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martedì 31 marzo 2015
"Politica VS Sensualità": riflessioni (anti)politiche e (contro)culturali by Luca Bagatin (tratte da www.lucabagatin.ilcannocchiale.it)
Un tempo si chiamavano usurai e falsari. Oggi si chiamano banchieri.
Le battute a sfondo sessuale non hanno mai fatto male a nessuno. Anzi.
Più conosco "sexy star" e più mi rendo conto di quanto siano interessanti e diverse dagli "stereotipi", dalla "vulgata" che le vorrebbe tutte corpo e nulla di più.
giovedì 26 marzo 2015
Riflessione di "Amore e Libertà" sull'economia capitalistica. Articolo di Luca Bagatin (tratto da www.lucabagatin.ilcannocchiale.it)
“Amore e
Libertà” - pensatoio (anti)politico e (contro)culturale che ho
fondato ben due anni fa richiamando nel simbolo e nel Manifesto gli
ideali e le battaglie di Anita, oltre che di Giuseppe Garibaldi e di
molte altre eroine ed eroi, intellettuali e liberi pensatori -
ritiene che la prima vera forma di prostituzione sia lo sfruttamento
del corpo e della mente e dunque ritiene forme di prostituzione: la
pubblicità commerciale, la quale induce nell'individuo bisogni
altrimenti superflui; il cosiddetto “libero commercio”, che nei
fatti è condizionato dalla pubblicità, dai mercati internazionali e
dal sistema capitalista, che è un sistema fondato sull'egoismo e
sull'accumulazione, anziché sulla condivisione e sull'amore
fraterno.
La prostituzione
dei corpi, poi, non è che una conseguenza di tale stato di cose e
potrebbe essere completamente debellata attraverso una sana
educazione sentimentale e sessuale, che vada a superare ogni forma di
egoismo/possessivismo/repressione, tipiche dell'individuo senza
alcuna aspirazione spirituale, senza alcuna coscienza umanitaria e
sociale.
Ed in questo
senso è assolutamente necessario ribaltare la storica massima
dell'economista scozzese Adam Smith nei seguenti termini, ovvero:
"Non è dalla benevolenza del
macellaio, del birraio o del fornaio, che noi ci aspettiamo la nostra
cena, ma dal loro rispetto nei confronti dell'umanità affamata.
Noi ci rivolgiamo alla loro umanità ed al loro amor proprio, e parliamo loro delle necessità della Donna e dell'Uomo, ovvero del loro/nostro bisogno di dare e ricevere Amore".
Noi ci rivolgiamo alla loro umanità ed al loro amor proprio, e parliamo loro delle necessità della Donna e dell'Uomo, ovvero del loro/nostro bisogno di dare e ricevere Amore".
Una
Civiltà dell'Amore possibile può essere fondata solo su queste
basi, ovvero su una riflessione profonda delle abitudini
socio-economico-politiche degli individui e su un loro radicale
cambio di rotta.
Credere
che astrusi sistemi politico-economici di “destra” o di
“sinistra”, “capitalisti” o “comunisti”, possano farci
uscire dalla crisi - che prima di tutto è umana - è assolutamente
fuorviante e ridicolo.
Luca Bagatin
www.lucabagatin.ilcannocchiale.itwww.amoreeliberta.altervista.org
www.amoreeliberta.blogspot.it
domenica 22 marzo 2015
La necessità di una critica alla globalizzazione, alla dittatura del danaro, dell'egoismo, dello sfruttamento. Articolo di Luca Bagatin (tratto da www.lucabagatin.ilcannocchiale.it)
Occorre lanciare
o, forse, rilanciare un'autentica Terza Via o, meglio, una Terza
Posizione fra capitalismo e marxismo o, meglio ancora, fra
liberalismo e social-burocrazia. Una Terza Posizione che sia, come
afferma l'intellettuale francese Alain De Benoist, critica nei
confronti della globalizzazione, della modernità senza radici, della
dittatura del danaro che, di fatto, ha reso schiavi i popoli in una
spirale di sfruttamento senza fine da parte dell'economia e della
politica delle élite.
Da tempo osservo,
in questo senso, l'evoluzione dell'America Latina e trovo sia un
esempio, un laboratorio di nuova emancipazione sociale e popolare
iniziato alla fine degli Anni '90 con l'elezione di Hugo Chavez a
Presidente del Venezuela e proseguito con l'elezione di Evo Morales
in Bolivia, dei Kirchner in Argentina, di Lula e della Roussef in
Brasile, di Pepe Mujica e Vasquez in Uruguay, di Correa in Equador.
Ne parlavo
proprio alcuni giorni fa con l'On. Liberale Stefano De Luca, su
posizioni molto lontane dalle mie sulla questione, facendogli notare
come Matteo Renzi non sia affatto un nuovo “caudillo”
latinoamericano, bensì l'ennesimo figlio delle Banche Centrali e del
Fondo Monetario, come lo sono stati i Roosvelt, i Kennedy, i Bush
negli USA e come lo sono gli Juncker, le Merkel, gli Hollande e gli
Sarkozy in Europa.
