Il 20 settembre è una giornata di
festa.
Una festa purtroppo
abolita e dimenticata, dal Fascismo prima e della Repubblica
partitocratica poi.
La vera festa dell'Unità
d'Italia in quanto il 20 settembre del 1870 l'Italia, con la
conquista di Roma da parte dei Bersaglieri e la deposizione del
potere temporale dei papi, divenne, finalmente, davvero unita.
Una giornata di concordia
fra le ideologie politiche democratiche - repubblicane mazziniane,
socialiste, garibaldine, monarchiche - e le sensibilità spirituali,
siano e fossero esse cattolico democratiche, ebraiche o massoniche.
Una giornata che permise
agli italiani di essere davvero, per una volta, fratelli. Una
giornata che il più grande Sindaco di Roma, ovvero Ernesto Nathan,
soleva ricordare con un grande discorso a Porta Pia, dai profondi
contenuti laici e spirituali al contempo.
Una giornata - il 20
settembre - purtuttavia invisa ai clericali ed ai fascisti e, nel
dopoguerra, invisa ai comunisti - allora a braccetto ideologico con
clericali e missini - ed ai democristiani che, non a caso,
introdussero - per far piacere al Vaticano - in Costituzione, i
fascistissimi Patti Lateranensi.
E' così che oggi, il 20
settembre, è una festa non ricordata, caduta in disuso, disprezzata
da quella Repubblica Monarchica dei Partiti che nel 1948 tradì gli
ideali di Mazzini, Garibaldi e Cavour e consegnò il Paese nelle mani
dei nuovi barbari che si spartirono in Potere. Dc e Pci in testa, pur
contrastati da qualche laico intransigente che, in cuor suo, non
aveva dimenticato la lezione del Partito d'Azione, unico partito
italiano a non essere mai sceso a patti con nessuno ed aver
coerentemente portato avanti ideali di laicità e libertà.
Oggi, solo la Massoneria italiana nelle
sue varie Obbedienze, il Partito Radicale e le associazioni
mazziniane e garibaldine, rammentano ancora il 20 settembre con
manifestazioni pubbliche a Porta Pia. Eppure senza il 20 settembre
l'Italia non sarebbe diventata un Paese più laico e civile e
l'istruzione pubblica non sarebbe mai stata gratuita ed estesa a
tutti, ma esisterebbero ancora profondissime disparità fra classi
sociali.
Sarebbe bene che i revisionisti
antirisorgimentali, nuovi fascisti nel senso pasoliniano del termine,
se lo ricordassero.
Per cui noi festeggiamo il XX
Settembre, come ogni XX Settembre, nel nome di Mazzini e Garibaldi,
nel nome di Nathan e di Pannunzio, oltre che di D'Annunzio e di
Pannella. Nel nome del Partito d'Azione e della Carboneria. Nel nome
della Breccia di Porta Pia !
Noi siamo gli eredi dei combattenti per
la laicità !
Luca Bagatin
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