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venerdì 19 maggio 2017

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"Rébellion" e l'Organizzazione Socialista Rivoluzionaria Europea: il Socialismo è tornato ed ha i colori della Francia e dell'Europa Rivoluzionarie

Articolo di Luca Bagatin del 22 agosto 2016


Il cosiddeto “socialismo europeo” sembra essere morto da tempo, avendo i suoi sedicenti esponenti abbracciato il capitalismo assoluto, così come ci ricordano i filosofi anticapitalisti Alain De Benoist e Jean-Claude Michéa nei loro numerosi interventi e saggi, molti dei quali abbiamo anche spesso recensito.
Stiamo parlando dello pseudo socialismo degli Hollande e degli eredi di Zapatero; quello dei Blair e degli Schultz, passando per Matteino Renzi ed il centrosinistro PD.
Costoro, lungi dall'essere socialisti, bensì difensori del progressismo e dell'illuminismo borghese cosmopolita ed indifferenzialista, ovvero del capitalismo, sono infatti i difensori delle politiche imposte dal Fondo Monetario Internazionale e dalla Banca Centrale Europea; delle privatizzazioni selvagge; del precariato lavorativo (vedi i vari “Jobs Act” e “Loi Travail”); sono i difensori del rafforzamento delle élite economiche e della conseguente perdita della sovranità nazionale delle comunità e dei cittadini che le compongono; sono i difensori dell'apertura indiscriminata delle frontiere e del conseguente sfruttamento della manodopera a basso costo; del rafforzamento delle istituzioni europee a discapito delle identità e delle diversità nazionali e dei rispettivi popoli e, non ultimo, sono i difensori della permanenza nel territorio europeo delle basi militari statunitensi e di quel Patto Atlantico giustamente criticato dal Generale Charles De Gaulle in nome della sovranità e dell'indipendenza economica e militare dell'Europa.
Ecco dunque che, in contrapposizione a lorsignori della “sinistra del Capitale” (“gauche du Capital” o “gauche au caviar”), si affaccia in Europa e nella fattispecie nell'avanguardista Francia l'Organizzazione Socialista Rivoluzionaria Europea (OSRE), sorta nel 2009 grazie al contributo dei redattori della rivista “Rébellion”, fondata a Tolosa nel 2003 ed animata principalmente da Louis Alexandre, Olivier Gnutti e Jean Galié.
Un'Organizzazione che, per la prima volta, andando oltre le contrappositioni borghesi Destra/Sinistra, riprende in mano gli ideali della Prima Internazionale dei Lavoratori del 1864 ed è erede del socialismo francese nelle sue diversità, ovvero quello di Proudhon, Pierre Leroux, Sorel, Blanqui e della Comune di Parigi e del Nazionalbolscevismo di Niekish. Un socialismo rivoluzionario che, come recita la descrizione presente nel sito ufficiale (scaricabile al link: http://rebellion-sre.fr/osre/) sia rispettoso delle identità di ciascun popolo; rigetti il burocraticismo statalista e sostenga, invece, la democrazia partecipativa all'interno di uno Stato di tipo federalista.
In questo senso l'OSRE si batte contro l'Europa tecnocratica di Bruxelles, che è semplicemente una forma di “parodia della sovranità” ed è agli antipodi di ogni tipo di principio di sussidiarietà e di democrazia sociale.
Scopo principale dell'OSRE è costituire una piattaforma anticapitalista e di critica alla società mercificata e mercantile che compra e vende ogni cosa – persino l'”amore” (sic !) attraverso i più svariati siti d'incontri online (sic !) - schiavizzando così i popoli ed i lavoratori.
Popoli e lavoratori che devono assolutamente riappropriarsi della loro sovranità nazionale, politica, sociale, ovvero di tutti quegli aspetti che la globalizzazione ha loro tolto negli ultimi decenni. In questo senso l'OSRE si propone quale interprete di una società che proponga a ciascuno di vivere dignitosamente, mettendo fine al profitto ed all'interesse egoistico ed individualistico.
L'OSRE – come peraltro indicato nel suo manifesto programmatico scaricabile al link http://rebellion-sre.fr/osre/manifeste/, propone la trasformazione delle forme di proprietà attraverso l'autogestione delle imprese da parte dei lavoratori medesimi e la trasformazione delle forme di produzione e di lavoro liberando i lavoratori dalla schiavitù del salario e proteggendo l'ambiente, inteso sia come luogo di lavoro che come ecosistema nel quale i cittadini si trovano a vivere.
In questo senso i rappresentanti dell'OSRE ritengono prioritarie forme di nazionalizzazione e contestuale socializzazione di tutti i settori industriali e finanziari del Paese, rivalorizzando così il sistema dei servizi pubblici alla comunità a cominciare dalla sanità e dal sistema scolastico.
L'OSRE, come dicevamo, si propone di restituire il potere al popolo, che è appunto il fondamento della democrazia in generale e della democrazia partecipativa in particolare. Nel Manifesto programmatico si esplica infatti chiaramente che l'obiettivo dell'OSRE è una democrazia partecipativa di tipo federalista, fondata su comitati ed assemblee popolari, dando particolare importanza ai Comuni ed ai consigli di fabbrica, permettendo così ai lavoratori di creare delle libere associazioni di produttori.
L'OSRE non ha un programma politico definitivo, bensì l'Organizzazione e la sua rivista “Rébellion” sono un luogo di discussione aperto a militanti e simpatizzanti di ogni età e nazionalità ed è possibile abbonarsi anche dall'Italia (cosa che ho personalmente fatto, aderendo anche all'OSRE) ad un prezzo davvero simbolico, seguendo le indicazioni al link: http://rebellion-sre.fr/boutique/abonnement-a-rebellion-6-numeros-2/

Louis Alexandre e Jean Galié hanno peraltro pubblicato un saggio - con prefazione di Alain De Benoist - dall'emblematico titolo “Rébellion, l'Alternative Socialiste Révolutionnaire Européenne” (Ribellione, l'Alternativa Socialista Rivoluzionaria Europea) nel quale è spiegata la prospettiva programmatico-ideale dell'OSRE e del Socialismo Rivoluzionazio europeo. Il saggio è acquistabile in formato e-book al link: http://alexipharmaque.eu/ebook/rebellion-l-alternative-socialiste-revolutionnaire-europeenne-de-louis-alexandre-et-jean-galie.
Il Socialismo è quindi tornato ed ha i colori della Francia e dell'Europa Rivoluzionarie !

Luca Bagatin

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