare, ricordare, tenere nel cuore.

Ringrazio la modella Maria José Peon Marquez per la compartecipazione
alla nostra fotocomposizione artistica

domenica 8 marzo 2015

L'unico Partito Repubblicano mazziniano in Italia è "Amore e Libertà"

E' UNA CERTEZZA ORMAI !

L'unico Partito Repubblicano mazziniano, in Italia, è "Amore e Libertà"

ELETTA SEGRETARIA AD INTERIM
LA "MEMORIA DI ANITA GARIBALDI"


UN'EROINA BRASILIANA MORTA A SOLI 28 ANNI, COMBATTENDO
PER DIFENDERE l'UNICA VERA REPUBBLICA
CHE L'ITALIA ABBIA MAI CONOSCIUTO:
LA REPUBBLICA ROMANA (1849)


AMORE E LIBERTA'
PER LA CIVILTA' DELL'AMORE
www.amoreeliberta.altervista.org

www.amoreeliberta.blogspot.it

A questo link - tratto da Radio Radicale - fra gli altri l'intervento di Luca Bagatin - Presidente di "Amore e Libertà" - al 47esimo Congresso di ciò che rimane del vecchio Partito Repubblicano Italiano:
http://www.radioradicale.it/scheda/435418

Nella foto: Marco Pannella e Luca Bagatin

Alcune riflessioni a proposito del 47esimo Congresso del Partito Repubblicano Italiano. Articolo di Luca Bagatin (tratto da www.lucabagatin.ilcannocchiale.it)

