Elisa Avalle, 34enne
piemontese, un passato nel marketing e da qualche tempo novella tour
operator a Cuba, celebre Isola dei Caraibi.
Ho avuto la possibilità
di porle alcune domande in merito.
Luca Bagatin: Hai
vissuto diversi anni a Cuba e oggi hai deciso di aprire una agenzia
di tour operator proprio nell'Isola. Cosa puoi dirci relativamente a
Cuba, al suo popolo e come mai hai deciso di aprire una attività
proprio nell'Isola caraibica ?
Elisa Avalle: Sono
arrivata a Cuba per la prima volta nel 2011, quando decisi di aprire
un'attività con la mia amica cubana che conoscevo da tempo, a
Milano, grazie ad amicizie in comune.
Lei viveva da anni nel
nostro Paese. Devo dire che mi sono recata a Cuba più per curiosità
e per la possibilità di aprire un ristorante, piuttosto che per
l'attrazione nei confronti dell'Isola.
Ricordo che in quegli
anni stavo passando un momento delicato della mia vita. Ero stanca di
una Milano "finta", fatta unicamente di apparenze. Ho un
passato da modella e devo dire che è un "mondo" totalmente
nevrotico... Quindi volevo in qualche modo scappare ed evadere da
tutto ciò che riguardava l'ipocrisia e la finzione. Desideravo un
cambiamento e sentivo che ne avevo assolutamente necessità per poter
"salvare" me stessa.
Quando la mia amica
Dayma, quindi, mi ha proposto un viaggio all'Avana e di prendere in
considerazione l'idea di aprire un'attività, ho accettato.
La mia prima
impressione su Cuba non fu molto positiva, a dire il vero. Mi
sembrava tutto molto vecchio...come se il tempo si fosse fermato.
Macchine vecchie, palazzi pericolanti...non c'era nemmeno internet !
Ricordo di essere andata nel panico totale ! Non potevo connettermi
con il mondo, proprio io che ero abituata ad avere sempre il telefono
in mano !
La mia prima reazione
è stata quindi: "Bene, questo non è il Paese per me e voglio
tornare a Milano al più presto".
I giorni comunque
passavano e, mano a mano che iniziavo a conoscere le persone, la
storia ed i luoghi, ho capito una cosa importante. Non era Milano, la
moda e tutto ciò che mi circondava che non funzionava. Ero io stessa
il mio problema. Avevo dimenticato la bellezza delle piccole cose,
della semplicità e dell'umiltà.
Ho così iniziato a
riscoprire me stessa, l'amore per il prossimo. A sorridere alle
persone senza pensare a nulla. Ho riscoperto la spontaneità,
l'essere me stessa senza tacchi e senza trucco.
Cuba mi ha permesso di
ritrovare la mia vera anima e per questo le devo molto ed amo
quest'Isola con tutta la mia forza.
Se oggi mi sento una
donna felice, forte e non me ne frega nulla dei modelli e dei
preconcetti che ci inculcano i media attraverso la finzione, è solo
grazie a Cuba.
Nell'"imperfezione"
cubana ho trovato la perfezione di umanità e felicità attraverso il
prossimo.
Luca Bagatin: C'è
chi sostiene che Cuba sia una dittatura. Che ne pensi ? Cosa rispondi
a chi lo sostiene, secondo la tua esperienza ?
Elisa Avalle:
Sostengo che Cuba sia
una nazione i cui ideali di libertà e sovranità siano stati difesi
da una rivoluzione voluta dal popolo e per il popolo. Cuba è una
realtà nella quale ogni cittadino è uguale all'altro. Tutti hanno
diritto allo studio, all'assistenza sociale, all'assistenza medica,
senza diseguaglianze.
Possiamo
dire la stessa cosa del nostro Paese, che, se non puoi permettertelo,
all'Università non puoi certo andare ?
Luca Bagatin: Le
autorità governative e la "burocrazia" ha in qualche modo
intralciato la tua attività di tour operator ?
Elisa Avalle:
Quando ho deciso di
tornare a lavorare a Cuba, dopo che la mia prima attività - che
stiamo per ampliare - ha avuto molto esito, non ho fatto altro che
bussare alle porte delle istituzioni e parlare in modo trasparente.
Non mi sono "venduta" per ciò che non ero, ma
semplicemente ho raccontato cosa avevo già fatto a Cuba, la mia
attività di marketing ed eventi in Italia e che cosa volevo fare
sull'Isola. Mi hanno ascoltata attentamente ed hanno apprezzato la
mia onestà e grande passione.
Il
mio progetto non è solo creare un tour operator a scopo di lucro, ma
anche e soprattutto un progetto culturale ed ecosostenibile. In
questo senso le autorità cubane mi hanno aiutata ed appoggiata e
sono sempre disponibili per consigli e confronti su tutto. Sono
dunque contenta del fatto che siano entusiasti del mio progetto !
Luca Bagatin: Che
ne pensi dell'embargo imposto dagli Stati Uniti d'America a Cuba ?
Elisa Avalle: Penso
che debba finire questa storia assurda e fatta di ingiustizie. Gli
statunitensi, come popolo, amano molto Cuba e i cubani, così come i
cubani vivono molto dell'influenza statunitense dovuta alla vicinanza
geografica. Reputo quindi l'embargo totalmente assurdo e la
dimostrazione che a volte i popoli sono più saggi dei propri
governanti. Infatti gli statunitensi, nonostante il blocco,
conrinuano a visitare Cuba.
Cuba,
invece, non impedisce affatto ai cubani di andare negli USA come e
quando vogliono, purchè vengano accettati dallo Stato ospitante,
ovviamente.
Luca Bagatin: Come
immagini il futuro di Cuba ed il tuo futuro lì ?
Elisa Avalle: Spero
che Cuba non perda ciò per cui ha tanto lottato, ovvero la sua
sovranità popolare e culturale. Mi immagino una Cuba non diversa, ma
che porti avanti i valori che il suo popolo ha saputo difendere.
Il
mio futuro lo vedo tra l'Italia e Cuba. Se l'Italia è la mia terra
d'origine, Cuba mi ha in un certo senso adottata e dato la forza per
andare avanti.
A
Cuba non devo vergognarmi di essere donna per fare business o pensare
che qualcuno mi cerchi per secondi fini. E brutto dirlo, ma l'Italia
è un Paese estremamente maschilista, sia politicamente che
culturalmente. I clienti italiani entravano nel mio ristorante e
cercavano il "marito" o il titolare e non accettavano che
fossero due donne a portare avanti un'attività...
In
Italia deve cambiare profondamente il modo di pensare e la sua
cultura patriarcale, cosa che penso non avverrà purtroppo mai.
In
Italia c'è la mia famiglia e quindi mi dividerò sempre fra i due
Paesi, ma dipendesse solo da me non avrei dubbi nello scegliere chi
mi ha dato tanto e non mi ha mai considerata "meno" perché
sono donna o straniera.
Luca Bagatin
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