Il cosiddeto “socialismo europeo”
sembra essere morto da tempo, avendo i suoi sedicenti esponenti
abbracciato il capitalismo assoluto, così come ci ricordano i
filosofi anticapitalisti Alain De Benoist e Jean-Claude Michéa nei
loro numerosi interventi e saggi, molti dei quali abbiamo anche
spesso recensito.
Stiamo parlando dello pseudo socialismo
degli Hollande e degli eredi di Zapatero; quello dei Blair e degli
Schultz, passando per Matteino Renzi ed il centrosinistro PD.
Costoro, lungi dall'essere socialisti,
bensì difensori del progressismo e dell'illuminismo borghese
cosmopolita ed indifferenzialista, ovvero del capitalismo, sono
infatti i difensori delle politiche imposte dal Fondo Monetario
Internazionale e dalla Banca Centrale Europea; delle privatizzazioni
selvagge; del precariato lavorativo (vedi i vari “Jobs Act” e
“Loi Travail”); sono i difensori del rafforzamento delle élite
economiche e della conseguente perdita della sovranità nazionale
delle comunità e dei cittadini che le compongono; sono i difensori
dell'apertura indiscriminata delle frontiere e del conseguente
sfruttamento della manodopera a basso costo; del rafforzamento delle
istituzioni europee a discapito delle identità e delle diversità
nazionali e dei rispettivi popoli e, non ultimo, sono i difensori
della permanenza nel territorio europeo delle basi militari
statunitensi e di quel Patto Atlantico giustamente criticato dal
Generale Charles De Gaulle in nome della sovranità e
dell'indipendenza economica e militare dell'Europa.
Ecco dunque che, in contrapposizione a
lorsignori della “sinistra del Capitale” (“gauche du Capital”
o “gauche au caviar”), si affaccia in Europa e nella fattispecie
nell'avanguardista Francia l'Organizzazione Socialista Rivoluzionaria
Europea (OSRE), sorta nel 2009 grazie al contributo dei redattori
della rivista “Rébellion”, fondata a Tolosa nel 2003 ed animata
principalmente da Louis Alexandre, Olivier Gnutti e
Jean Galié.
Un'Organizzazione che, per la prima
volta, andando oltre le contrappositioni borghesi Destra/Sinistra,
riprende in mano gli ideali della Prima Internazionale dei Lavoratori
del 1864 ed è erede del socialismo francese nelle sue diversità,
ovvero quello di Proudhon, Pierre Leroux, Sorel, Blanqui e della
Comune di Parigi e del Nazionalbolscevismo di Niekish. Un socialismo
rivoluzionario che, come recita la descrizione presente nel sito
ufficiale (scaricabile al link: http://rebellion-sre.fr/osre/)
sia rispettoso delle identità di ciascun popolo; rigetti il
burocraticismo statalista e sostenga, invece, la democrazia
partecipativa all'interno di uno Stato di tipo federalista.
In questo senso l'OSRE si batte contro
l'Europa tecnocratica di Bruxelles, che è semplicemente una forma di
“parodia della sovranità” ed è agli antipodi di ogni tipo di
principio di sussidiarietà e di democrazia sociale.
Scopo principale dell'OSRE è
costituire una piattaforma anticapitalista e di critica alla società
mercificata e mercantile che compra e vende ogni cosa – persino
l'”amore” (sic !) attraverso i più svariati siti d'incontri
online (sic !) - schiavizzando così i popoli ed i lavoratori.
Popoli e lavoratori che devono
assolutamente riappropriarsi della loro sovranità nazionale,
politica, sociale, ovvero di tutti quegli aspetti che la
globalizzazione ha loro tolto negli ultimi decenni. In questo senso
l'OSRE si propone quale interprete di una società che proponga a
ciascuno di vivere dignitosamente, mettendo fine al profitto ed
all'interesse egoistico ed individualistico.
L'OSRE – come peraltro indicato nel
suo manifesto programmatico scaricabile al link
http://rebellion-sre.fr/osre/manifeste/,
propone la trasformazione delle forme di proprietà attraverso
l'autogestione delle imprese da parte dei lavoratori medesimi e la
trasformazione delle forme di produzione e di lavoro liberando i
lavoratori dalla schiavitù del salario e proteggendo l'ambiente,
inteso sia come luogo di lavoro che come ecosistema nel quale i
cittadini si trovano a vivere.
In questo senso i rappresentanti
dell'OSRE ritengono prioritarie forme di nazionalizzazione e
contestuale socializzazione di tutti i settori industriali e
finanziari del Paese, rivalorizzando così il sistema dei servizi
pubblici alla comunità a cominciare dalla sanità e dal sistema
scolastico.
L'OSRE, come dicevamo, si propone di
restituire il potere al popolo, che è appunto il fondamento della
democrazia in generale e della democrazia partecipativa in
particolare. Nel Manifesto programmatico si esplica infatti
chiaramente che l'obiettivo dell'OSRE è una democrazia partecipativa
di tipo federalista, fondata su comitati ed assemblee popolari, dando
particolare importanza ai Comuni ed ai consigli di fabbrica,
permettendo così ai lavoratori di creare delle libere associazioni
di produttori.
L'OSRE non ha un programma politico
definitivo, bensì l'Organizzazione e la sua rivista “Rébellion”
sono un luogo di discussione aperto a militanti e simpatizzanti di
ogni età e nazionalità ed è possibile abbonarsi anche dall'Italia
(cosa che ho personalmente fatto, aderendo anche all'OSRE) ad un
prezzo davvero simbolico, seguendo le indicazioni al link:
http://rebellion-sre.fr/boutique/abonnement-a-rebellion-6-numeros-2/
Louis Alexandre e Jean Galié hanno
peraltro pubblicato un saggio - con prefazione di Alain De Benoist -
dall'emblematico titolo “Rébellion, l'Alternative Socialiste
Révolutionnaire Européenne” (Ribellione, l'Alternativa Socialista
Rivoluzionaria Europea) nel quale è spiegata la prospettiva
programmatico-ideale dell'OSRE e del Socialismo Rivoluzionazio
europeo. Il saggio è acquistabile in formato e-book al link:
http://alexipharmaque.eu/ebook/rebellion-l-alternative-socialiste-revolutionnaire-europeenne-de-louis-alexandre-et-jean-galie.
Il Socialismo è quindi tornato ed ha i
colori della Francia e dell'Europa Rivoluzionarie !
Luca Bagatin
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