I popoli latini
degli ultimi decenni e le classi dirigenti che hanno eletto, tutte
espressione delle periferie più povere– diversamente - hanno
compreso, prima di noi, la necessità di mettere al primo posto
dell'agenda politica l'emancipazione sociale, la lotta
all'analfabetismo ed alla fame, la sovranità nazionale, gli
insegnamenti umanitari del Cristo, anche in un rinnovato contesto
laico che ha visto il riconoscimento del matrimonio omosessuale e
delle unioni civili in Brasile, Argentina, Uruguay ed in quest'ultimo
è stata anche legalizzata la cannabis.
Non hanno messo
affatto al primo punto scoraggianti politiche di austerità,
politiche di riduzione di un debito pubblico che – come per tutti i
debiti pubblici degli Stati del mondo – è e rimarrà comunque
impagabile e che di fatto è utile solo a mantenere schiavi i
cittadini, obbligandoli a pagare imposte, tasse ed interessi ed a
lavorare incessantemente per ripagare i debiti, sia contratti dagli
Stati (con le banche), sia da loro stessi, attraverso l'accensione
dei mutui. Un sistema che, non a caso, ha generato l'attuale crisi
mondiale che molto probabilmente sarà destinata a non avere fine.
Esempio storico
ed illuminante di alternativa (anti)politica o di Terza Via al di là
del liberalismo e della social-burocrazia, ce lo diede del resto
anche il Poeta Soldato, il Vate della Letteratura italiana Gabriele
D'Annunzio, allorquando, occupando nel 1919 la città di Fiume con un
drappello di legionari, costituì la libertaria Repubblica del
Carnaro, redigendo la famosa Carta del Carnaro assieme al
sindacalista rivoluzionario Alceste De Ambris.
La Carta del
Carnaro fu un documento avanzatissimo per l'epoca, prevedendo:
libertà di associazione, libertà di divorziare, libertà religiosa
e di coscienza al punto che furono proibiti i discriminatori
crocifissi nei luogi pubblici, assistenza ai disoccupati ed ai non
abbienti, promozione di referendum, promozione della scuola pubblica,
risarcimento dei danni in caso di errore giudiziario, inviolabilità
del domicilio.
Come scrissi
anche in un mio articolo dell'agosto scorso, D'Annunzio lanciò anche
invettive ai governanti dell'Europa, non dissimili da quelli di oggi.
Frasi oggi attualissime, se osserviamo la geopolitica mondiale,
europea, oltre che i flussi di migranti che approdano giornalmente
sulle nostre coste, costretti ad emigrare a causa di una crisi voluta
dai Governi e dal sistema economico-monetario: “In
tutta Europa, in tutto il mondo, il potere politico è al servizio
dell'alta banca meticcia, è sottomesso alle impostazioni ignobili
dei rubatori e dei frodatori costituiti in consorzi legali. Neppure
nel peggior tempo dei barbareschi e dei negrieri le genti furono
mercanteggiate con così fredda crudeltà. Le nazioni sono cose da
mercato. La vita pubblica non è se non un baratto immondo esercitato
nel cerchio delle istituzioni e delle leggi esauste. Fino a quando
?”.
Già all'epoca,
dunque, D'Annunzio e De Ambris, avrebbero sostenuto la necessità di
un'alternativa a questo sistema economico-politico di sfruttamento
dei popoli da parte dei governi e delle élite economico-finanziarie.
Che cosa è
accaduto da noi in Occidente, in Europa ed in Italia in particolare ?
Negli Anni '90 – grazie anche alla falsa rivoluzione di
Tangentopoli - si è privatizzato in modo indiscrimunato, in favore
di banche e multinazionali, svendendo un patrimonio pubblico
strategico e di fatto trasformando aziende ex pubbliche in società
private spesso poco trasparenti.
Si abbattuto il
Partito Socialista Italiano, che era la punta di diamante del
Socialismo Euromediterraneo assieme a quello francese e greco, molto
diverso dalle social-burocrazie del Nord-Europa e dagli
pseudo-socialisti di oggi.
E si è istituita
una Banca Centrale Europea, non dissimile dalla Federal Reserve
statunitense, unificando l'Europa unicamente sotto il profilo
economoco e di fatto facendo perdere sovranità ai cittadini dei
singoli Stati.
Si è favorito
un'immigrazionismo senza regole che di fatto ha favorito la
criminalità organizzata che costringe spesso gli immigrati
clandestini a pagare ingenti somme di danaro per approdare sulle
nostre coste ove a loro volta vengono sfruttati da aziende europee
come manodopera a basso costo.