Dal 6 all'8 marzo si terrà a Roma il 47esimo Congresso del Partito Repubblicano Italiano.
Il PRI è l'ultimo partito al quale sono stato iscritto e, trovandomi a Roma, passerò certamente a salutare i vecchi amici e compagni.
L'ultima volta che ho scritto del PRI già non condividevo più da tempo la linea politica intrapresa da questo partito, che pur dovrebbe ispirarsi a Giuseppe Mazzini e a Giuseppe Garibaldi ed al quale avevo aderito anche in quanto partito di ispirazione rivoluzionaria – molto di più rispetto a quello socialista – al punto che le sue bandiere sono, tutt'oggi, rosse.
L'ultima volta che ho scritto del PRI, dicevo, è stato il 24 marzo del 2014 (io ne ero uscito già da alcuni anni), a proposito della partecipazione del partito alle elezioni europee nella peggior accozzaglia partitocratica possibile, denominata “Scelta Europea”.
Nell'articolo scrissi come non avesse alcun senso, innanzitutto, una lista che si ispirava alla liberaldemocrazia in Europa e come non fosse assolutamente utile (anzi !) una lista che appoggiasse “questa” idea di Europa in mano alla Banca Centrale Europea, alle multinazionali e all'alta finanza.
Nella fattispecie scrissi, fra le altre cose: “...ci chiediamo a che cosa serva una lista liberale (ma anche una socialista, popolare o comunista o grillina o neofascista) in Europa, visto che l'Unione Europea è di fatto governata dalla Banca Centrale Europea e, per decidere della lunghezza delle zucchine, ripetiamo, non servono liberali, socialisti o popolari !”.
E proseguii affermando: “Diverso sarebbe se i liberali, quelli duri e puri però, contaminati da un sano liberlsocialismo e da un sano repubblicanesimo mazziniano e garibaldino, che conoscono le battaglie di Ernesto Rossi, Mario Pannunzio, Ernesto Nathan e ancor prima quelle di Giuseppe Garibaldi e Giuseppe Mazzini per un'Europa affratellata, ove il Popolo governa sull'economia e sulle ruberie politico-bancarie, iniziassero una sana battaglia extraparlamentare.
E' ciò che da lungo tempo ho proposto loro, così come lo propongo a tutti i cittadini pensanti (magari anche ai dissidenti ex grillini, se non rimanessero sordi all'appello del loro stesso elettorato) allorquando ideai “Amore e Libertà” (www.amoreeliberta.altervista.orgwww.amoreeliberta.blogspot.it), che non è un partito elettoralistico, bensì è un Partito d'azione. D'azione extraparlamentare in primis, per la Civiltà dell'Amore, per un'Europa affratellata, per i diritti sociali e politici che possono essere ottenuti fornendo ai cittadini una sovranità che non è mai stata fornita loro. Attraverso l'autogestione e la libertà di scelta: del proprio corpo, delle attività economiche, della circolazione delle idee (attraverso lo sviluppo del copyleft e l'abolizione del copyright), dell'autogestione dei capitali attraverso l'unione fra capitale e lavoro di mazziniana memoria.
Sono le medesime cose che penso oggi ed una volta di più, rammentando anche la lezione di Randolfo Pacciardi.
Sono le medesime cose che mi fecero abbandonare un PRI autoreferenziale, capitanato da un Francesco Nucara appiattito su posizioni berlusconiane prima, montiane poi ed oggi, forse, filo renziane, come filo-renziani sono quelli come la Ministra Stefania Giannini – candidata allora in “Scelta Europea” - e che oggi sta per assicurare il precariato a moltissimi insegnanti e distruggendo quel che rimane della scuola pubblica.
Questo non è spirito mazziniano e garibaldino ! E' spirito antisociale, autoritario, autoreferenziale.
Sono le medesime cose che cercai di far capire al PRI, ma anche a Fare per Fermare il Declino ed al PLI, quando mi candidai in quest'ultimo alle amministrative di Roma del 2013, proponendo a costoro di candidare a Sindaco della città Ilona Staller in arte Cicciolina, con un programma che avrebbe potuto, come scrissi allora: rilanciare la cultura dei diritti sociali e civili; rendere Roma finalmente una città vivibile, civile, europea, sessualmente intrigante, con parchi dell'amore, luoghi attrezzati per disabili, anziani, bambini e animali; erotizzare la cultura laica e liberale, ovvero rendere nuovamente vitale un partito o più partiti (visto che la medesima proposta la lanciai anche al PRI e a tutta l'area laica) ormai morti, ovvero auto-suicidatisi per aver dato credito a Segreterie nazionali senza alcun costrutto né prospettiva.
Tutte cose che i cosiddetti “liberaldemocratici”, fossero del PRI o del PLI, non compresero minimamente, candidandosi, ancora una volta, a prendere lo 0,00% dei (non)consensi.
L'alternativa mazziniana e garibaldina, oggi, non può essere che – come durante il Risorgimento – extraparlamentare e contro l'Europa delle Elite.
Mazzini e Garibaldi furono fra i fondatori della Prima Internazionale dei Lavoratori, assieme ad anarchici e socialisti. E non è un caso. Non è un caso se oggi occorre ripartire proprio da lì, per evitare di ritrovarci preda dell'opposto estremismo da una parte e ritrovarci ancora una volta al governo i servi della Banca Centrale Europea e del Fondo Monetario Internazionale, che stanno facendo strage dei diritti sociali e civili e che stanno condannando alla disoccupazione ed alla precarietà endemica milioni di persone, oltre che stanno attuando politiche immigrazioniste di sfruttamento e senza alcuna regola, foriere di criminalità e di ulteriore insicurezza sociale.
E non è un caso se da diverso tempo sono pressoché l'unico, in Italia ed in sede politico-culturale e giornalistica, a raccontare ciò che di positivo è accaduto, diversamente e in questi decenni, in America Latina con l'avvento di Presidenti di ispirazione bolivariana, repubblicana, socialista, garibaldina, peronista. Paesi che hanno saputo liberarsi dal giogo della dittatura militare, dal giogo delle multinazionali straniere, dal giogo dell'imperialismo yankee. Paesi governati da Presidenti laici e spesso libertari: il Venezuela di Chavez e Maduro; il Brasile di Lula e Roussef; l'Uruguay di Mujica e Vasquez, l'Equador di Correa, l'Argentina dei Kirchner.
E tutto ciò nonostante la disinformazione che giunge nel nostro Occidente pseudo-democratico, che vuole bollare quei Paesi e quei Presidenti come dittatoriali, quando, invece, rischiano di subire golpe militari da un momento all'altro. Golpe che riporterebbero quei Paesi nuovamente ad una situazione di sfruttamento da parte delle multinazionali straniere, in nome del Dio Danaro e contro la volontà dei popoli.
In questi giorni, al Congresso del PRI, da osservatore esterno, con amici ed ex compagni, vorrei parlare anche di questo e, nel mio piccolo, rammentare che oggi, eroi come Mazzini e Garibaldi, si collocherebbero – ancora una volta – dalla parte dei popoli e dei cittadini: contro i governanti d'Europa, le banche centrali e contro le multinazionali straniere. Siano queste statunitensi, russe o cinesi.

Luca Bagatin

giovedì 5 marzo 2015

Il Cristianesimo sociale nelle parole di Evita e Moana

"Io non nego l'elemosina come principio cristiano. Ciò vorrebbe dire negare la cristianità stessa. Lì dove appare una necessità, è imprescindibile coprirla con qualsiasi mezzo. Ma aspiro - e a questo devono aspirare tutti gli uomini del mondo - a che l'elemosina non sia necessaria" (Evita Peron)

"Assistenza sociale sì. Elemosina no" (Evita Peron)

"Continuo a essere religiosa: cristiana, non cattolica; in casa mia ci sono molte immagini sacre. Anche davanti al letto ho un grande Cristo che benedice. Davanti al letto ? Perché no ? Benedice ma si astiene.
Cristo non ha mai detto nulla sul sesso, hanno inventato tutto dopo per sottomettere i credenti, per farli sentire colpevoli" (Moana Pozzi)