Luca Bagatin alla manifestazione pro-Venezuela |
Il Venezuela è sottoposto, da tempo,
ad una guerra economica volta a destabilizzare il governo
democraticamente eletto di ispirazione bolivariana e chavista.
Lo abbiamo scritto altre volte, ma
spesso lo abbiamo fatto in modo isolato rispetto alla stragrande
maggioranza dei media, che poco informa su quanto sta accadendo in
Venezuela e in tutta l'America Latina che, negli ultimi diciassette
anni, grazie all'avvento di governanti socialisti, libertari e
peronisti, ha visto riscattare i suoi popoli. Riscattarli
economicamente, socialmente, moralmente e culturalmente.
Purtuttavia la scelta di molti Paesi,
quali il Venezuela, di uscire dal Fondo Monetario Internazionale e
l'aver intrapreso la strada del Socialismo del XXI secolo, ovvero
l'alternativa anti-schiavista al neocolonialismo capitalista, non è
mai piaciuta né alle multinazionali né al governo degli Stati Uniti
d'America, che ha sempre fatto di tutto per togliere di mezzo prima
Hugo Chavez ed oggi il governo presieduto da Nicolas Maduro.
Il 7 giugno scorso si è tenuta a Roma,
nella centralissima Piazza Vidoni, proprio accanto a Largo Argentina,
una manifestazione organizzata in collaborazione con l'Ambasciata
della Repubblica Bolivariana del Venezuela, a sostegno del popolo
Venezuelano e del suo governo ed alla quale, oltre a chi vi scrive,
hanno partecipato numerosi esponenti venezuelani, ecuadoriani,
boliviani, brasiliani e di altre nazionalità - latinoamericane e non
- da secoli sfruttate dall'imperialismo nordamericano.
Una manifestazione colorata e ricca
delle bandiere di questi popoli fieri, che chiedono solo di non
tornare in dietro, bensì di proseguire nella strada
dell'emancipazione sociale.
I problemi economici in Venezuela,
negli ultimi anni, sono evidenti. Sono per la gran parte causati
proprio dal boicottaggio e sabotaggio nordamericano e delle
multinazionali, come ai tempi del Cile di Allende, per dimostrare che
“il socialismo non funziona” e che occorre “una svolta
liberista”, come sta facendo il governo argentino dell'oligarca
Macri, il quale sta distruggendo le conquiste sociali del peronismo e
del kirchnerismo. E contro questo tentativo eversivo e golpista è
importante battersi e diffondere la notizia che ci sono sedicenti
“democrazie” che vogliono una nuova Libia e una nuova Siria
latinoamericana ove poter svolgere i loro sporchi affari.
Dall'altra parte, ad ogni modo, come
ricordato anche dallo studioso Angelo Zaccaria, il crollo del prezzo
del petrolio in Venezuela dimostra che è necessario che il governo
investa altrove: in agricoltura e nelle energie rinnovabili ad
esempio, come avrebbe voluto peraltro Hugo Chavez.
I fenomeni di corruzione civile e
militare, poi, vanno arrestati al più presto e non possono essere
taciuti.
Il processo bolivariano e chavista,
dunque, deve essere in grado di rinnovarsi. Ed i militanti ed
esponenti del partito di governo, il Partito Socialista Unito del
Venezuela (PSUV), forti dei risultati delle primarie interne che
hanno visto eleggere numerosi esponenti giovani e giovanissimi
(spesso sotto i 30 anni), devono riuscire a trovare una nuova
leadership che sappia guardare oltre Maduro, che purtroppo non è
Hugo Chavez, il quale ha saputo, nei suoi anni di governo
tragicamente arrestati dalla sua prematura morte, traghettare il
popolo fuori da ogni difficoltà e barbarie. E ciò in particolare al
fine di non essere travolti alle prossime elezioni, perché se il
PSUV viene sconfitto è l'America Latina dei popoli ad essere
sconfitta.
Occorre che il PSUV riprenda in mano lo
spirito che fu di Hugo Chavez e del giovanissimo deputato chavista
Robert Serra, barbaramente ucciso a pugnalate a soli 27 anni assieme
alla sua compagna nel 2014. Occorre che il PSUV guardi, in sostanza,
oltre Maduro e torni a dialogare con il suo popolo, che, mai come
oggi, necessita di unità e di un rinnovato spirito libertario e
bolivariano.
Occorre anche che ciò si sappia in
Italia e in Europa, affinché queste siano solidali con il popolo
vanezuelano e chavista. Perché i diritti dei popoli passano anche e
proprio attraverso un nuovo modo di vedere il mondo ed un nuovo
modello di sviluppo: autenticamente democratico, solidarista, civile,
libertario, peronista e socialista del XXI secolo.
Luca Bagatin
Alcune foto della manifestazione di Roma a difesa del Venezuela bolivariano e sovrano
(foto realizzate da Maddalena Celano)
Luca Bagatin |
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