Si è favorita la
delocalizzazione delle imprese, con conseguente perdita di posti di
lavoro nei Paesi sovrani e sfruttamento della manodopera a basso
costo in altri Paesi.
Alain De Benoist
nel suo “La fine della sovranità” scrive giustamente: "Il
capitalismo non riconosce alcun limite e neppure alcun ostacolo
politico, etico, sociale o economico, e uno dei suoi effetti diretti
è stato l'affidamento del potere concreto ai rappresentanti di
Goldman Sachs e di Lehman Brothers. Vanno in tal senso anche le
decisioni prese dall'Unione europea con il Meccanismo europeo di
stabilità (MES), il Trattato sulla stabilità, il coordinamento e la
governance (TSCG) e il Partenariato transatlantico sul commercio e
sugli investimenti (TTIP), che equivalgono a un totale esproprio di
ciò che rimaneva della sovranità delle nazioni. I parlamenti
nazionali - palesemente subalterni, e quindi complici - si vedono
amputare una delle loro principali ragioni d'essere: il potere di
decidere le entrate e le spese dello Stato, ruolo ormai trasferito
alla Commissione europea, mentre i contenziosi tra gli Stati
diventano ormai di competenza della Corte di Giustizia dell'Unione
europea, così come la totale deregolamentazione del commercio
euroatlantico, nel perverso connubio con gli interessi della NATO,
porta alla mercificazione dell'economia. Una dittatura del denaro,
che toglie la sovranità ai Popoli."
Ecco la
situazione nella quale viviamo oggi, che è tutt'altro che idilliaca,
che è drammatica e che vìola costantemente i diritti politici,
umani e civili dei cittadini.
Forse, come ho
scritto all'inizio di questa mia lunga riflessione sull'attualità
politica, occorre ricercare un'alternativa che può fondare le sue
radici solo nel risveglio della coscienza dei singoli popoli
nazionali, i quali devono riscoprire le proprie radici, la propria
cultura, formarsi politicamente e culturalmente, oltre che non
lasciarsi più imbrogliare dalla politica dei governi, delle
multinazionali, dei venditori di una “modernità di plastica”
sottoforma di smartphone, di selfie e di (a)socialnetwork.
Le estreme
periferie del mondo e l'America Latina con il suo Socialismo del
Ventunesimo Secolo, in particolare, ribadisco, ha molto da insegnarci
e persino un Papa dei cattolici come quello attuale, Jorge Mario
Bergoglio - che pur all'inizio mi lasciava perplesso - oggi sembra
essere un faro di speranza emancipatoria e d'amore in un mondo che
l'amore sembra volerlo vendere solo al supermercato.
Luca Bagatin
www.lucabagatin.ilcannocchiale.it chiede asilo a "Amore e Libertà". Un nuovo inizio o quasi !
Carissimi lettori,
dopo i numerosi problemi della piattaforma blog de Il Cannocchiale e nonostante le mie numerose segnalazioni alla società che la gestisce - senza aver mai ricevuto una sola risposta o un solo riscontro - mi vedo costretto, dopo ben undici anni di attività, a trasferire la mia attività di blogger, dal prestigioso www.lucabagatin.ilcannocchiale.it - che aveva superato in unici anni, oltre cinque milioni e mezzo di visite - al blog del pensatoio "Amore e Libertà", al quale chiedo asilo (anti)politico e (contro)culturale.
E' mia intenzione trasferire qui alcuni dei post più significativi tratti dal blog www.lucabagatin.ilcannocchiale.it (nel quale comunque non escludo di tornare, allorquando le problematiche saranno eventualmente risolte) e, ad ogni modo, continuerò la mia attività (anti)politica e (contro)culturale in ambito artistico e giornalistico qui, in questo spazio sospeso fra Cielo e Terra, dando sempre spazio a quelle tematiche tabù che, altrove, spazio non troverebbero a causa di una censura e di un pregiudizio ostile nei confronti del Libero Pensiero e dell'eresia artistico/intellettuale.
E rilanciando sempre e comunque il progetto "Amore e Libertà" che, ad oggi, è l'unico vero Partito esistente in Italia. Partito di idee, di cultura, di libertà interiore, di umanesimo e di quel sentimento unito all'erotismo/eroismo che manca, purtroppo, anche nella vita quotidiana, nel privato di ciascuno, oltre che nel sociale e nel politico.
Sarà, quindi, un nuovo inizio.
Un inizio che dedico in particolare alle donne che amo e che - da sempre - sono state per me fonte di ispirazione per l'inizio di nuove avventure e nuovi progetti.
In particolare questo nuovo inizio lo dedico a Maria José Peon Marquez, attrice e modella spagnola che, anche qui, come nel mio storico blog, avrà una rubrica fissa di pensieri e aforismi.
