A chi mi chiede perché io abbia abbandonato i miei
ideali liberali del passato e sia diventato profondamente
anti-liberale rispondo: perché sono sempre stato dalla parte delle
libertà. Ma ciò presuppone rispetto e amore. Allorquando mi sono
reso conto che il liberalismo economico ha distrutto ogni valore
sentimentale, per trasformarlo in valore mercantile; allorquando mi
sono reso conto che il liberalismo ha distrutto il mondo antico
dell'onore e del dovere nei confronti dei nostri simili, per
trasoformarlo in edonismo e sfruttamento dell'essere umano
sull'essere umano (magari condito da mera compassione), allora ho
capito che la libertà non è dei liberali.La libertà è
altrove.
La libertà non è nella modernità.
La libertà non è mettere in vendita la propria
verginità, sia essa fisica o mentale.
La libertà non è andare in giro a picchiare il
prossimo per "sentirsi fighi" o parte di un "gruppo".
La libertà non è nemmeno quella di acquistare in
un centro commerciale o cambiare il proprio piano telefonico con una
tariffa più vantaggiosa.
La libertà non è quella di avere un lavoro ed
esserne sfruttato o di avere un lavoro e sfruttarlo per il proprio
profitto e tornaconto personale.
La libertà non è nemmeno quella di dire ciò che
ci pare scrivendo dei commenti sui social network.
La libertà non è fare il turista a vita prendendo
a prestito usi e costumi altrui, senza conoscere i propri.
La libertà non è sfruttare l'emigrante qui o nella
sua terra d'origine.
La libertà è amore per il prossimo. E' la libertà
di conviersare con il prossimo al bar. Conoscerlo. Parlargli di
persona. Confrontarsi con lui o con lei. Non perdere tempo con
chicchessia attraverso lo schermo di un computer o di uno smartphone.
La libertà è anche identità, recupero e rispetto
per le proprie radici e origini e per quelle altrui. E' quindi
libertà da ogni razzismo e recupero di ciò che i nostri avi ci
hanno lasciato nei secoli.
Ed è rispetto per l'origine altrui, appunto, e per
la sua terra d'origine.
Libertà è socialità autentica non "social".
E' socialismo, ma socialismo vero. E' dunque socializzazione di
tutto. E' comunità. E' comunismo senza dittatura, volendo riprendere
una frase che utilizzò il Vate Gabriele D'Annunzio all'epoca della
Reggenza del Carnaro.
La libertà è autogestione, ma, come scrisse il
sociologo Christopher Lasch: "Quando il mercato
esercita il diritto di prelazione di qualsiasi spazio pubblico e la
socializzazione deve "ritirarsi" nei club privati, la gente
corre il rischio di perdere la capacità di divertirsi e quella di
autogovernarsi" (da "La
rivolta delle élite").
Libertà è qualche cosa che può essere ricercata e
mai ottenuta sino alla fine.
Così come l'amore.
E' un incessante processo di evoluzione interiore
che si riverbera, inevitabilmente, anche nel mondo della materia.
Ma non è materia. E' spirito. E' conoscenza. E'
libertà dal bisogno. E quindi dal mercato.
Luca Bagatin
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