E vorrei dedicarlo anche a Maria Elena Boschi, donna che amerei molto conoscere e corteggiare di persona, sia sotto il profilo sentimentale che politico/intellettuale. Una donna che merita molto di più rispetto al Potere da Patriarca di un signore con tanti nei sulla faccia e che, fra qualche anno, dimenticheremo tutti quanti, con nostro sommo gaudio.
La dedica va quindi a due Marie, come la Maddalena, sposa del Cristo.
Buon Nuovo Inizio, dunque !
Luca Bagatin
dopo i numerosi problemi della piattaforma blog de Il Cannocchiale e nonostante le mie numerose segnalazioni alla società che la gestisce - senza aver mai ricevuto una sola risposta o un solo riscontro - mi vedo costretto, dopo ben undici anni di attività, a trasferire la mia attività di blogger, dal prestigioso www.lucabagatin.ilcannocchiale.it - che aveva superato in unici anni, oltre cinque milioni e mezzo di visite - al blog del pensatoio "Amore e Libertà", al quale chiedo asilo (anti)politico e (contro)culturale.
E' mia intenzione trasferire qui alcuni dei post più significativi tratti dal blog www.lucabagatin.ilcannocchiale.it (nel quale comunque non escludo di tornare, allorquando le problematiche saranno eventualmente risolte) e, ad ogni modo, continuerò la mia attività (anti)politica e (contro)culturale in ambito artistico e giornalistico qui, in questo spazio sospeso fra Cielo e Terra, dando sempre spazio a quelle tematiche tabù che, altrove, spazio non troverebbero a causa di una censura e di un pregiudizio ostile nei confronti del Libero Pensiero e dell'eresia artistico/intellettuale.
E rilanciando sempre e comunque il progetto "Amore e Libertà" che, ad oggi, è l'unico vero Partito esistente in Italia. Partito di idee, di cultura, di libertà interiore, di umanesimo e di quel sentimento unito all'erotismo/eroismo che manca, purtroppo, anche nella vita quotidiana, nel privato di ciascuno, oltre che nel sociale e nel politico.
Sarà, quindi, un nuovo inizio.
Un inizio che dedico in particolare alle donne che amo e che - da sempre - sono state per me fonte di ispirazione per l'inizio di nuove avventure e nuovi progetti.
In particolare questo nuovo inizio lo dedico a Maria José Peon Marquez, attrice e modella spagnola che, anche qui, come nel mio storico blog, avrà una rubrica fissa di pensieri e aforismi.
E vorrei dedicarlo anche a Maria Elena Boschi, donna che amerei molto conoscere e corteggiare di persona, sia sotto il profilo sentimentale che politico/intellettuale. Una donna che merita molto di più rispetto al Potere da Patriarca di un signore con tanti nei sulla faccia e che, fra qualche anno, dimenticheremo tutti quanti, con nostro sommo gaudio.
La dedica va quindi a due Marie, come la Maddalena, sposa del Cristo.
Buon Nuovo Inizio, dunque !
Luca Bagatin
mercoledì 18 marzo 2015
"Il cuore della donna che amo": aforisma by Luca Bagatin (tratto da www.lucabagatin.ilcannocchiale.it)
Una cosa che eviterò di fare è smettere di ascoltare il cuore delle persone. Soprattutto quello delle donne. E soprattutto quello delle donne (o della donna) che amo.
(Luca Bagatin)
martedì 17 marzo 2015
"Amore vuol dire soprattutto non indifferenza..."
"Amore vuol dire soprattutto non indifferenza. C'è troppo egoismo in giro. La politica italiana è diventata una cosa oscena"
(Moana Pozzi, allora leader del Partito dell'Amore)
(Moana Pozzi, allora leader del Partito dell'Amore)
Alain de Benoist e il suo Pensiero Ribelle
Alain de Benoist contro l'oligarchia del danaro, della modernità, delle diseguaglianze sociali: oltre la destra e la sinistra.
Un saggio che vi consigliamo caldamente.
La modernità ha sostituito delle costrizioni visibili, individuabili,
con alienazioni astratte e coercizioni strutturali. Pretendeva di
rendere l’uomo meno dipendente, ma lo ha isolato, reso più vulnerabile,
più estraneo che mai ai suoi simili. Convinta delle virtù pacificatrici
dell’uguaglianza e del commercio, ha gettato
l’uomo in una corsa mimetica infinita. Alle disuguaglianze legate alla
nascita, ha sostituito l’oligarchia del denaro. Ha provocato la
distruzione dell’ambiente, l’omogeneizzazione attraverso l’economia e la
tecnoscienza, la folclorizzazione dei popoli, la generalizzazione della
solitudine e dell’anonimato.
In questo suo libro, Alain de
Benoist dimostra come l’Occidente sia oggi portatore – in opposizione
all’Europa – di un modello di società che corrisponde al nichilismo. Un
modello in cui le tradizioni si trasformano in folklore per i turisti,
il legame sociale si disfa, i comportamenti divengono utilitaristici e
interessati, la lingua, le immagini e le musiche americane impregnano le
menti, la passione del denaro sommerge ogni cosa.
Nel mondo
postmoderno, il cambiamento avviene per implosione. La vita comincia a
cambiare quando un sufficiente numero di cittadini si distoglie dal
gioco istituzionale perché ritiene che la vera vita sia altrove. Oggi
non abbiamo bisogno di rivoluzionari – figure emblematiche della
modernità – ma di ribelli.
(tratto da http://www.controcorrentedizioni.it/pensiero-ribelle-p-138.html)
domenica 15 marzo 2015
Siamo tutti Chavisti ! Per un Venezuela e un'America Latina libera e sovrana ! Senza più ingerenze da parte delle pseudo-democrazie ! Articolo di Luca Bagatin (tratto da www.lucabagatin.ilcannocchiale.it)
Si proclamano una
grande democrazia, ma lo sono davvero ?
E' democratico
invadere e bombardare nazioni sovrane e, spesso, cittadini inermi,
per ragioni economiche spacciate per “questioni umanitarie” ?
E' democratico
dettare l'agenda politico-economica dei tre quarti del mondo e
destabilizzare da sempre il cosiddetto “Terzo Mondo” a fini
privati ?
E' democratico
violare la propria stessa Costituzione, come denunciato più volte da
Ron Paul - deputato libertario del Republican Party al Parlamento USA
- il quale più volte ha ricordato la massima di Thomas Jefferson nel
suo discorso d'insediamento alla Presidenza: "Pace,
commercio e amicizia con tutte le nazioni, nessun vincolo
d'alleanze”. Ovvero: nessuna
ingerenza negli affari di Paesi sovrani ?
E' democratico
tutto ciò ?
Stiamo parlando
degli Stati Uniti d'America ed anche del loro attuale Presidente
Barack Obama, che ci pare non meritasse davvero il Premio Nobel per
la Pace, per quanto, infondo, il Nobel per la Pace fu consegnato
anche ad uno come Kissinger che quanto a pace e nonviolenza...ci
sarebbe da discutere !
Ancora una volta
gli USA si immischiano in affari che non li riguardano, sanzionando e
tentando di destabilizzare il Venezuela guidato dal Presidente
chavista Nicolas Maduro.
Del Venezuela
chavista abbiamo più volte parlato, ricordando come – grazie alle
politiche sociali di Hugo Chavez, ispirate a Simon Bolivar ed al
Socialismo del Ventunesimo Secolo – la società si sia risollevata,
pur in presenza di un'ancora elevato tasso di corruzione e
criminalità e pur avendo investito massivamente nel petrolio e molto
meno in altri settori dell'economia.
Purtuttavia il
Venezuela, checché ne dica Mr. Obama, non ha mai rappresentato una
minaccia per gli USA che pur dal 2002 non perdono mai occasione per
tentate di fomentare golpe locali.
Già nel 2002,
infatti, il governo di Chavez subì un golpe militare con l'uccisione
di persone innocenti per mano dei cecchini pagati dagli oppositori
dello chavismo e dell'oligarchia economica con a capo l'imprenditore
Pedro Francisco Caramona Estanga, sostenuto tanto dagli USA quanto
dall'allora Premier spagnolo José Maria Aznar, che riconobbero
subito la legittimità del golpe (alla faccia delle “democrazie”
Occidentali !). Golpe che, fortunatamente, fu sventato in pochi
giorni grazie al massiccio appoggio popolare di cui godeva il
Presidente eletto Chavez.
Evidentemente,
anche oggi, gli USA di Obama vorrebbero tentare ciò che in
precedenza altri suoi predecessori fecero con il legittimo governo
cileno di Salvador Allende, sostituendolo con un loro Presidente
fantoccio autoritario e non eletto da nessuno: il criminale Pinochet.
E' molto, molto
triste che ciò accada e su questo l'Europa civile ed autenticamente
democratica e libertaria dovrebbe riflettere.
Così come
dovrebbe riflettere sul modello fallimentare della Federal Reserve
statuinitense (e dunque del sistema delle Banche Centrali), già più
volte denunciato dal già citato Ron Paul che, nei fatti, è
all'origine della speculazione finanziaria mondiale e dunque della
crisi economica che stiamo vivendo.
Il popolo
venezuelano, dunque, sia padrone a casa sua, come affermato anche da
tutti gli altri Stati fratelli dell'America Latina. Stati oggi quasi
tutti governati da Presidentesse e da Presidenti di ispirazione
bolivariana, socialista, garibaldina, libertaria e peronista e che
devono al più presto – a nostro parere – trovare un'intesa e
costituire finalmente gli Stati Uniti dell'America Latina, così come
negli ideali di Bolivar, il Giuseppe Garibaldi venezuelano.
Contro gli
imperialismi, contro l'economia degli sfruttatori. Contro le
pseudo-democrazie. Per un'avvenire che veda protagonisti i popoli
liberi e sovrani.
Luca Bagatin
In questo video, l'affascinante Daniella Cabello racconta la verità sul Venezuela: un Paese che, grazie al Socialismo bolivariano del XXIesimo Secolo, ha saputo spezzare le catene della schiavitù globalista:
giovedì 12 marzo 2015
"Nuda varietà !": aforismi e riflessioni sull'ipocrisia, la nudità, l'erotismo, l'eroismo, la politica di ieri e di oggi by Luca Bagatin (tratti da www.lucabagatin.ilcannocchiale.it)
Che cosa c'è di offensivo in un corpo nudo ? Solo la mente di chi lo guarda con malizia.
Nudità
è verità. E' l'opposto metaforico dell'ipocrisia. E credo anche che
la nudità rappresenti un ritorno allo stato di natura, di cui
parlava anche Henry David Thoreau. La nudità ci rende tutti
ugualmente bellissimi, perché reali, realistici, non mediati né
mediatici. Liberi, insomma, non solo dall'ipocrisia e dalle pruderie,
ma anche dai mezzi cadotico-tecnologici, che ci rendono diversi (e
spesso più brutti e ipocriti) da ciò che siamo realmente. Nemmeno
un video pornografico trovo sia offensivo, ma una forma d'arte.
Certo, un conto è la forma d'arte e l'altra lo sfruttamento dei
corpi e quindi anche delle menti. Ma il sistema economico-politico
nel quale viviamo, non è anch'esso una forma di sfruttamento, che
andrebbe - pertanto - abbattuto ?
Mazzini
e Garibaldi non sono mai stati iscritti ad un partito elettoralistico
! Mazzini ha fondato un partito di combattenti !
(dall'intervento
al Congresso del Partito Repubblicano Italiano, 7 marzo 2015)
Ma
i bilanci dei partiti non dovrebbero essere pubblici ?
Francamente
non ho mai trovato democratica la realtà dei partiti
elettoralistici. Che, come tali, andrebbero sciolti e sostituiti da
persone pensanti e comuni, che si battano per i loro diritti civili e
sociali.
Amo
molto gli Stati Uniti d'America, ovviamente quando ancora non si
chiamavano così ed erano abitati dai legittimi popoli: i Nativi.
Poi
sono arrivati gli "incivilizzatori" dall'Europa...e
sappiamo come è finita.
I
popoli latini dovrebbero riaffermare la loro indipendenza e sovranità
di fronte agli yankee, che non hanno nulla, ma proprio nulla da
insegnare a nessuno ! Solidarietà al Venezuela e al Chavismo !
Mazzini
e Garibaldi non si scannavano in Parlamento. Erano degli eroi e dei
combattenti, sprezzanti del pericolo e della loro stessa vita, per il
benessere collettivo.
Garibaldi - in polemica con la politica ed i
politicanti della sua epoca - rinunciò addirittura al suo seggio
parlamentare, ritirandosi a Caprera a fare l'agricoltore.
Questi
sono uomini degni di essere chiamati tali.
Da imitare, onorare,
ricordare, tenere nel cuore.
Ringrazio la modella Maria José Peon Marquez per la compartecipazione
alla nostra fotocomposizione artistica
Ringrazio la modella Maria José Peon Marquez per la compartecipazione
alla nostra fotocomposizione artistica
martedì 10 marzo 2015
domenica 8 marzo 2015
L'unico Partito Repubblicano mazziniano in Italia è "Amore e Libertà"
E' UNA CERTEZZA ORMAI !
L'unico Partito Repubblicano mazziniano, in Italia, è "Amore e Libertà"
ELETTA SEGRETARIA AD INTERIM
LA "MEMORIA DI ANITA GARIBALDI"
L'unico Partito Repubblicano mazziniano, in Italia, è "Amore e Libertà"
ELETTA SEGRETARIA AD INTERIM
LA "MEMORIA DI ANITA GARIBALDI"
UN'EROINA BRASILIANA MORTA A SOLI 28 ANNI, COMBATTENDO
PER DIFENDERE l'UNICA VERA REPUBBLICA
CHE L'ITALIA ABBIA MAI CONOSCIUTO:
LA REPUBBLICA ROMANA (1849)
AMORE E LIBERTA'
PER LA CIVILTA' DELL'AMORE
www.amoreeliberta.altervista.org
www.amoreeliberta.blogspot.it
A questo link - tratto da Radio Radicale - fra gli altri l'intervento di Luca Bagatin - Presidente di "Amore e Libertà" - al 47esimo Congresso di ciò che rimane del vecchio Partito Repubblicano Italiano:
http://www.radioradicale.it/scheda/435418
PER DIFENDERE l'UNICA VERA REPUBBLICA
CHE L'ITALIA ABBIA MAI CONOSCIUTO:
LA REPUBBLICA ROMANA (1849)
AMORE E LIBERTA'
PER LA CIVILTA' DELL'AMORE
www.amoreeliberta.altervista.org
www.amoreeliberta.blogspot.it
A questo link - tratto da Radio Radicale - fra gli altri l'intervento di Luca Bagatin - Presidente di "Amore e Libertà" - al 47esimo Congresso di ciò che rimane del vecchio Partito Repubblicano Italiano:
http://www.radioradicale.it/scheda/435418
sabato 7 marzo 2015
Alcune riflessioni a proposito del 47esimo Congresso del Partito Repubblicano Italiano. Articolo di Luca Bagatin (tratto da www.lucabagatin.ilcannocchiale.it)
Dal 6 all'8 marzo si terrà a Roma il
47esimo Congresso del Partito Repubblicano Italiano.
Il PRI è l'ultimo partito al quale
sono stato iscritto e, trovandomi a Roma, passerò certamente a
salutare i vecchi amici e compagni.
L'ultima volta che ho scritto del PRI
già non condividevo più da tempo la linea politica intrapresa da
questo partito, che pur dovrebbe ispirarsi a Giuseppe Mazzini e a
Giuseppe Garibaldi ed al quale avevo aderito anche in quanto partito
di ispirazione rivoluzionaria – molto di più rispetto a quello
socialista – al punto che le sue bandiere sono, tutt'oggi, rosse.
L'ultima volta che ho scritto del PRI,
dicevo, è stato il 24 marzo del 2014 (io ne ero uscito già da
alcuni anni), a proposito della partecipazione del partito alle
elezioni europee nella peggior accozzaglia partitocratica possibile,
denominata “Scelta Europea”.
Nell'articolo scrissi come non avesse
alcun senso, innanzitutto, una lista che si ispirava alla
liberaldemocrazia in Europa e come non fosse assolutamente utile
(anzi !) una lista che appoggiasse “questa” idea di Europa in
mano alla Banca Centrale Europea, alle multinazionali e all'alta
finanza.
Nella fattispecie scrissi, fra le altre
cose: “...ci chiediamo a che cosa
serva una lista liberale (ma anche una socialista, popolare o
comunista o grillina o neofascista) in Europa, visto che l'Unione
Europea è di fatto governata dalla Banca Centrale Europea e, per
decidere della lunghezza delle zucchine, ripetiamo, non servono
liberali, socialisti o popolari !”.
E proseguii
affermando: “Diverso sarebbe se i
liberali, quelli duri e puri però, contaminati da un sano
liberlsocialismo e da un sano repubblicanesimo mazziniano e
garibaldino, che conoscono le battaglie di Ernesto Rossi, Mario
Pannunzio, Ernesto Nathan e ancor prima quelle di Giuseppe Garibaldi
e Giuseppe Mazzini per un'Europa affratellata, ove il Popolo governa
sull'economia e sulle ruberie politico-bancarie, iniziassero una sana
battaglia extraparlamentare.
E' ciò che da
lungo tempo ho proposto loro, così come lo propongo a tutti i
cittadini pensanti (magari anche ai dissidenti ex grillini, se non
rimanessero sordi all'appello del loro stesso elettorato) allorquando
ideai “Amore e Libertà” (www.amoreeliberta.altervista.org
– www.amoreeliberta.blogspot.it),
che non è un partito elettoralistico, bensì è un Partito d'azione.
D'azione extraparlamentare in primis, per la Civiltà dell'Amore, per
un'Europa affratellata, per i diritti sociali e politici che possono
essere ottenuti fornendo ai cittadini una sovranità che non è mai
stata fornita loro. Attraverso l'autogestione e la libertà di
scelta: del proprio corpo, delle attività economiche, della
circolazione delle idee (attraverso lo sviluppo del copyleft e
l'abolizione del copyright), dell'autogestione dei capitali
attraverso l'unione fra capitale e lavoro di mazziniana memoria.
Sono
le medesime cose che penso oggi ed una volta di più, rammentando
anche la lezione di Randolfo Pacciardi.
Sono
le medesime cose che mi fecero abbandonare un PRI autoreferenziale,
capitanato da un Francesco Nucara appiattito su posizioni
berlusconiane prima, montiane poi ed oggi, forse, filo renziane, come
filo-renziani sono quelli come la Ministra Stefania Giannini –
candidata allora in “Scelta Europea” - e che oggi sta per
assicurare il precariato a moltissimi insegnanti e distruggendo quel
che rimane della scuola pubblica.
Questo
non è spirito mazziniano e garibaldino ! E' spirito antisociale,
autoritario, autoreferenziale.
Sono
le medesime cose che cercai di far capire al PRI, ma anche a Fare per
Fermare il Declino ed al PLI, quando mi candidai in quest'ultimo alle
amministrative di Roma del 2013, proponendo a costoro di candidare a
Sindaco della città Ilona Staller in arte Cicciolina, con un
programma che avrebbe potuto, come scrissi allora: rilanciare
la cultura dei diritti sociali e civili; rendere Roma finalmente una
città vivibile, civile, europea, sessualmente intrigante, con parchi
dell'amore, luoghi attrezzati per disabili, anziani, bambini e
animali; erotizzare la cultura laica e liberale, ovvero rendere
nuovamente vitale un partito o più partiti (visto che la medesima
proposta la lanciai anche al PRI e a tutta l'area laica) ormai morti,
ovvero auto-suicidatisi per aver dato credito a Segreterie nazionali
senza alcun costrutto né prospettiva.
Tutte cose che i
cosiddetti “liberaldemocratici”, fossero del PRI o del PLI, non
compresero minimamente, candidandosi, ancora una volta, a prendere lo
0,00% dei (non)consensi.
L'alternativa
mazziniana e garibaldina, oggi, non può essere che – come durante
il Risorgimento – extraparlamentare e contro l'Europa delle Elite.
Mazzini e
Garibaldi furono fra i fondatori della Prima Internazionale dei
Lavoratori, assieme ad anarchici e socialisti. E non è un caso. Non
è un caso se oggi occorre ripartire proprio da lì, per evitare di
ritrovarci preda dell'opposto estremismo da una parte e ritrovarci
ancora una volta al governo i servi della Banca Centrale Europea e
del Fondo Monetario Internazionale, che stanno facendo strage dei
diritti sociali e civili e che stanno condannando alla disoccupazione
ed alla precarietà endemica milioni di persone, oltre che stanno
attuando politiche immigrazioniste di sfruttamento e senza alcuna
regola, foriere di criminalità e di ulteriore insicurezza sociale.
E non è un caso
se da diverso tempo sono pressoché l'unico, in Italia ed in sede
politico-culturale e giornalistica, a raccontare ciò che di positivo
è accaduto, diversamente e in questi decenni, in America Latina con
l'avvento di Presidenti di ispirazione bolivariana, repubblicana,
socialista, garibaldina, peronista. Paesi che hanno saputo liberarsi
dal giogo della dittatura militare, dal giogo delle multinazionali
straniere, dal giogo dell'imperialismo yankee. Paesi governati da
Presidenti laici e spesso libertari: il Venezuela di Chavez e Maduro;
il Brasile di Lula e Roussef; l'Uruguay di Mujica e Vasquez,
l'Equador di Correa, l'Argentina dei Kirchner.
E tutto ciò
nonostante la disinformazione che giunge nel nostro Occidente
pseudo-democratico, che vuole bollare quei Paesi e quei Presidenti
come dittatoriali, quando, invece, rischiano di subire golpe militari
da un momento all'altro. Golpe che riporterebbero quei Paesi
nuovamente ad una situazione di sfruttamento da parte delle
multinazionali straniere, in nome del Dio Danaro e contro la volontà
dei popoli.
In questi giorni,
al Congresso del PRI, da osservatore esterno, con amici ed ex
compagni, vorrei parlare anche di questo e, nel mio piccolo,
rammentare che oggi, eroi come Mazzini e Garibaldi, si
collocherebbero – ancora una volta – dalla parte dei popoli e dei
cittadini: contro i governanti d'Europa, le banche centrali e contro
le multinazionali straniere. Siano queste statunitensi, russe o
cinesi.
Luca Bagatin
giovedì 5 marzo 2015
Il Cristianesimo sociale nelle parole di Evita e Moana
"Io non nego l'elemosina come principio cristiano. Ciò vorrebbe dire negare la cristianità stessa. Lì dove appare una necessità, è imprescindibile coprirla con qualsiasi mezzo. Ma aspiro - e a questo devono aspirare tutti gli uomini del mondo - a che l'elemosina non sia necessaria" (Evita Peron)
"Assistenza sociale sì. Elemosina no" (Evita Peron)
"Continuo a essere religiosa: cristiana, non cattolica; in casa mia ci sono molte immagini sacre. Anche davanti al letto ho un grande Cristo che benedice. Davanti al letto ? Perché no ? Benedice ma si astiene.
Cristo non ha mai detto nulla sul sesso, hanno inventato tutto dopo per sottomettere i credenti, per farli sentire colpevoli" (Moana Pozzi)
"Assistenza sociale sì. Elemosina no" (Evita Peron)
"Continuo a essere religiosa: cristiana, non cattolica; in casa mia ci sono molte immagini sacre. Anche davanti al letto ho un grande Cristo che benedice. Davanti al letto ? Perché no ? Benedice ma si astiene.
Cristo non ha mai detto nulla sul sesso, hanno inventato tutto dopo per sottomettere i credenti, per farli sentire colpevoli" (Moana Pozzi)